A DICIOTTO GIORNI DI DISTANZA DAL ROGO SI CONTINUA LA CONTA DEGLI INTOSSICATI

USB: serve un intervento urgente del Ministro del Rio

Roma -

Continua la pesante situazione nell'aeroporto di Fiumicino, nonostante l'operazione di "camouflage" con paratie di emergenza che coprono le aree bruciate e non ancora bonificate e profumini che spruzzano odore di eucalipto, l'aria è ancora irrespirabile in molte zone del terminal in cui è avvenuto l'incendio.

Seppure siano passati 18 giorni dal' incendio i lavoratori continuano ad accusare malori, anche importanti e a recarsi  al pronto soccorso, risulterebbe che la quota abbia superato i quattrocento casi solo nella zona di Fiumicino.

L' USB ha richiesto l' esenzione di impiego nelle zone a rischio salute, ovvero adiacenti al Terminal 3 dove è avvenuto l’incendio, per tutti i lavoratori che certificano patologie respiratorie -asma bronchiale, ecc -e per i lavoratori che hanno patologie oncologiche pregresse
o in corso, e alle donne in stato di gravidanza o allettamento.

Siamo venuti a conoscenza che si starebbero esercitando forti pressioni su quei lavoratori che chiedono esenzione, cosi come che alcune società negherebbero l uso della mascherina di protezione, nonostante non siano ancora usciti i dati ufficiali sulla salubrità dell'ambiente e  la ASL abbia richiesto ancora l'uso cautelativo fino a nuovo ordine.
L' USB, su questa questione, ha già richiesto un intervento immediato agli enti preposti.Qualora qualche lavoratore dovesse subire danno per l’impiego nelle zone a rischio non esiteremo  a denunciare il fatto agli organi competenti.

L' USB ritiene che nonostante le rassicurazioni espresse durante l'incontro in prefettura il 12 maggio da Enac e ADR.  allo stato attuale non esista nessun coordinamento e che la situazione continui ad essere gravemente dannosa per i dipendenti impiegati anche per più giorni in quell'area.

Per questo motivo l' USB  chiede che il  Ministro dei trasporti apra un tavolo immediato di verifica.