Alle iscritte e agli iscritti alla CUB Trasporti
Il Coordinamento nazionale della RdB Trasporti ha deciso con rammarico di ritirare la partecipazione dell’organizzazione dal processo costituente della CUB Trasporti cui, fino ad oggi, ha dato un fattivo, concreto e spesso solitario contributo.
La RdB Trasporti ritiene infatti che non sia condivisibile alcun percorso di costruzione di un soggetto unitario dei trasporti all’interno della CUB basato sulla negazione delle più elementari regole democratiche e in particolare del principio “una testa un voto” che dovrebbe essere alla base di qualsiasi organizzazione democratica.
La RdB Trasporti negli anni scorsi, in particolare da quando si è proceduto alla stesura dell’atto costitutivo e allo statuto della CUB Trasporti, ha lavorato incessantemente e lealmente alla crescita della CUB Trasporti, alla sua affermazione nei luoghi di lavoro e nei confronti delle controparti, ha contribuito alla nascita di nuove strutture sindacali nei luoghi di lavoro, ha segnato con le iniziative di lotta, anche in relazione con le altre organizzazioni di base esistenti nel trasporto pubblico locale, la storia sindacale conflittuale della categoria negli ultimi anni.
Sindacato per noi non è il semplice esercizio del diritto di critica di quello che fanno gli altri, è capacità di incidere nella realtà concreta e materiale che vivono i lavoratori. Noi ci siamo sempre ispirati a questo principio e siamo cresciuti su questo.
La evidente sproporzione di forze, di iscritti, di radicamento territoriale, di capacità organizzativa e politica espressa dalla RdB rispetto alle altre organizzazioni componenti la CUB Trasporti sono in tutta evidenza alla base dell’atteggiamento antidemocratico con cui si è proceduto nella convocazione del congresso del 19 e 20 settembre e alla defenestrazione “manu militari” di Antonini da Coordinatore nazionale.
La RdB Trasporti, attraverso i suoi dirigenti, per oltre due anni ha chiesto inutilmente ai dirigenti delle altre organizzazioni di procedere unitariamente nell’individuazione di una pratica condivisa di gestione della categoria e quindi di andare al congresso sulla scorta di un regolamento democratico e di un documento preparatorio capace di indicare il progetto di sviluppo dell’organizzazione.
Per due anni i vari Barsella, Amoroso, Milani ecc. si sono negati al confronto, brigando nei territori per definire di fatto un assetto dell’organizzazione utile a nascondere la propria incapacità di costruire e dirigere davvero l’organizzazione in tutti i settori.
Il risultato è quello che il congresso di Milano sarà espressione di poche centinaia di iscritti nel trasporto aereo, per lo più di provenienza AL Cobas, di alcune decine di ferrovieri, dei duecento iscritti all’ATM di Milano, sempre AL Cobas, e di altre poche decine di autoferro. Bel congresso davvero, e che futuro radioso attende la categoria!
Non riuscendo in alcun modo da due anni ad avere la benché minima interlocuzione con i dirigenti della FLTU e della CUB Trasporto aereo abbiamo tentato di interrompere questo processo, che secondo noi porterà a breve alla asfissia politica della CUB Trasporti, per provare a costringere tutti a ragionare partendo dalle esigenze concrete della categoria, dalle necessità politiche di fase, a interrogarci assieme sulla evidente mancata crescita nel trasporto aereo e nelle ferrovie.
Il giudice feriale ha respinto la nostra richiesta di sospensiva della defenestrazione del coordinatore nazionale della CUB Trasporti e della convocazione del congresso. Ci sarà il giudizio di merito, non in tempo per rimettere le cose al loro posto. Ci interessa poco, non volevamo prenderci la categoria, volevamo provare ad indicare un futuro per la categoria ed una strada per raggiungerlo assieme.
Ci riprendiamo per intero la nostra autonomia, ci assumiamo così la responsabilità di lasciarvi soli a continuare a far finta di fare sindacato.
Venezia, p/Coordinamento nazionale RdB Trasporti
Giampietro Antonini