Air Italy, USB: la liquidazione è un’operazione premeditata, nuove regole per un settore in cui a pagare sono soltanto i lavoratori
Air Italy non indietreggia di un millimetro e nel tavolo convocato al Mit, questa mattina con la partecipazione delle organizzazioni sindacali e delle regioni Sardegna e Lombardia, ha ribadito la volontà di andare avanti con la procedura di liquidazione, rifiutando la proposta di trasformarla in concordato preventivo, che garantirebbe ai 1450 dipendenti gli ammortizzatori sociali. Come USB non ci aspettavamo nulla di diverso: è la conferma di un’operazione premeditata, studiata a tavolino e attuata alle spalle dei lavoratori.
Il governo per parte sua ha annunciato un provvedimento, che si richiama all’articolo 44 del decreto Genova, per garantire 12 mesi di cassa integrazione ai dipendenti Air Italy. Una decretazione, con passaggio parlamentare, che garantisce tempo e reddito ai lavoratori ma non è la soluzione del problema. Quest’ultima può essere soltanto di tipo industriale ed è su questa prospettiva che USB invita i lavoratori a mantenere alta la pressione, a partire dallo sciopero del 25 febbraio e dagli appuntamenti di Roma e Milano.
USB prende nota che il ministro De Micheli ha annunciato l’intenzione di mettere mano a una riforma del trasporto aereo, una riforma strutturale e delle regole. Un buon proposito, ma è il momento di passare ai fatti concreti in tempi rapidissimi.
La necessità di un nuovo sistema di tariffe aeroportuali e di una nuova regolamentazione dei trasporti sembrano accogliere alcune delle perplessità che USB manifesta da anni. La filiera del valore nel settore è squilibrata a favore di alcuni soggetti – i gestori aeroportuali – e a sfavore di altri – vettori e società di handling. Le spese naturalmente sono tutte a carico dei lavoratori, come la vicende Air Italy e Alitalia stanno dimostrando.
Unione Sindacale di Base – Trasporto Aereo