TIRRENIA: PERSISTONO GLI ATTACCHI AI LIVELLI OCCUPAZIONALI

Nazionale -

Dall’inizio della procedura di Amministrazione Straordinaria, la gestione Commissariale ha ridimensionato la capacità di servizio della Tirrenia operando, prima la cancellazione della tratta per l’Albania, e poi la soppressione, “temporanea”, di linee.



Se tutto ciò rientrasse in una strategia di rilancio Aziendale, di rimodulazione dei servizi di continuità territoriale, frutto di una nuova e più sana politica governativa sui problemi dell’insularità, potremmo anche starci ma. i fatti ci inducono a ben altre valutazioni.


Come già verificatosi lo scorso anno, il Commissario ha disposto l’interruzione di due linee nel periodo invernale, stavolta si tratta della Genova – Olbia – Arbatax e della Cagliari Trapani. Se per lo scorso anno, il ricorso alla Cassa Integrazione ha mitigato gli effetti occupazionali di queste scelte “d’economia”, quest’anno il fermo della nave Clodia “rischia” di lasciare due equipaggi senza alcuna copertura salariale.

E’ una scelta, questa del fermo delle due linee, che inserendosi in un quadro di instabilità della procedura di “cessione”, non dovrebbe sollevare il Commissario dall’obbligo del confronto con le OO.SS.. Eppure Egli tace, annunciando alla stampa l’operazione di soppressione delle linee come un puro atto ragionieristico, dovuto a ragioni di “manutenzione”. E cosa dire dei lavori sul m/tr Florio condotti con tempi biblici! Forse si sta costruendo una nuova Arca di Noè? Quando potremo riavere la nave in esercizio?       

 

Tempi e risposte certe, questo manca ai lavoratori da quasi due anni!


Le recenti negative valutazioni espresse dalla Commissione Anti Trust della U.E. sul cartello amatoriale che sottende alla concentrazione C.I.N., il non confermato regime delle sovvenzioni, oggetto di istruttoria non ancora conclusa da parte dell’U.E., il sostanziale disimpegno di C.I.N. nella gestione di Tirrenia, aprono scenari di seria preoccupazione per la sopravvivenza di Tirrenia.  I discutibili accordi a “tutela dei lavoratori”, sottoscritti dalle OO.SS. in occasione “dell’imminente” passaggio a C.I.N., rischiano di diventare carta straccia, di fronte il repentino mutare delle condizioni di passaggio alla nuova proprietà.

A quasi dieci giorni dal pronunciamento dell’anti trust europeo, ancora una volta ne il Commissario, ne tanto meno il Governo, hanno avvertito l’esigenza di confrontarsi con le organizzazioni dei Lavoratori sulle prospettive di questa mal nata “privatizzazione”.  


L’U.S.B. ritiene che sia giunto il momento che i Lavoratori Naviganti ed Amministrativi, riprendano l’iniziativa  sindacale e politica per vigilare su ogni passo, anche il più piccolo che d’ora in avanti sarà compiuto. Il rischio reale è che la cessione, così come è stata prospetta salti, aprendo una stagione di saldi in favore degli armatori, e di perdita di posti per i Lavoratori.