ANM, venerdì 13 novembre 4 ore di sciopero. USB, ORSA e Faisa Confail: Se la gestione del TPL non è cosa vostra, facitece o' piacere, jatevenne!

Napoli -

Per il prossimo 13 novembre l'Unione Sindacale di Base, unitamente ad ORSA TPL e FAISA CONFAIL hanno indetto una giornata di Sciopero del Trasporto Pubblico Locale a Napoli della durata di 4 ore.

Siamo nuovamente costretti a ricorrere alla forma dello Sciopero per difendere non solo le sacrosante richieste dei lavoratori dei trasporti ma – soprattutto – per affermare che la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e a bordo dei mezzi pubblici è il bene più prezioso da tutelare e difendere.

Da mesi – da troppi mesi – ci sforziamo di far cambiare linea di condotta politica, economica e gestionale all'ANM (ed al Comune di Napoli) la quale, negli anni alle nostre spalle e, nonostante, vari cambi al vertice continua in una gestione sostanzialmente fallimentare, in particolare per quanto riguarda il servizio offerto ai cittadini.

L’ANM, come noto, con ben oltre 8 milioni di Euro di attivo in Bilancio si rifiuta di mettere mano alle deficienze economiche non ancora erogate ai lavoratori dal 2016 e alla mala gestione organizzativa del personale, favorendo brogli e clientele, nella totale assenza di una dettagliata esigenza di personale.

Inoltre, l'Azienda non ha avviato alcun miglioramento delle condizioni igieniche dei bus, dei treni e degli ambienti di lavoro (depositi, lavaggio gallerie della metropolitana, stazioni delle funicolari, piazzali di sosta) in cui i lavoratori sono costretti e non si registra nessuna evoluzione positiva del complesso delle relazioni sindacali (vedi azioni unilaterali, trasparenza ed imparzialità nell’assegnazione delle mansioni, nelle turnazioni e nella programmazione del lavoro).

In ANM nessuna iniziativa reale per il contenimento del contagio da Covid-19 è stata messa in campo, nei modi e nei tempi opportuni, per la tutela e la sicurezza dei lavoratori e della collettività favorendo l’aumento dei contagi e il livello di stress tra il personale dipendente.

Sotto l’aspetto della sanificazione e della pulizia dei mezzi, la situazione è decisamente fuori controllo, la certificazione è priva di rintracciabilità: non c’è nemmeno l’orario e la firma di chi per la società in appalto ha effettuato l’operazione e di chi per ANM abbia verificato che fosse stata eseguita correttamente. Le postazioni e le attrezzature di lavoro non vengono igienizzate dopo ogni cambio turno.

Per non parlare dell’assenza di tornelli conta persone o controlli a bordo delle vetture per permettere il contingentamento degli utenti ed evitare pericolosi assembramenti, nel rispetto della capienza massima fissata al 50% della capacità totale del mezzo, e dal ritardo con cui avviene la distribuzione dei DPI.

Anche sul preoccupante versante delle continue aggressioni e raid vandalici verso i lavoratori e i mezzi di trasporto che, da sempre, sono una triste e pericolosa “caratteristica” delle condizioni di lavoro dei dipendenti dell’ANM, l'Azienda e il Comune di Napoli non hanno intrapreso alcuna iniziativa concreta per mettere in sicurezza le linee che transitano nelle zone e negli orari maggiormente a rischio.

Gli Operatori di Esercizio le cui voci retributive sono ferme al 1976, rivendicano diritti, miglioramenti economici, dignità umana e professionale, al pari di tutte le altre categorie, e non sono disposti ad ingoiare altri sacrifici richiesti per un “domani migliore” che non giunge mai.

A tutto questo, infine, si aggiunge anche la mancata stabilizzazione, ad oggi, degli oltre 150 autisti somministrati, indispensabili al servizio nell’attuale contesto di crescente emergenza sanitaria, i cui contratti a termine inizieranno a scadere tra pochi giorni, e senza i quali il servizio di superficie praticamente non esisterebbe.

Scioperemo, dunque, il 13 novembre per mandare un altro segnale di sdegno e di insofferenza verso l'Azienda ed il Comune di Napoli entrambi incapaci di garantire, prima di tutto, la salute e la sicurezza dei propri dipendenti e dei cittadini, inoltre incapace di eliminare privilegi e sacche parassitarie, a cominciare dai lavoratori collocati negli uffici senza aver effettuato alcuna selezione interna, per finire al blocco ai superminimi.

Chiediamo  alla cittadinanza di sostenere le nostre ragioni e chiediamo – a tutte le controparti istituzionali – una interlocuzione nel merito dei contenuti rivendicativi che abbiamo esposto nei vari tavoli di trattativa.

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