14 marzo: sciopero nazionale dei ferrovieri
In questa crisi c’è chi si sta dissanguando e paga per responsabilità altrui e chi ha combinato i disastri e ci guadagna pure sopra.
I lavoratori dipendenti stanno versando alle casse dello stato, grazie alla Fornero, un obolo da 8 miliardi l’anno (80 miliardi nel decennio 2012/2021) ricevendo in cambio ticket sanitari aumentati, welfare azzerato, perdita di posti di lavoro.
40 anni di lavoro non bastano per godersi una pensione. I giovani devono essere votati alla disoccupazione perenne (40% di giovani senza lavoro). Cassa Depositi e Prestiti, cioè i beni dello Stato: Poste, Ferrovie, eccetera, stanno per essere svenduti ai soliti noti. Moretti già ha iniziato a mettere sul mercato pezzi di azienda, seppur in maniera camuffata, emettendo BOND a mitraglia.
Già con la fusione, in Trenord, di Trenitalia e Le Nord ci siamo persi i ferrovieri lombardi. Ora ci accingiamo a fondere Trenitalia e TPER, perdendoci i ferrovieri dell’Emilia Romagna. Utilizzando la crisi ed agendo sulla paura di perdere il lavoro, stanno massimizzando utili e dividendi mentre azzerano i diritti e salari di chi lavora.
Ci somministrano orari e turni di lavoro disumani che ci fanno lavorare troppo e riposare troppo poco.
I sistemi di turnazione, vedi IVU o Goal, sono veri e propri strumenti di tortura che negano il diritto al sonno e al pasto.
Per tutto questo, intensificano i controlli su uso di alcool e stupefacenti per chi è impegnato in qualifiche di “esercizio”. ERA e ANSF sanno che i turni massacranti a cui siamo sottoposti ci costringono ad andare in giro ubriachi di stanchezza e per questo scaricano sulle nostre spalle loro responsabilità.
Abbiamo il dovere di opporci a questo stato di cose!
Per il diritto alla pensione e la cancellazione della legge Fornero.
Per la difesa della sicurezza da perseguire con strumenti tecnologici, ma anche tramite il sistema di controlli incrociati che rendono le nostre ferrovie le più sicure d'Europa.
Per la difesa delle professionalità esistenti in contrasto con le semplificazioni normative che servono solo a demansionare per rendere meno “costose” figure professionali cruciali per la sicurezza dell'esercizio ferroviario.
Per la riassunzione dei ferrovieri ingiustamente licenziati perché impegnati nella difesa della sicurezza dell’esercizio ferroviario e dei lavoratori/cittadini.
Per la difesa del ruolo delle RSU e della libertà sindacale, massacrati dall’Atto Unico sulla Rappresentanza firmato da CGIL – CISL – UIL e Confindustria.
VENERDI’ 14 MARZO DALLE 9.00 ALLE 17.00
TUTTI I FERROVIERI SCIOPERANO