Alitalia investe su Catania, per i lavoratori CAI e AirOne solo dubbi e tante incertezze sul futuro

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E' stato presentato il recente piano industriale che prevede un forte incremento di attività in Sicilia: l'Isola, ha detto Del Torchio, “diventa un asset strategico fondamentale per Alitalia e miglioreremo i servizi per i Siciliani e per chi giunge in Sicilia”, ci saranno complessivamente 14 aerei nell'isola, otto dei quali a Fontanarossa, dove sarà creata “una base organizzativa e commerciale fatta da siciliani per dialogare con istituzioni e rappresentanti del turismo”. Le 14 macchine includono 6 Airbus 320 AirOne Smart Carrier (4 a Catania + 2 a Palermo) quindi a CTA la flotta AP aumenterà di 1 aeromobile mentre a Palermo verrà creata una nuova base operativa, come conseguenza verranno aperte nuove rotte sia nazionali che internazionali, presentata anche una nuova tariffa ad hoc per le famiglie.


USB come già dichiarato, è favorevole al nuovo piano industriale che finalmente prevede un'inversione di rotta con il passato e che dovrebbe portare non più tagli bensì espansione, però in particolare per la base Catania troviamo inammissibile che a oggi nonostante le nostre continue pressioni non venga data alcuna risposta riguardo alla dislocazione degli organici del personale di cabina/condotta generando paure, ansie e tanti dubbi tra i lavoratori.


Per il COA Alitalia CAI, a Catania sono confermate 4 macchine in night stop, 3 delle quali al momento operano con equipaggi basati a cta (1 con equipaggio in sosta), da una nostra analisi degli orari invernali gli equipaggi che serviranno ad effettuare le prime partenze del mattino rimarranno invariati quindi il rehubbing non dovrebbe produrre effetti sul personale operante in base però su questo punto le notizie che circolano sono tante e molto contrastanti : "base Catania CAI chiude...", "2 macchine saranno usate da equipaggi residenti e 2 da equipaggi in sosta", ed ancora "tutta la base diventerà Smart Carrier", "rimarrà tutto invariato".

Abbiamo da poco avuto un incontro in Azienda per chiedere lumi ma abbiamo ricevuto solo risposte vaghe e lacunose. Chiediamo chiarezza perché è in gioco il futuro di ogni singolo lavoratore, investire su Catania va benissimo ma rendere partecipi i lavoratori é un DOVERE per l'Alitalia perché ciò produce ripercussioni pesantissime sulle vite degli assistenti di volo, dei piloti e di conseguenza delle relative famiglie.


Base Catania è costituita da una popolazione navigante eterogenea e composita: c'è uno zoccolo duro di residenti che ovviamente non vorrebbe andare via ma che non riceve rassicurazioni sul futuro della base CAI né garanzie su un possibile distacco in AirOne. Poi abbiamo decine di lavoratori trasferiti coattamente e illegittimamente da Milano lo scorso inverno (sono già 6 le sentenze che dichiarano infondati i trasferimenti del 1 gennaio 2013). In fine ma non per ultimi, ci sono i colleghi assunti in AP Smart dalla mobilità base Catania, ovviamente non residenti, non hanno alcuna garanzia sul loro futuro (il nuovo piano industriale prevede una poco chiara "gestione separata" di AirOne). La matricola CO certamente vincola i lavoratori che al momento non hanno speranze di tornare a casa, se non vaghissime ipotesi e disponibilità, formulate dall’azienda. Tutti questi colleghi sono costretti a pagare affitti doppi, il parcheggio in aeroporto e a pendolare con grosse difficoltà, data la struttura dell'attività di volo che prevede solo giornaliere.


Per queste ragioni, le RSA USB Cai e Airone, chiedono risposte immediate e l'apertura di un confronto chiaro e sereno anche in vista dello Start Up di base Palermo. Non è più tollerabile per un Azienda che si rispetti, una gestione così nebulosa del proprio personale. Basta con trasferimenti coatti ed atti unilaterali, investire su Catania senza tenere conto delle risorse umane è come mettere in volo un aereo senza carburante.


RRSSAA USB Alitalia Cai Airone

Catania, 17 agosto 2013