ANSF risponde sul processo di dematerializzaione delle prescrizioni ai treni

Nazionale -

Riceviamo la risposta dell'Agenzia della Sicurezza Ferroviaria (ANSF) dopo l'inoltro della lettera che manifestava il nostro disappunto sull'andamento delle comunicazioni fra società e dipendenti in materia di ordinamento, circolazione, norme di lavoro e tutto il bagaglio delle informazioni che ogni giorno si muovono verso di noi, ferrovieri dell'esercizio, dai tablet aziendali.

La richiesta specifica era per il carico di lavoro e per la mancata formazione e informazione che consegue l'utilizzo spregiudicato del mezzo informatico accompagnato da un'attività compulsiva e caotica da parte datoriale.

È stato riconosciuto il rischio e la validità del principio anche se le procedure di intervento, ancora una volta, si perdono in rivoli e in modalità mai dirette.

Comunque un primo passo è stato compiuto e questo è a vantaggio di tutti quei ferrovieri che ogni giorno combattono con flussi informativi, a volte incomprensibili, con cui fare i conti durante lo svolgimento del servizio.

Continueremo a denunciare tutte le gravi mancanze che incidono in maniera diretta o indiretta con la sicurezza nostra e di chi trasportiamo.


Avevamo appena fatto in tempo a scrivere questa nota che l'azienda, per non farsi mancare nulla, ha disposto, con un preavviso di solo un giorno, l'introduzione della timbratura per la presenza del personale mobile del trasporto regionale.

La disposizione, di cui chiediamo l'immediato ritiro, si presenta unicamente come l'ennesimo strumento di vessazione e controllo del personale. Le motivazioni addotte per l'introduzione del nuovo applicativo sono infatti ingannevoli, se la “timbratura” non è utile ai fini economici e amministrativi ci sfugge ,ad esempio, l'utilità del dare conferma della fine del servizio.

Non vorremo che questa nuova procedura sia finalizzata a spostare la gestione del personale presso le SOR con la chiusura degli impianti di scorta regionale e la conseguente perdita di ulteriori posti di lavoro.


In allegato la lettera inviata a suo tepo all'ANSF e la sua risposta.