Sorpresa: Alitalia torna tema di campagna elettorale, ma i fatti danno ragione a USB e torto a Calenda

Nazionale -

Nemmeno il tempo di segnalare la singolarità dell’assenza di Alitalia dalla campagna elettorale e di scrivere una lettera aperta ai candidati premier e ai candidati governatori, che subito le acque prendono a ribollire. Sorprendentemente ma non troppo, le notizie che vengono dall’amministrazione di Alitalia sono ancora una volta positive, contraddicendo l’improduttività della compagnia tanto sbandierata da Calenda.
 
Così, le voci incontrollate di risparmi sul costo del lavoro alla fine si traducono nella proroga a fine aprile del contratto in essere;
arriva una maxicordata capeggiata da Air France-Delta interessata, parole del grande capo di Air France-KLM, Jean-Marc Janaillac, solo a mantenere Alitalia all’interno di Sky Team, perché è stato impossibile presentare offerte non essendo ammessi alla data room;
spunta infine il record mondiale della puntualità.
 
Cosa insegna questo tourbillon di notizie, in cui si parla di “lungo cambio di rotta” e ritrova la voce - senza vergogna alcuna - persino Silvio Berlusconi?
Insegna quel che Usb va dicendo fin dal primo momento:
● che Alitalia ha tutte le potenzialità oltre che i numeri per recuperare il ruolo nel mercato che le compete;
● che la colpa dello sfascio è del management e non dei lavoratori;
● che qualcuno aveva già apparecchiato un bel tavolo di favore per Lufthansa;
● che il mercato italiano del trasporto aereo italiano è molto importante nel contesto europeo.
 
L’Unione Sindacale di Base torna a ribadire la necessità oltre che l’importanza, di nazionalizzare Alitalia.
Abbiamo dimostrato che c’è la convenienza per tutto il Paese, ci sono i numeri, le competenze e gli scenari giusti per riprendersi.
 
Unione Sindacale di Base