Ai lavoratori del Trasporto Aereo: il 23 febbraio si sciopera insieme. Fermiamo la crisi! Vogliamo sviluppo e regole comuni a tutti

Nazionale -
  • Mentre divampa l'ennesima crisi Alitalia senza neanche uno straccio di Piano Industriale;

  • Mentre oggi si aspetta ancora l'arrivo del Qatar, 8 mesi dopo i licenziamenti di centinaia di dipendenti Meridiana nel nome “dell'imminente ingresso” della compagnia emiratina;

  • mentre SEA continua a esternalizzare e dichiarare esuberi nonostante decine di milioni di utili;

  • mentre gli Handlers e le società di servizi disdicono gli integrativi e si preparano a tagliare costi e personale in vista dell'ulteriore stretta sulle tariffe chieste dalle compagnie aeree;

  • mentre in ogni singolo aeroporto si aprono vertenze su salari, occupazione, salute e sicurezza;

mentre accade tutto questo, Assaeroporti pubblica i dati del 2016, registrando un settore in costante e robusta crescita, con un +4,9% di passeggeri e un +5,9% per le merci a livello nazionale.


Tutti i lavoratori di questo settore vivono sulla propria pelle l’insostenibile contraddizione del Trasporto Aereo italiano, che da anni USB Lavoro Privato denuncia inascoltato: la deregulation selvaggia, voluta dai Governi per mezzo di Enac, sta producendo disastri sociali mentre il mercato cresce a ritmi elevati.


Sono i lavoratori che tutti i giorni operano in aeroporti sempre più ridotti a centri commerciali a scapito dei livelli salariali e occupazionali, perfino della salute e della sicurezza. Sono gli stessi che lavorano per compagnie aeree nelle quali è persino permesso di non applicare le tutele sociali e lo Statuto dei Lavoratori oppure per l'abnorme numero di Handlers che, pur di accaparrarsi le compagnie, abbattono indiscriminatamente i costi. Sono sempre loro che si ritrovano sempre più precari mentre lo stesso maturare dell’anzianità è diventato un fattore insostenibile per questo mercato.


Se da una parte i cittadini vedono con favore l'abbassamento delle tariffe che questo processo permette, dall'altra non si riesce a valutare i costi enormi di carattere sociale, di presidio strategico e di copertura economica di cui la collettività si fa carico per avallare tutto questo.


Il 23 febbraio USB Lavoro Privato sciopererà contemporaneamente in tantissime realtà del trasporto aereo italiano, dall'Alitalia a Meridiana, dagli aeroporti milanesi a quelli toscani passando per Bologna, Napoli, Lamezia e gli altri disseminati lungo la penisola.

Sono scioperi che vanno oltre le problematiche aziendali o locali, perché USB vuole unire i lavoratori in una forte e urgente richiesta di affrontare i nodi che stanno strozzando un settore vitale per lo sviluppo dell'economia nazionale. Noi vogliamo fare quello che le altre organizzazioni sindacali non hanno saputo o voluto fare finora.


  • USB chiede che si fermino le crisi e si proceda alla nazionalizzazione degli asset più importanti e strategici, rilanciando quella riforma degli aeroporti di cui si parla da venti anni e miseramente scomparsa pochi mesi fa;

  • USB chiede un sistema di regole valido e applicabile per qualunque operatore in modo da interrompere il circolo vizioso che produce dumping e competizione sleale;

  • USB chiede che gli aeroporti, in molti casi le “fabbriche” più grandi dei territori, diventino il luogo dove sperimentare politiche di sviluppo, tutela occupazionale e di crescita professionale nonché la salute e sicurezza dei lavoratori;

  • USB chiede che esista un contratto nazionale che tuteli la dignità e la progressione di anzianità, partendo dall'assunto che a parità di mansione ci deve essere un trattamento uguale per tutti.


Questa è la piattaforma generale di USB, questo è il filo comune che lega tutti i lavoratori che il 23 febbraio incroceranno giustamente le braccia.