Articoli della stampa: tensione all'aeroporto per lo sciopero...
7 novembre 2007 - La Nuova Venezia
Mattinata di tensione all’aeroporto per lo sciopero dei dipendenti di Save, Sav e Gh
Voli cancellati, ritardi e disagi al Marco Polo
Oggi un’altra giornata di passione con assemblee e blocchi stradali La protesta ha causato la paralisi dei cargo nello scalo
MARGHERA - Oltre una ventina di voli, in arrivo o partenza, cancellati e una decina dirottati a Treviso o Verona; blocco totale dei cargo e ritardi ai check-in e alla consegna dei bagagli. Ieri è stata una giornata di disagi in aeroporto per lo sciopero che ha coinvolto Save, Sav e GH. Stamattina si replica con una assemblea di 3 ore - indetta da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cub - e corteo fino alla Triestina. Preoccupato per la situazione il sindaco Cacciari annuncia che chiederà «con forza» alla prossima assemblea degli azionisti di Save di affrontare e risolvere i problemi sindacali, mentre la giunta provinciale appoggia in pieno l’iniziativa dell’assessore Sabiucciu di convocare «un tavolo sul sistema aeroportuale» con Save, Enac e sindacati, per il 13 novembre.
Oltre il 20 per cento di voli cancellati, nessuna merce caricata sui cargo dagli operatori di Save e ritardi che sono arrivati ad oltre un’ora di attesa, per l’imbarco o la consegna dei bagagli ai passeggeri in arrivo su vettori serviti a terra da Sav. Molte compagnie hanno telefonato in anticipo ai passeggeri per avvertirli di non raggiungere l’aeroporto in quanto il loro volo era già stato cancellato. I voli confermati, seppure in molti casi con ritardi, sono stati solo quelli «garantiti» dall’Enac (sei in tutto, per Sicilia, Sardegna, Dubai e New York) e in arrivo o partenza nelle fasce orarie protette (7-10 e 18-21). Stamattina si replica con una assemblea unitaria di tre ore per tutti i dipendenti dell’aeroporto, che finirà per causare forti ritardi nelle operazioni di carico e scarico degli aerei in partenza e arrivo. Per questa mattina si annunciano disagi anche per il traffico, sia nelle strade interne dell’aeroporto che su via Triestina, per la manifestazione con corteo annunciata dai sindacati di categoria.
Lo sciopero di ieri. «Ci dispiace per i disagi provocati ai passeggeri - dice Giampietro Antonini del Cub Trasporti, il sindacato che ha indetto lo sciopero di ieri ed organizzato un corteo in aerostazione, con distribuzione di volantini bilingue - ma siamo soddisfatti per l’adesione dei lavoratori, in particolare alla Save, nel settore merci, e alla Sav, dove è grande la rabbia per l’annuncio di oltre 200 licenziamenti, tra dipendenti diretti e precari». Poche le adesioni alla Gh (il secondo handler del Marco Polo, dopo Sav, che utilizza lavoratori in trasferta dalla sede di Napoli) «per la forte pressione fatta sui lavoratori dai dirigenti di questa società», riferisce ancora Antonini aggiungendo l’ennesima denuncia contro Enac «che ha reso noto solo nella serata precedente allo sciopero i voli garantiti». «Lo sciopero ha avuto una massiccia adesione alla Sav e alle merci di Save - riferisce la Filt-Cgil che ha aderito, pur con distinzioni negli obbiettivi della protesta -, quel che stupisce è che il presidente di Save, Enrico Marchi, non si preoccupi, come gestore dello scalo, né di risolvere le vertenze sindacali che riguardano la sua società, né di favorire la soluzione delle vicende che riguardano altre società che operano in aeroporto, a cominciare dai licenziamenti alla Sav che, come tutti sanno, sono la conseguenza della folle corsa al ribasso delle tariffe, della qualità e della sicurezza dei servizi di terra».
La manifestazione di oggi. La protesta dei lavoratori continua oggi e minaccia di andare avanti ancora per molto se Sav non ritirerà le procedure di mobilità per 140 dipendenti e se la società che gestisce lo scalo (Save) e l’ente nazionale di controllo (Enac) non si presenteranno al «tavolo sul sistema aeroportuale veneziano», convocato per il prossimo 13 novembre in Provincia. L’assemblea con manifestazione annunciata per oggi, si terrà tra le 9.30 e le 11.30, e riguarderà tutte le vertenze irrisolte del Marco Polo: da quelle con Save per il rinnovo dell’integrativo che si trascina da anni, con Sav per gli annunciati licenziamenti e con GH e Aviapatner per i trattamenti del personale, fino alle gravi crisi che investono la compagnia veneta Alpieagles e l’Alitalia.
La denuncia dei sindacati. E’ la prima volta che in aeroporto tutte e 5 le sigle sindacali esistenti organizzano una manifestazione unitaria per «denunciare - come spiega il volantino di Cgil, Cisl e Uil che sarà distribuito oggi - la precarietà, la mancanza di diritti, di dignità e certezze per i lavoratori delle società presenti in aeroporto». Le confederazioni parlano di una situazione «vessatoria» nei confronti dei lavoratori, «frutto di una liberalizzazione senza regole» che produce «profitti per pochi manager che poi investono altrove piuttosto che in questo aeroporto» e «licenziamenti, bassi salari, turni pesantissimi e tanta precarietà per più di mille lavoratori». I sindacati puntano il dito sul fatto che la quasi totalità delle società che operano al Marco Polo «abbia problemi di bilancio» e sulla mancanza di «controlli per evitare il dumping tra le stesse società che fanno a gara per abbassare il costo del personale che, all’occorrenza, diventa un pacco da spostare da un’azienda all’altra», con il «beneplacito dell’Enac veneziana».
«Questa situazione non può più essere tollerata», conclude l’appello dei sindacati, che si impegnano a partecipare al «tavolo» con Save ed Enac, promosso per il 13 novembre dall’assessore provinciale al Lavoro. Un «tavolo» che però la Save di Enrico Marchi ha già snobbato tre anni fa.
6 novembre 2007 - Corriere del Veneto
Sciopero a Tessera, oggi ritardi e voli a rischio
Oggi protesta dei lavoratori al Marco Polo. Mobilità per 140 dipendenti Save. E Atalmi chiede l'intervento del ministro Bianchi
VENEZIA — Rischio di ritardi e di cancellazione di molti voli, oggi, all'aeroporto Marco Polo. E' in programma infatti uno sciopero di 24 ore proclamato dal personale di Save (la società che gestisce lo scalo veneziano) e da due delle tre società di trasporto bagagli, la Sav e la Gh. Il consigliere regionale dei Comunisti Italiani Nicola Atalmi ha chiesto che il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi intervenga personalmente per affrontare la vertenza dello scalo veneziano.
«Sav — spiega Atalmi — ha deciso di porre in mobilità i due terzi dei suoi dipendenti (140 lavoratori), a causa di una riduzione, da gennaio prossimo, del numero delle compagnie aeree che utilizzano i suoi servizi. Una sorta di messa in mobilità preventiva, l'anticamera del licenziamento ». Secondo il consigliere regionale, «la stravagante iniziativa di Sav è solo la punta dell'iceberg di una gestione dei rapporti aziendali sempre più censurabile».Lo sciopero è stato indetto dalla Rdb Cub Trasporti, con l'adesione anche di Cgil, Cisl e Uil. «Le nostre motivazioni sono diverse — spiegano i sindacati — ma abbiamo deciso di partecipare a questa agitazione. Mercoldì (domani,
ndr), dalle 9.30 alle 11, è in programma una nuova manifestazione che coinvolgerà tutti i lavoratori, compresi quelli delle compagnie aeree ». I sindacati aggiungono che «i lavoratori delle società presenti al Marco Polo sono tutti nelle medesime condizioni di vessazione. Non è tollerabile che la competizione tra le società si traduca poi in contrazione del costo del personale e riduzione degli organici». L'ultimo blocco totale dell'aeroporto di Tessera era stato a metà del luglio scorso, quando ci fu più del 10 per cento di voli cancellati e lunghe code agli imbarchi. Alle rivendicazioni originarie — la stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari, il riallineamento della retribuzione, e più sicurezza — si è aggiunto anche la preoccupazione per il rischio mobilità di metà dei lavoratori della SAV.
Secondo Giampietro Antonini, segretario di RdbCub Trasporti di Venezia, la situazione allo scalo veneziano sta precipitando, con «l'avvio delle procedure di messa in mobilità — da parte di SAV — di 140 dipendenti su circa 250 e con il grave gesto dell'azienda stessa, che non si è presentata lo scorso 31 ottobre all'incontro con l'assessore provinciale al Lavoro Alessandro Sabbiucciu ». E segnala i tentativi dell'azienda «di intimidire i lavoratori e spingerli a non partecipare allo sciopero ».(Giu.Ga.)
6 novembre 2007 - La Nuova Venezia
Oggi si fermano per tutta la giornata i dipendenti di Save, Sav e GH
Aeroporto in sciopero, voli a rischio
Aerei garantiti e fasce protette, ma si prevedono ritardi e cancellazioni Domani nuove proteste «contro la precarietà» con possibile blocco della statale Triestina
di GIANNI FAVARATO
Venezia - Già ieri la tensione alla Sav - dove sono stati annunciati 140 licenziamenti - alcuni voli hanno subito gravi ritardi nella consegna dei bagagli. Ma oggi andrà molto peggio, con decine di voli in ritardo o cancellati (compresi quelli che dovrebbero essere «garantiti» dall’Enac) a causa dello sciopero di 24 ore dei lavoratori di Save, Sav e Gh, indetto dai Cub a cui ieri ha aderito - eppure con motivazioni in parte diverse - anche la Cgil. Domani assemblea-manifestazione in aroporto indetta da tutti i sindacati.
Assemblea affollata e infuocata, ieri in aeroporto, dei dipendenti di Sav; il maggiore handler del Marco Polo che ha avviato la procedura di mobilità per 140 dipendenti e la chiusura di oltre 60 contratti di lavoro precario. I «tagli» annunciati da Sav sono solo l’ultimo tassello di un mosaico di vertenze sindacali irrisolte, che coinvolgono anche le altre società di handling, come GH; ma anche la Save di Enrico Marchi. Tant’è che per domani i sindacati hanno annunciato una «assemblea-manifestazione» - che potrebbe bloccare il traffico sulla Triestina - «contro la precarietà e i licenziamenti».
L’assemblea. I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil - in una allarmata lettera scritta, per ora senza risposta, al sindaco Cacciari e al presidente della Provincia, Zoggia - in cui denunciano la «latitanza» di Save ed Enac e parlano di un «aeroporto al collasso», per il dilagare in «una liberalizzazione senza regole, fatta di licenziamenti, precarietà, corsa al ribasso delle tariffe, servizi inadeguati ai passeggeri e poca sicurezza». All’assemblea ieri erano presenti - oltre ai sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cub - l’assessore provinciale al Lavoro, Alesandro Sabiucciu, il presidente del consiglio comunale, Boraso, e i consiglieri regionali Pettenò (Prc) e Atalmi (Pdci). Un po’ tutti hanno chiamato in causa la Save di Enrico Marchi e l’Enac - diretta a Venezia da Valerio Bonato che ieri era in ferie e non ha ricevuto i sindacalisti - accusate di aver lasciato «degenerare» la situazione. L’assessore Sabiucciu ha ripetuto che la procedura avviata da Sav «è illegittima nel quadro delle leggi e dei contratti che regolano una attività delicata e di pubblico interessa, come quella aeroportuale». Sabiucciu ha invitato Enac e Save a partecipare al «tavolo sul sistema aeroportuale veneziano» da lui convocato - di accordo con il ministero dei Trasporti - per il prossimo 13 novembre in Provincia. Renato Boraso, presidente del consiglio comunale, non è intervenuto, ma ha riferito di aver partecipato «per un mandato preciso del consiglio comunale e del sindaco che seguono attentamente la situazione in aeroporto, sopratutto quando ci sono posti di lavoro in pericolo».
«Un tavolo delle regole è indispensabile» ha detto il consigliere Pierangelo Pettenò, accusando l’Enac di «non esercitare il suo ruolo di garante delle regole» e il «governatore» Galan di aver «svenduto un patrimonio pubblico, come l’aeroporto». Il consigliere regionale, Nicola Atalmi, ha annunciato di aver «chiesto l’intervento del ministro dei Trasporti, Bianchi». «La inaccettabile mobilità preventiva avviata da Sav - ha detto Atlami - è solo la punta dell’iceberg di una gestione dei rapporti aziendali, in aeroporto, basata sul precariato e sul lavoro interinale, stipendi da mille euro al mese e carichi di lavoro insopportabili».
Lo sciopero. Quella di oggi sarà una giornata a dir poco difficile - con prevedibili forti ritardi e molti voli cancellati - per chi ha voli in partenza oggi dal Marco Polo. Lo sciopero di 24 ore - indetto dai Cub da tempo ma che ieri ha ricevuto l’adesione anche della Cgil - interesserà due delle tre società di handling (Sav e GH) e Save. Solo ieri l’Enac ha comunicato i «voli garantiti» - sei in tutto, diretti a Dubai, New York, Cagliari, Catania, Palermo -, ma anche per questi sono prevedibili ritardi. I Cub denunciano che Enac «ha comunicato i voli garantiti all’ultimo minuto, comandando al lavoro chi che aveva già finito il turno e se ne era andato». Tra le ore 7 e le 10 e le 18 e le 21 sono in vigore anche le «fasce protette» per i voli in partenza, ma anche in questo caso potrebbero verificarsi forti ritardi nell’imbarco a causa dello sciopero in vigore nelle ore precedenti.