Aggiornamento SASN - dicembre 2012
Il 15 novembre scorso si è tenuta la 4° riunione presso il Ministero della Salute con il Comitato degli assistiti. Nulla di rilevante rispetto ai precedenti incontri, se non l'illustrazione, da parte di due funzionari (uno del Ministero degli Esteri) di ciò che dovrebbe essere l'assistenza sanitaria all'estero che sarà ripartita in due tronconi: quello dell'assistenza nei 27 Paesi UE e, l'altro, nei Paesi extra UE. Secondo il ministero, in prima proposta, vigerà per noi, così come per ogni cittadino italiano, il servizio medico legato al possesso della tessera sanitaria (quella azzurra con il codice fiscale). Per quanto riguarda i presidi negli scali extra europei, visto che nessuno, al di fuori di marittimi ed aeronaviganti riusciva a comprendere l'importanza di una immediata e GRATUITA forma di assistenza, da riportare nel decreto definitivo, abbiamo chiesto a gran voce, l'applicazione del codice della navigazione, così come regolamenta questa materia oggi.
Per la stesura definitiva del decreto, il Ministero rimanda a un altro incontro, e chiede al comitato di proporre, tramite e-mail qualsiasi suggerimento ritenuto consono.
Noi rimaniamo fortemente contrari a modificare la struttura e le finalità dei SASN perché questi, così come sono organizzati, oltre a rappresentare per gli assistiti una efficientissima forma di assistenza medica, NON GRAVANO sulle casse del Ministero. A chi sostiene che gli assistiti dei SASN siano dei privilegiati rispetto al resto della popolazione rispondiamo con totale fermezza che, quando nel 1980 si decise, finalmente, di disciplinare l'assistenza sanitaria del personale marittimo e dell'aviazione civile tramite il DPR 620, fu sostanzialmente garantita per gli armatori di navi ed aeroplani, la sicurezza, in tempi brevi, di poter contare su personale efficiente, idoneo a particolari visite preventive, da impiegare velocemente.
Altra dolentissima nota è rappresentata dalla volontà del MEF di non voler dar seguito al Comitato degli Assistiti, che rappresenta, ad oggi, l'unico organo di confronto con il ministero su questioni specifiche attraverso il quale,, marittimi e aeronaviganti oggettivamente traggono notevole utilità ed al quale non intendono certamente rinunciare.
Per non parlare, poi, della situazione di stallo e totale incertezza nella quale si trovano, oggi, centinaia di medici, paramedici e amministrativi impiegati nei SASN anche con contratti di convenzione, ai quali non è stata ancora data certezza del mantenimento del proprio posto di lavoro nel passaggio Ministero-Regioni. Questo personale fino ad oggi ha rappresentato per i naviganti un vero e proprio totem.
Il quadro delle previsioni per noi non è rassicurante. Non fa altro che avvalorare la nostra tesi che indica quanta confusione e pressapochismo ci sia nelle menti di chi ha partorito l'idea del trasferimento dei SASN alle Regioni / ASL e di chi è ora preposto alla sua attuazione.
Il DPCM pur di trasferire in tutta fretta il servizio alle Regioni, non prevede alcuna disposizione di coordinamento, per le Regioni, da applicare in fase di prima attuazione del trasferimento, al fine di evitare il vuoto normativo che inevitabilmente si verrà a creare tra qualche mese.
I margini di questa operazione rimangono non chiari e ci impegniamo a fornire i resoconti di ciò che avverrà durante gli incontri al ministero.
Fiumicino, 5 dicembre 2012
USB Lavoro Privato