Alitalia. Lo stesso copione dal 2001 garantisce solo identici disastri!

Roma Fiumicino -

Le notizie di stampa che riferiscono Air France in procinto di arrivare al 50% e interessata al futuro aumento di capitale di Alitalia Cai, sono associate, come si legge dagli stessi organi di informazione, alla rinuncia al piano di rilancio e sviluppo presentato appena pochi mesi fa dall’A.D. Del Torchio

Per questa ragione USB esprime forte preoccupazione ed allarme.

 

A cinque anni dal disastro della vecchia compagnia di bandiera, dopo il pessimo esito della cordata patriota e stante il grave scenario nel trasporto aereo italiano, USB chiede ancora una volta al governo un intervento risolutivo per lo sviluppo dell’azienda e del settore che altrimenti rischia la perdita di ulteriori 10.000 addetti.

Per Alitalia una strategia diversa, semmai riproponendo lo stesso copione (e i medesimi attori) dal 2001 di ridimensionamento e di ulteriore abbandono di mercati strategici, ripresenterebbe in modo drammatico altre migliaia di esuberi; questo non può e non deve essere permesso.

 

Il problema è con quali strumenti e mezzi rilanciare un settore strategico, come dare regole uguali per tutti gli operatori comprese le low cost, sul garantire la centralità del traffico nel nostro Paese, sul come procedere al recupero dell’emorragia occupazionale già avvenuta e non certo produrne altra!

 

Questo USB ribadisce al Governo le medesime richieste che fa da dieci anni: adesso ci attendiamo chiarezza e massimo coinvolgimento delle parti sociali.

 

Senza garantire i livelli occupazionali, sia in Alitalia che altrove, e senza mantenere l’integrità del gruppo non ci può essere tenuta sociale e sindacale.

 

Il tempo delle promesse è finito da anni.