Alitalia-ITA, USB: Giorgetti e il governo vogliono far fallire la nazionalizzazione dilapidando 3 miliardi. Vogliamo una convocazione immediata
Nelle pessime dichiarazioni rese alla Commissione Trasporti della Camera, il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti sostiene che “Ita non può essere troppo pesante, se è troppo pesante non vola. Ci saranno ripercussioni sul piano sociale. Servono sostegni per chi resterà fuori”. Tutto questo dopo l’incontro, definito “positivo”, con la commissaria europea Margrethe Vestager che, al contrario, si sta rivelando come una débâcle e disegna una compagnia aerea piccola, senza sviluppo, costretta a vendere slot e marchio e separata dai processi di handling e manutenzione (viene ammessa solo una partecipazione minoritaria nelle società).
Una compagnia aerea di tali proporzioni non ha nessuna possibilità di rimanere sul mercato. Di questo sono consapevoli tutti, a partire dai membri di questo governo. L’esito sarà una svendita in tempi molto rapidi a competitori stranieri, con Lufthansa in testa alla lista dei pretendenti.
Come ampiamente prevedibile (e da noi predetto), la trappola della discontinuità si sta chiudendo sopra le teste delle migliaia di lavoratori di Alitalia, di tutti quelli del trasporto aereo e di un Paese che rischia di rinunciare definitivamente a un’industria strategica per i flussi commerciali e turistici.
Al ministro Giorgetti ricordiamo che l’unica cosa che appesantirebbe le ali di ITA non sarebbe certo il personale, ma piuttosto l’incredibile capacità che questo sedicente “governo dei migliori” avrebbe nell’investire 3 miliardi di euro pubblici per ridimensionare una compagnia, ridurre la flotta, spacchettare le preziose lavorazioni e licenziare migliaia di lavoratori, tanto da far sorgere il legittimo dubbio sulla reale volontà del governo di utilizzare quei soldi.
USB ritiene che dietro tale capolavoro si nasconda la pesantissima incapacità dell’attuale classe di governo, unita a una volontà ben precisa di utilizzare l’alibi delle condizioni imposte dalla UE per far fallire una delle prime nazionalizzazioni, affinché nulla cambi, per proteggere perversi equilibri dentro l’Europa e per salvaguardare le rendite private nel trasporto aereo.
I lavoratori non se ne staranno con le mani in mano, a prescindere dalle limitazioni Covid. USB chiede al governo l’immediata convocazione e lancia un appello alla mobilitazione per i prossimi giorni, la più ampia e unitaria di tutte le forze sindacali che intendano contrapporsi a questo scempio.
USB Lavoro Privato – Trasporto Aereo
17 marzo 2021