Alitalia SAI: Giro di vite
Le novità introdotte dall'Azienda negli ultimi giorni appaiono molto preoccupanti, in special modo quelle riguardanti tanto la nuova procedura malattia quanto le regole di gestione della fatica operazionale.
Cominciamo con l'affrontare l'argomento della nuova procedura malattia che a breve sarà cambiata.
Dopo aver assistito, con sdegno e irritazione, ai noti provvedimenti che hanno colpito alcuni assistenti di volo sospesi a tempo indeterminato dal servizio a causa delle loro condizioni di salute e della loro conseguente necessità di assentarsi dal lavoro, dopo che altre decine di lettere di richiamo sono state inviate dall'Azienda a colleghi rei di essersi ammalati in alcuni giorni specifici, ad esempio in coincidenza con i week-end, con l’inizio o la fine di periodi di ferie (!!!), abbiamo appreso che la modalità di comunicazione di apertura malattia, a breve, cambierà...
Secondo quanto esposto dall'Azienda nell'ultimo incontro con USB, gli Assistenti di volo dovranno comunicare l'apertura malattia, nella fascia oraria dalle 7.00 alle 19.00, direttamente al performance manager. Nella fascia oraria compresa tra le 19.00 e le 7.00 di mattina rimane invariata l'attuale procedura.
Senza inutili giri di parole e volendo andare al centro del problema, diciamo subito e chiaramente che questa iniziativa non ci piace e non ci convince neanche un po'.
Non ci convince perché questa novità non serve certo a rendere più efficiente il sistema, è chiaro che il tutor dovrà avvertire a sua volta l'ufficio turni dell'assenza della risorsa... già ma allora perché mai l'azienda mette in campo questo inutile giro di comunicazioni? Secondo noi l’effetto è di rendere psicologicamente più pesante il contatto con l'azienda in occasione dell'apertura malattia, far sentire fortemente il disappunto aziendale...
Gli Assistenti di Volo non sono né ingenui né sprovveduti, capiscono bene cosa ispira l'Azienda. La nostra organizzazione Sindacale dà per assodato che nessun performance manager si permetterà di fare osservazioni o considerazioni personali in occasione della comunicazione dell'apertura malattia, viceversa ne risponderebbe individualmente nelle sedi opportune.
L'attacco all'istituto della malattia è in se stesso intollerabile ma inserito nell’ambiente dei naviganti, con una programmazione dei turni quasi sempre ai limiti ministeriali, con giornate interminabili passate al lavoro con generi di conforto impresentabili e insufficienti al sostentamento personale, con l'introduzione di nuovi servizi di bordo che non migliorano affatto il prodotto erogato alla clientela ma che naturalmente appesantiscono ancor di più il carico di fatica per gli Assistenti di volo, svela l'intenzione di effettuare un pesante un giro di vite sulla vita lavorativa dei colleghi.
Il Sindacato non assisterà silenziosamente a questa deriva, bensì userà tutte le armi in suo possesso per difendere la categoria.
Passiamo ora al secondo tema di questo comunicato, la fatica operazionale.
E’ oramai passato qualche tempo dalla pubblicazione sul GB della procedura che consente ai naviganti di dichiarare la fatica operazionale e di interrompere l’attività di quella giornata. Abbiamo appreso con stupore che l'Azienda avrebbe intenzione di assegnare un giorno di ferie a coloro i quali si dovessero avvalere del modulo fatica operazionale spezzando il turno.
Innanzi tutto vogliamo ribadire che le ferie non possono essere usate in questi termini, non possono essere frazionate né usate a proprio piacimento dall'Azienda, questo sarebbe chiaramente un uso improprio di questo istituto.
In secondo luogo nelle circolari ENAC non vi è nessun accenno alla necessità di far riposare il navigante nelle giornate successive all'usufrutto della fatica operazionale, quindi non sarebbe giustificato l’utilizzo di una giornata di ferie a seguito dell’evento “fatigue”.
Oltretutto, visto che l’Azienda è spesso alle prese con carenze di personale, perchè dovrebbe decidere da sola e senza apparente motivo di privarsi di risorse che sarebbero disponibili al lavoro?
Viene il sospetto che anche su questa materia prevalgano il preconcetto e l'acredine nei confronti della nostra categoria, sino al punto di andare contro la logica e soprattutto contro gli interessi industriali della nostra compagnia. Abbiamo bisogno di risposte ragionevoli.
E’ mai possibile che l'unica ragione delle decisioni aziendali sia quella di far sentire sul collo di chi lavora il fiato di chi comanda? Ma a questi lavoratori si chiede solamente? Come si fa a dimenticare che soltanto per effetto del nuovo servizio la fatica operazionale è raddoppiata? Che l’azienda ancora non dà risposte sulla richiesta di aumentare la composizione equipaggio?
A quanto pare gli assistenti di volo rappresentano il brand della compagnia e sono la figura più importante per fidelizzare gli ospiti solo quando sono in addestramento, sia ad Abu Dhabi che a Fiumicino, ma non appena escono dalle aule tornano ad essere persone da controllare e punire, anche andando contro gli interessi della Compagnia...
I lavoratori non hanno bisogno di segugi e controllori. Pensiamo invece che solo attraverso un ritrovato clima di fiducia reciproca si possano raggiungere traguardi comuni a chi lavora e a chi dirige e cioè il buon andamento dell'Alitalia nel mercato delle compagnie aeree. Speriamo solo che questo sia il vero obiettivo di tutti. A tutto il resto, al governo della paura, ci opporremo.
I capovolgimenti non sono di questi tempi ma offendere la dignità di chi non ha mai avuto responsabilità eppure ha subito fallimenti, licenziamenti e offese, è un fatto che va oltre tutto e non si può né stemperare e neppure accettare.
RRSSAA AA/VV Gruppo Alitalia Sai USB Lavoro Privato
Fiumicino, 06 Ottobre 2015