ALITALIA: I LAVORATORI ASPETTANO! E' IL MOMENTO DI MESSAGGI CHIARI DAL GOVERNO.
La riunione di oggi sulla CIGS presso il ministero del Lavoro è stata aggiornata al 31 ottobre e crediamo che siano difficili e in salita le condizioni del confronto, sia nel merito sui numeri ove non si vede una riduzione sufficiente né per volo e neppure per terra, sia per le prospettive per l’azienda, ancora non chiarite dal governo.
Con preoccupazione verifichiamo che il Ministero dello Sviluppo Economico, alla data di oggi, ancora non senta la necessità di convocare le OO/SS nonostante le promesse fatte durante la riunione del 12 ottobre scorso e le reiterate richieste inviate da USB sin dallo scorso venerdì, all’attenzione del ministro Di Maio.
Si attende, con attenzione l’esito del CdA di FS, convocato “d’urgenza” stasera alle 16.30, che potrebbe aprire lo spiraglio per avviare l’operazione di risanamento.
Data la delicatezza della situazione, USB ha inoltrato una richiesta di proseguire presso il MISE la prossima riunione per l’esame congiunto della CIGS Alitalia perché il contesto è complessivo ed composto da vari pezzi di uno stesso mosaico. Non si può parlare di CIGS senza capire quali siano gli impegni certi, per il rilancio dell’azienda attraverso corposi investimenti pubblici, per il mantenimento del perimetro delle attività e reinternalizzazioni ed infine per l’occupazione piena degli attuali organici. Da queste variabili, inclusa quella del ruolo dello Stato, dipenderà il futuro di migliaia di lavoratori e dell'intero settore.
Invece c’è un bombardamento dei mass media, com’era prevedibile, e da una ciurma scomposta dove hanno voce ex ministri, boiardi di Stato in servizio o pensionandi e di belle anime, tutti rappresentanti di un sistema di interessi che si è pasciuto sulla carcassa di Alitalia negli ultimi 10 anni e che non intende mollare la preda. A questo si sommano le dichiarazioni confuse da parte del governo.
Per questo, il Governo deve fare chiarezza adesso, chiudendo questa fase di chiasso.
Il tema degli esuberi è centrale e confermiamo, anche a beneficio degli smemorati, la nostra posizione sulla proroga della Cigs: Alitalia non ha esuberi, fatto salvo che non riemergano quegli stessi piani di ridimensionamento che hanno già ammazzato la Compagnia. Ci chiediamo come si possa chiedere al sindacato l'avallo di una cigs senza che siano fornite da parte del Governo le assicurazioni che l'unico piano potabile e accettabile sia quello di sviluppo su flotta e rientro di lavorazioni, legato all'intervento dello Stato che, di fatto, non produrrà alcun tipo di esuberi. Punto.
Altrettanto grave sarà se attraverso la CIGS si volessero far digerire riduzioni del costo del lavoro che sono del tutto ingiustificate. Possiamo dire la medesima cosa sulla proroga contrattuale e sul congelamento degli scatti che vanno quantificati perché si tratta di “un prestito” e nulla più e non possono passare in cavalleria, partendo dalla considerazione che l’onere derivante dal costo dei salari non è più un problema da anni. Bisogna che questo sia riconosciuto.
USB è quel sindacato che ha deciso con molta convinzione di non firmare il preaccordo di aprile 2017 mentre altri cercavano la soluzione peggiore per i lavoratori.
USB è il sindacato che dopo l'esito clamoroso del referendum ha deciso di assumersi tutta la responsabilità per dimostrare che un'altra scelta, un'altra compagnia e un altro futuro erano possibili.
USB, in ultimo ha preso decisioni anche molto scomode, come quella della CIGS della Winter 2017/2018, perché ritenuta funzionale a evitare svendite da parte del Governo di turno come infatti fino ad oggi è accaduto.
USB oggi ha deciso con altrettanta convinzione che non è più il tempo del gioco della bandierina, della propaganda a parole e chiacchiere, di chi guarda il dito piuttosto che la luna. Quello lo lasciamo fare ad altri.
Fiumicino, 29 ottobre 2018 USB Lavoro Privato