ARTICOLI GIORNALE 2 AGOSTO
Il Gazzettino
Venezia. Una difesa di Alilaguna, sotto accusa in questi giorni...
Venezia - Una difesa di Alilaguna, sotto accusa in questi giorni per la concorrenza che farebbe ad Actv al Tronchetto, anche grazie all’utilizzo degli ex intromettitori abusivi, denunciata nei giorni scorsi sia da Rdb-Cub che dalla Uil. Non la pensa così Paolo Bonafè, che siede nel Consiglio d’amministrazione di Actv e pure in quello di Alilaguna. "Alilaguna è una società privata, della quale Actv detiene solo un 30% del pacchetto azionario, traendo indiscutibili vantaggi da questa compartecipazione azionaria. Perché Alilaguna è una società sana, che chiude da anni i propri bilanci in attivo. Quest’anno, esercizio 2008, il bilancio si è chiuso con un utile di esercizio pari a 506.329,35 euro, dei quali ben 300.000,00 andranno a dividendo tra i soci, di cui un 30% ad Actv. Inoltre va ricordato che, nei primi sei mesi dell’anno, Actv, tramite la biglietteria Alilaguna del Tronchetto, ha introiettato ben 346.613,50 euro". Bonafè ricorda la recente polemica di Actv verso Alilaguna per l’"aumento del numero di toccate al Tronchetto (due all’ora rispetto alla toccata singola oraria stabilità dagli accordi di servizio), ma questo momento di crisi, nel rapporto fra le due aziende, è stata ricondotto, grazie all’opera di mediazione dell’amministrazione, nei binari della corretta collaborazione. L’accordo commerciale raggiunto, prevede che l’aumento delle toccate dei mezzi di Alilaguna sul Tronchetto, sarà effettuabile solo nel periodo 1 agosto-30 settembre: allo scopo è stata promossa una forma di integrazione tariffaria, con la creazione di un unico titolo di viaggio per i collegamenti tra Tronchetto e San Marco (via canale della Giudecca). Le tariffe di tale biglietto integrato sono: di 6,50 euro di corsa semplice (dei quali 1,00 euro va al Comune) e di 12,00 euro per l’andata e ritorno (dei quali 2,00 euro vanno al Comune). Questo biglietto consente il tragitto tra Tronchetto e San Marco utilizzando indifferentemente i mezzi Actv (linea 2) o i mezzi Alilaguna. Questa strategia permette di vendere un maggior numero di biglietti visto che, alla rete di vendita di Vela, si sono aggiunte le biglietterie di Alilaguna: i biglietti sono esclusivamente di tipo cartaceo e i loro proventi vengono ripartiti tra le due aziende". Una "sinergia" di sicura efficacia, per Bonafè. E la "controprova" sarebbe proprio l’"attacco "mediatico", operato in questi giorni da operatori privati. Ricordo che una maggiore presenza al Tronchetto sia di Actv che di Alilaguna, risponde alla esigenza che ha il Comune di risanamento della situazione di abusivismo che caratterizza quell’area, garantendo una corretta politica dei flussi turistici".
Il consigliere difende anche gli ex abusivi. "Per quanto concerne l’uso di personale "esperto" da parte di Alilaguna, questo rientra nella strategia commerciale di una società privata, che opera nel mercato turistico. Se questo personale rispetta il regolamento, che disciplina la condotta delle risorse umane di Alilaguna, non emergono elementi di scandalo, visto che questa scelta garantisce un maggior introito alle casse delle due aziende. Il mercato turistico veneziano patisce, da oltre un anno, delle ricadute della crisi economica, che comporta un minor afflusso turistico in città: sebbene i dati dei primi mesi estivi ci confortino, segnalando un miglioramento del trend, le aziende sono chiamate ad incrementare la propria politica di marketing. I circa 25.000 passaggi di attraversamento giornalieri sul Ponte delle Costituzione (Calatrava), che rappresentano minori introiti per ACTV, o la crisi che porta le persone ad andare a piedi, piuttosto che a utilizzare i vaporetti, sono indicatori della necessità di trovare nuove forme di incentivazione all’uso dei mezzi pubblici. In quest’ottica, Actv ha presentato in questi giorni al Comune una serie di proposte, riferite alla rimodulazione dei titoli di viaggio, nell’indirizzo della semplificazione delle tariffe. Personalmente avanzerei due ulteriori proposte, quali quella di un titolo di viaggio "famiglia", che preveda uno sconto del 25% sul totale previsto, per una famiglia di almeno 4 persone, e biglietti turistici "prepagati", imbustati uno ad uno e con allegata la relativa ricevuta di pagamento, così da eliminare le lunghe code, che purtroppo si presentano quotidianamente alle biglietterie dei principali accessi cittadini e che penalizzano così anche noi residenti".
L’ultimo appunto è sui controlli. "É pur vero che Actv ha il più basso indice di evasione del paese, ma ritengo si debba trovare un accordo di sinergia coi lavoratori e con i loro rappresentanti sindacali, affinché tutto il personale impiegato nei servizi di navigazione ed extraurbano sia impegnato in un’opera di costante verifica e vendita dei titoli di viaggio "a bordo", in modo da integrare l’azione delle biglietterie e dei verificatori aziendali e offrire un servizio alla clientela. Questo anche in considerazione dei vantaggi economici che questo personale ha in ordine all’aggio sul valore del titolo di viaggio venduto".
2 agosto 2009 - Vorriere del Veneto
Pochi controlli a bordo Actv blocca il premio agli autisti dei bus
L’azienda: non rispettano gli accordi Perdite elevate, colpa anche della crisi
di Paola Vescovi
VENEZIA — Gli autisti non controllano i biglietti a bordo degli autobus e Actv congela la quota parte del premio di risultato del 2008. Negli ultimi mesi infatti le vendite di titoli di viaggio nel comparto automobilistico sono crollate, con perdite di diverse centinaia di migliaia di euro. Colpa della crisi da un lato, che con il boom della cassa integrazione e dei licenziamenti ha causato una consistente contrazione dell'uso dei mezzi pubblici. Ma il fattore del calo di vendite, secondo Actv, è anche un altro: dai controlli effettuati in questi mesi a bordo degli autobus dai verificatori è emerso che soltanto la metà degli autisti effettua il controllo a vista vendendo, se necessario, il biglietto. Una soglia ancora troppo bassa per il raggiungimento degli obiettivi aziendali, che sono la lotta all’evasione e l’incremento degli introiti.
Il risultato è che Actv ha per il momento bloccato parte del premio di risultato destinato ai dipendenti finchè la nuova prassi, sancita da un accordo sindacale, non «entrerà stabilmente a far parte delle attività operative ». La direzione lo ha scritto in una lettera che ha mandato a tutti i lavoratore il 23 luglio scorso. L’azienda così facendo ha avvertito i suoi dipendenti che proseguiranno le verifiche riservandosi di sbloccare il premio di risultato quando i numeri dell’iniziativa daranno maggiore soddisfazione. L’accordo sindacale, firmato da tutte le sigle eccetto Rdb Cub — che fra gli autisti ha una forte rappresentanza soprattutto nelle tratte extraurbane — impegna il conducente ad effettuare il controllo a vista nelle fasce serali e notturne, in cambio di un aggio in ragione del numero di biglietti venduti. Nel resto della giornata l’obbligo non c’è a causa del numero elevato di passeggeri che rischierebbe di allungare i tempi di percorrenza. La formula nelle intenzioni di Actv doveva servire a ridurre l’evasione tariffaria a bordo degli autobus in assenza dei verificatori. La campagna anti «portoghesi» è partita a fine inverno con il potenziamento dei controlli (verificatori) e l’impiego di guardie giurate nelle fasce notturne e serali che fungano da deterrente fra gli abusivi cronici. La terza tappa del progetto è appunto il controllo a vista a bordo da parte degli autisti nelle corse urbane ed extraurbane. Ma il bilancio del primo round, non ha dato, i frutti sperati proprio su questo ultimo fronte: «Il livello di adesione a questo tipo di progetto non si discosta dai precedenti rilievi, risultando quindi ancora non sufficiente a poter dire che questa prassi è entrata stabilmente a far parte delle attività operative », ha scritto la direzione nella nota.
Ci si metta poi anche la crisi economica che ha colpito gli utenti lavoratori, ed ecco che gli introiti del comparto automobilistico non sono più quelli di un tempo. «Quanto al premio di risultato — fa sapere Actv — i dipendenti sappiano che i soldi ci sono, nessuno glieli vuole portare via. Prima però ci aspettiamo come da accordi che vengano osservate le disposizioni di servizio».