Air Italy, deludente l’attesa riunione del 15 dicembre. Il trasporto aereo va dichiarato “area di crisi industriale complessa”
La presenza delle viceministre del MiMS Teresa Bellanova e del MiSE Alessandra Todde, alla riunione del 15 dicembre in rappresentanza di un Governo finora latitante, non ha portato quel salto di qualità del confronto che era atteso e indispensabile, soprattutto dopo la conclusione della procedura con esito negativo avvenuta il 9 dicembre.
Ci aspettavamo dagli esponenti governativi qualcosa di più concreto del semplice continuare a chiedere ai liquidatori di rinnovare la Cigs. Serve l'impegno ufficiale del Governo ad avallare gli emendamenti in discussione, che al momento sembrano essersi arenati, e serve che lo stesso segua la nostra proposta tempestivamente e dichiari tutto il trasporto aereo "area di crisi industriale complessa", come avvenuto in altre situazioni anche meno gravi di quanto sta accadendo a questo settore. Il tempo a disposizione è pochissimo e l'azione governativa dovrebbe essere rapida e tempestiva. Continuare a prendere tempo ci sembra un modo di arrivare allo scadere di questa vertenza per mettere all'angolo i lavoratori.
La dichiarazione del trasporto aereo “area di crisi industriale complessa”, associata alla creazione di un bacino in cui far confluire i lavoratori, potrebbe consentire una gestione più agevole degli ammortizzatori sociali e la costituzione di un bacino da cui attingere per il fabbisogno sia di aziende statali neo-costituite che di altre realtà nascenti o future, il che sarebbe il vero primo passo concreto per la ricollocazione e in ogni caso per il mantenimento delle certificazioni e delle licenze per il personale coinvolto.
In ogni caso, le recenti evoluzioni degli accordi in ITA ci sembrano complicare questa previsione e non vanno purtroppo nella giusta direzione, anche a causa della posizione assunta dalle sigle sindacali che hanno firmato e che riportano il tutto presumibilmente ad una gestione ad personam del fabbisogno di personale della nuova "Alitalia". Vecchi vizi. Zero virtù.
L'aggiornamento del tavolo chiesto dalle viceministre, se da una parte ha prodotto l'impegno della proprietà a non inviare le lettere di licenziamento fino al 31 dicembre, dall'altra lascia i 1.350 lavoratori di Air Italy in uno stato di totale incertezza.
Noi pensiamo che occorra la massima mobilitazione di tutti i lavoratori di fronte a uno stato di cose che non sta scongiurando i licenziamenti.
USB Trasporto Aereo