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A Malpensa è record infortuni in un anno oltre 300 incidenti

7 maggio 2008 - EPolis Milano

Il caso. La denuncia arriva dai rappresentanti dei lavoratori dello scalo varesino

 

"La Sea anziché affrontare questo grave problema chiede altri sacrifici ai dipendenti"

 

Milano -

 

 

 

 

Malpensa - Il grande libro di Malpensa ha da ieri un nuovo capitolo che gli appassionati e gli addetti ai lavori potranno e/o dovranno leggere: quello che parla degli infortuni sul lavoro. Incidenti di servizio che negli ultimi tempi sono letteralmente decollati. E che hanno fatto sì che i sindacati di base abbiano presentato un esposto contro la Sea, la società di gestione dello scalo. Secondo il Cub Malpensa, infatti, tra la fine del gennaio 2007 e lo scorso marzo, nello scalo varesino si sono registrati 314 infortuni per un totale di 8204 giorni di assenza per "inabilità temporanea". Che, tradotto, significa malattia a seguito di incidente. "Dopo mesi di richieste da parte del nostro rappresentante alla sicurezza, e solo dopo la presentazione di una nostra causa - scrivono i rappresentanti sindacali dei lavoratori - la Sea Handling ha consegnato copia dei registri degli infortuni". Registri che disegnano una situazione grave: i lavoratori che hanno subito un infortunio, dicono le statistiche, sono stati a casa in media per 26 giorni ciascuno e non hanno quindi preso servizio nei rispettivi settori. Settori di attività, e di incidenti, che sono i più vari. "Dei 314 infortuni - denunciano ancora i lavoratori - 53 sono in itinere, mentre 238 riguardano lavoratori operai e 76 sono impiegati. Considerando che l’organico di Sea Handling al 19.03.08 era 2219 di cui 1089 operai, otteniamo che la percentuale di infortuni è del 14,2% mentre se togliamo gli infortuni in itinere (come vuole Sea) si ottiene 11,8%. Inoltre se consideriamo solo i lavoratori operai si ha un 21,8% di infortuni complessivi ed un 19,3% tolto gli infortuni in itinere". Percentuali molto elevate che fanno a pugni con le medie nazionali di infortuni sul lavoro. Queste ultime si attestano infatti intorno al tre per cento del totale degli occupati, mentre il settore più colpito, quello metallurgico, non supera il sei per cento. Per questo, anche per questo, la preoccupazione dei rappresentanti dei dipendenti della Sea, che puntano il dito contro l'organizzazione del lavoro e con i turni a cui sono assegnati gli occupati. "I 314 infortuni sono avvenuti non solo nel settore degli addetti al carico scarico, smistamento bagagli, autisti, manutenzione, agenti rampa - prosegue la denuncia - ma anche tra gli impiegati, addetti al check-in e registrazione, a conferma di una generale e diffusa situazione di sottovalutazione del problema della tutela della salute dei lavoratori. Inoltre va sottolineato che si tratta di infortuni mediamente gravi che hanno provocato traumi, contusioni, distorsioni, ferite e fratture". Una situazione di estrema gravità, quindi, che secondo i sindacati deve essere tamponata con nuove assunzioni. "Ma anzichè fare questo - è la conclusione - la Sea chiede nuovi sacrifici ai lavoratori e nuovi tagli agli organici".(M.D'A.)