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Alitalia: cordata CAI, in arrivo guai

Previste 10.000 espulsioni e frantumazione del contratto collettivo nazionale

 

A eccezione della Confederazione Unitaria di Base, tutte e nove sindacati hanno firmato l’accordo capestro presentato da CAI.

 

La CUB Confederazione Unitaria di Base è stato l’unico sindacato che non ha ratificato l’accordo proposto da CAI per l’acquisizione di Alitalia.

 

Questa cordata ha proposto un inaccettabile riassetto che prevede 10.000 espulsioni, di cui oltre 4.000 licenziamenti previsti per i lavoratori a tempo indeterminato e altri 4.000 per i precari (peraltro senza ammortizzatori sociali), nonché la cessione di 2.000 lavoratori ad aziende di fatto senza futuro.

 

I tagli previsti dall’accordo quadro prevedono un taglio salariale di oltre il 10% per i lavoratori di terra ed il 20% per gli assistenti di volo, riservando ad ambedue le categorie un sostanziale peggioramento della normativa.

Si assiste inoltre a una frantumazione del contratto nazionale delle gestione aeroportuali, con l’uscita da tale CCNL dei lavoratori dell’handling (carico e scarico bagagli, check-in, rampa, ecc.) di Alitalia (Az Airport) e Airone (Eas).

Ricordiamo che, ancora oggi, non è stato ancora deciso quale compagnia aerea estera subentrerà come partner di un gruppo le cui competenze esulano da quelle aeronautiche.

 

Va ribadito che la CUB, oltre a non aver firmato un’intesa che ha il sapore di ricatto, di tutti i sindacati esistenti è stato l’unico ad avere indetto ben tre giornate di sciopero.

Dai restante nove sindacati firmatari della proposta, si è udito soltanto un imbarazzante silenzio.

 

Non sono certo i rappresentanti della CUB trasporti che possono essere accusati di fruire dei privilegi sindacali esistenti nella ex-Compagnia di Bandiera visto che da oltre cinque anni non fruiscono di una sola ora di permesso sindacale, ma, soltanto da tre mesi a questa parte possono accedere ad un monte ore complessivo pari a di 72 giornate annue tra permessi riservati alle RSU (’equivalente di un permesso al mese per sole sei persone in tutto il Gruppo AZ).

 

La posizione della CUB Trasporti, favorevole alla nazionalizzazione dell’azienda, è finalizzata alla tutela di un’azienda strategica per il controllo del trasporto aereo nel nostro Paese, in cui rivestono assoluta importanza sia il turismo che altri assetti industriali fondamentali.

 

La nazionalizzazione per la CUB Trasporti non rappresenta invece la scusa per perpetrare gli sprechi, il clientelismo politico ed i privilegi sindacali: una compagnia di bandiera che debba assolvere al compito di offrire un servizio pubblico alla collettività non può continuare ad essere gestito, come finora è stato, come un carrozzone a carico dei contribuenti.