ALITALIA CAI/SULLA PELLE DEGLI ALTRI: Trasferimenti in offerta ma non per tutti

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Il 22 dicembre scorso è stato firmato un protocollo complesso che, tra gli altri, aveva l’obiettivo di sanare lo squilibrio degli organici tra le basi operative e le situazioni derivanti da soluzioni “transitorie” esistenti.

 

Il sindacato confederale ha sbandierato la soluzione per tutti che, per la prima volta, fa riferimento esplicito ai criteri di anzianità del Lodo Letta; anche le associazioni di categoria hanno aderito firmando. USB rileva che, aldilà di facili entusiasmi, ancora una volta, da un accordo emergono problemi applicativi e circostanze che lasciano senza parole e fanno pensare a gravissima imperizia oltre che a strumentalità.


E’ accaduto, infatti, che tra il 22 e il 31 dicembre siano raddoppiate le domande di trasferimento volontario verso Roma, moltissime di queste sono state fatte da colleghi residenti altrove.


Dobbiamo rilevare che il termine del 31 dicembre 2012, cui si fa riferimento per l’accoglimento delle domande, è indicato nella lettera da azienda alle OO/SS allegata all’accordo, ma non varrà più dal 2013 in poi. In un passaggio del testo dell’accordo, infatti, si chiarisce che entro il mese di novembre dovranno pervenire le domande di trasferimento per l’anno successivo ma tutto questo non vale adesso. Poi, come mai il trasferimento verso una certa base, appaia conveniente a chi stabilmente vive in una città diversa, lo possiamo soltanto ipotizzare (ad esempio la richiesta di volare di più, di preferire attività di lungo raggio, ecc), così come non sappiamo se ci sono sponsor per quest’operazione.


Di più, se le richieste si azzerano ogni anno, è nelle cose che rimangano aperti spazi di scelta, a prescindere dalla residenza dei lavoratori e dalle loro necessità, oltre che dall’anzianità di servizio.


Quello che però sarà evidente a brevissimo lo elenchiamo di seguito:

  • Nell’immediato torneranno a Milano 40/50 persone che, per effetto degli accordi del 26 febbraio, 19 aprile e 17 maggio 2010, firmati da Cisl Uil Ugl Anpav, lavoravano da oltre 30 mesi a FCO e che per quest’attività non hanno mai percepito diarie e trattamenti economici dovuti dalle normative di legge previste. Si tratta di persone che hanno pendolato per periodi lunghi, fino a 14 anni. Con gli stessi modi, a ottobre scorso, molti colleghi assunti dalla cassa e “demansionati”, dopo due anni, sono tornati a CTA.

  • Dal prossimo anno i tutti i lavoratori delle aziende del gruppo potranno fare richiesta di trasferimento volontario, il che solleva il legittimo dubbio sulle priorità e modalità attraverso le quali saranno riequilibrate le basi.

  • I colleghi entrati con le impugnative, mantengono la base indicata nei contratti viziati. Questo, di fatto, annulla ogni tipo di turn-over e pur essendoci nuove stabilizzazioni, la lista di anzianità, almeno per ciò che riguarda i trasferimenti, é ferma al 2007. La cosa non è destinata a finire qui perché devono essere discusse ancora molte cause.

  • Si vocifera che nella trattativa sulla produttività questa partita sarà rimessa sul tavolo in modo da scambiare la capra con i cavoli.

  • Avremo aerei intasati da FCO versus LIN e viceversa, costi quel che costi.


Insomma, c’è un gruppo di lavoratori di cui non importa niente a nessuno, che farà le spese di questo frangente grottesco e paradossale. Tutte le sigle oggi si scaricano dalla responsabilità di questo scempio che è figlio degli accordi transitori sui “posizionamenti” operativi ma nessun sindacato, né chi firmò quella soluzione vergognosa, né chi fino a ieri se n’è è lavato le mani, in questi anni ha saputo trovare soluzioni decenti nel rispetto delle legittime aspettative e dell’anzianità.


E’ stata lasciata all’azienda la possibilità di fare e disfare e di trattare le persone come pacchi, così come ci si è girati dall’altra parte quando sono stati lasciati a casa i lavoratori, i sindacalisti scomodi e gli indesiderati. Non potremo mai dimenticare che stiamo ancora rimettendo mano alla devastazione dello start up di Cai e ci ricordiamo benissimo come sono state fatte le assunzioni, e continueremo a ricordarlo a quanti hanno chiuso tutt’e due gli occhi.

Abbiamo sperato che quest’accordo potesse, almeno in parte, rimediare ai problemi derivanti dai criteri di assunzione del Lodo Letta nel 2008. Al contrario, tra le pieghe di questo impianto malfatto, c’è ancora spazio per guazzabugli.


Chi deve rimediare al pastrocchio si muova ora!

Come sempre ci sono ostaggi pronti per diventare la moneta di scambio per nuove richieste da parte aziendale.


Noi faremo tutto quello che potremo per sostenere i lavoratori, per equità e per non lasciare nessuno indietro da solo.

Chiediamo solidarietà e la forza a tutti i colleghi che per fortuna e diritto tornano a casa ritrovando la dignità del lavoro e una vita decente e normale. Uniti si vince!


Struttura AA/VV Alitalia Cai

USB Lavoro Privato