ATAC: USB CHIEDE INCONTRO URGENTE AL PREFETTO DI ROMA
Non c’è alcuno “sciopero selvaggio”. Alemanno amplifica malumore dei lavoratori
L’Unione Sindacale di Base chiede un incontro urgente al Prefetto di Roma. Nella lettera indirizzata questo pomeriggio a Giuseppe Pecoraro, il sindacato scrive: “viste le iniziative spontanee dei lavoratori autoferrotranvieri della società ATAC s.p.a di Roma che, nella loro piena legittimità, scelgono di svolgere il servizio richiamando il pieno rispetto delle normative vigenti sulla sicurezza del servizio trasporto passeggeri, registrando con grande preoccupazione le affermazioni per mezzo stampa del Sindaco Gianni Alemanno il quale tenta di addebitare gli eventi ad un fantomatico ‘sciopero selvaggio da parte di sindacati non confederali o non accreditati sul piano contrattuale nazionale’, ritenendo che tali affermazioni amplificano fortemente il già notevole malumore dei lavoratori del settore, con la presente richiede urgente incontro”.
QUI DI SEGUITO, ALCUNE DELLE AGENZIA STAMPA DI OGGI
09 novembre 2011 - Ansa
ATAC:SPETTRO SCIOPERO BIANCO POI ACCORDO,STIPENDI SALVI
CAOS A TERMINI.AZIENDA INCONTRA SINDACATI,TAVOLO DA 14 NOVEMBRE
di Paola Lo Mele
Roma - Mattinata di caos in metropolitana a Roma con lo spettro dello sciopero bianco in Atac. Nel pomeriggio un primo accordo tra azienda e sindacati che potrebbe normalizzare la situazione. È stata lunga la giornata dei trasporti romani da una settimana nel vortice della protesta per la ventilata disdetta della contrattazione di secondo livello. «L'azienda si è impegnata a ritirare il provvedimento - ha riferito il segretario generale della Filt Cgil Alessandro Capitani - gli stipendi dei lavoratori non verranno toccati, sono salvi». Soddisfatto anche l'assessore capitolino alla Mobilità Antonello Aurigemma che ha parlato di un «primo passo per dare risposte concrete». La trattativa sindacale vera e propria però deve ancora iniziare, con un tavolo ad hoc convocato per il prossimo 14 novembre. Intanto questa mattina i disagi registrati alla stazione Termini per il rallentamento dei convogli metro si sono fatti sentire e vedere. Centinaia i cittadini ammassati sulle banchine, mentre alcuni treni non si sono fermati per un breve periodo di tempo. «Gli operai della linea A stanno applicando il regolamento alla lettera per evidenziare lo stato vetusto del parco mezzi e nel solco delle proteste contro l'azienda - ha spiegato Walter Sforzini, sindacalista dell'Usb -. Più che sciopero bianco è una presa di coscienza dei lavoratori per la sicurezza». Ma su questo punto il sindaco Gianni Alemanno è stato chiaro: «Non permetteremo a nessun sindacato di mettere in difficoltà la città. Oggi stesso parlerò con il prefetto Giuseppe Pecoraro e gli chiederò di essere molto vigile per impedire che situazioni del genere si ripetano». In concomitanza con la riunione tra vertici dell'Atac e sindacati, in tarda mattinata oltre un centinaio di lavoratori hanno dato vita ad un sit-in spontaneo all'interno delle officine centrali di via Prenestina. «A Termini stanno facendo sciopero bianco - ha affermato Massimiliano, uno di loro - perchè vogliono aumentarci le ore di lavoro e tagliarci gli stipendi. E fanno bene». Dopo ore di confronto sui vari tavoli Atac annuncia di aver ritirato le lettere di disdetta della contrattazione di secondo livello e «ripreso il confronto sul piano industriale 2011-2015» ma precisa: «Il tavolo di lavoro che comincerà il 14 novembre dovrà chiudersi improrogabilmente entro il 25 novembre». Una data che suona come un ultimatum: meno di un mese per chiudere la trattativa che comunque rimane calda.
09 novembre 2011 - Adnkronos
ROMA: USB, LEGITTIMA PROTESTA SPONTANEA LAVORATORI ATAC
Roma - «Non collaborazione: questa è la parola d'ordine che hanno scelto di darsi i lavoratori Atac di Roma, ad iniziare dagli operai della manutenzione che, applicando alla lettera le regole sulla sicurezza dei mezzi su rotaia e non dando disponibilità agli straordinari, di fatto arrestano un terzo del servizio programmato». Lo dichiara in una nota l'Usb, l'Unione sindacale di base. «La protesta, legittima e spontanea - continua - potrebbe avere 'effetto dominò sul servizio su gomma sia della capitale che dell'intera regione. Un servizio svolto con vetture inadeguate alle esigenze reali di trasporto passeggeri, quotidianamente sovraffollate senza alcun rispetto delle normative del codice della strada e della sicurezza del servizio». «All'assessore Aurigemma - afferma il sindacato - che ancora una volta tenta di mettere i lavoratori contro i cittadini, ricordiamo che ogni giorno, pur di garantire il servizio, operai e conducenti sono costretti a soprassedere alle fondamentali regole di sicurezza. Regole che invece sarebbe compito delle istituzioni e delle aziende di far garantire al fine di tutelare la sicurezza di lavoratori e passeggeri, cominciando dalle manutenzioni e finendo con la giusta programmazione del servizio, che non può essere basato sul costante ricorso agli straordinari». «Nello stesso modo - prosegue l'Usb - non è logico ricorrere alla manutenzione dei mezzi attraverso esternalizzazioni, appalti e acquisto materiali con cui, nell'indifferenza delle aziende e delle istituzioni locali, si continua a depredare il denaro pubblico». «Eppure si ha la faccia tosta di parlare di tagli al servizio di trasporto pubblico, di privatizzazione - dichiara - mai di uno sviluppo reale, onesto e trasparente del settore, che dovrebbe soddisfare il diritto inalienabile della mobilità. Un diritto che istituzioni ed aziende intendono tutelare solo in caso di mobilitazioni della categoria, ma che gli autoferrotranvieri vorrebbero esercitare tutti i giorni con dignità, efficienza e sicurezza, nel pieno rispetto dell'utenza». «È con questo spirito - conclude il sindacato - che gli autoferrotranvieri hanno partecipato massicciamente in tutto il Paese allo sciopero di 24 ore proclamato da Usb lo scorso 7 novembre; con questo stesso spirito i lavoratori continueranno a mantenere alta la mobilitazione».
09 novembre 2011 - Ansa
CAOS TRASPORTI A ROMA,PROTESTA POI ACCORDO E STIPENDI SALVI
Roma - Mattinata di caos in metropolitana a Roma con lo spettro dello sciopero bianco in Atac. Nel pomeriggio un primo accordo tra azienda e sindacati che potrebbe normalizzare la situazione. È stata lunga la giornata dei trasporti romani da una settimana nel vortice della protesta per la ventilata disdetta della contrattazione di secondo livello. «L'azienda si è impegnata a ritirare il provvedimento - ha riferito il segretario generale della Filt Cgil Alessandro Capitani - gli stipendi dei lavoratori non verranno toccati, sono salvi». Soddisfatto anche l'assessore capitolino alla Mobilità Antonello Aurigemma che ha parlato di un «primo passo per dare risposte concrete». La trattativa sindacale vera e propria però deve ancora iniziare, con un tavolo ad hoc convocato per il prossimo 14 novembre. Intanto questa mattina i disagi registrati alla stazione Termini per il rallentamento dei convogli metro si sono fatti sentire e vedere. Centinaia i cittadini ammassati sulle banchine, mentre alcuni treni non si sono fermati per un breve periodo di tempo.«Gli operai della linea A stanno applicando il regolamento alla lettera per evidenziare lo stato vetusto del parco mezzi e nel solco delle proteste contro l'azienda - ha spiegato Walter Sforzini, sindacalista dell'Usb -. Più che sciopero bianco è una presa di coscienza dei lavoratori per la sicurezza». Ma su questo punto il sindaco Gianni Alemanno è stato chiaro: «Non permetteremo a nessun sindacato di mettere in difficoltà la città. Oggi stesso parlerò con il prefetto Giuseppe Pecoraro e gli chiederò di essere molto vigile per impedire che situazioni del genere si ripetano». In concomitanza con la riunione tra vertici dell'Atac e sindacati, in tarda mattinata oltre un centinaio di lavoratori hanno dato vita ad un sit-in spontaneo all'interno delle officine centrali di via Prenestina. «A Termini stanno facendo sciopero bianco - ha affermato Massimiliano, uno di loro - perchè vogliono aumentarci le ore di lavoro e tagliarci gli stipendi. E fanno bene». Dopo ore di confronto sui vari tavoli Atac annuncia di aver ritirato le lettere di disdetta della contrattazione di secondo livello e «ripreso il confronto sul piano industriale 2011-2015» ma precisa: «Il tavolo di lavoro che comincerà il 14 novembre dovrà chiudersi improrogabilmente entro il 25 novembre». Una data che suona come un ultimatum: meno di un mese per chiudere la trattativa che comunque rimane calda.
09 novembre 2011 - Omniroma
METRO, USB: «ALEMANNO AMPLIFICA MALUMORE LAVORATORI»
Roma - «L'Unione Sindacale di Base chiede un incontro urgente al Prefetto di Roma». Così il sindacato in una nota. Nella lettera indirizzata questo pomeriggio a Giuseppe Pecoraro, il sindacato scrive: «viste le iniziative spontanee dei lavoratori autoferrotranvieri della società Atac Spa di Roma che, nella loro piena legittimità, scelgono di svolgere il servizio richiamando il pieno rispetto delle normative vigenti sulla sicurezza del servizio trasporto passeggeri, registrando con grande preoccupazione le affermazioni per mezzo stampa del Sindaco Gianni Alemanno il quale tenta di addebitare gli eventi ad un fantomatico 'sciopero selvaggio da parte di sindacati non confederali o non accreditati sul piano contrattuale nazionalè, ritenendo che tali affermazioni amplificano fortemente il già notevole malumore dei lavoratori del settore, con la presente richiede urgente incontro».
09 novembre 2011 - Roma Notizie
TPL ROMA: LEGITTIMA LA PROTESTA SPONTANEA DEI LAVORATORI ATAC
Roma - Riceviamo da Unione Sindacale di Base e pubblichiamo:
Aurigemma tenta nuovamente di mettere i cittadini contro gli autoferrotranvieri
Non collaborazione: questa è la parola d’ordine che hanno scelto di darsi i lavoratori ATAC di Roma, ad iniziare dagli operai della manutenzione che, applicando alla lettera le regole sulla sicurezza dei mezzi su rotaia e non dando disponibilità agli straordinari, di fatto arrestano un terzo del servizio programmato.
La protesta, legittima e spontanea, potrebbe avere “effetto domino” sul servizio su gomma sia della capitale che dell’intera regione.
Un servizio svolto con vetture inadeguate alle esigenze reali di trasporto passeggeri, quotidianamente sovraffollate senza alcun rispetto delle normative del codice della strada e della sicurezza del servizio.
All’assessore Aurigemma, che ancora una volta tenta di mettere i lavoratori contro i cittadini, ricordiamo che ogni giorno, pur di garantire il servizio, operai e conducenti sono costretti a soprassedere alle fondamentali regole di sicurezza.
Regole che invece sarebbe compito delle istituzioni e delle aziende di far garantire al fine di tutelare la sicurezza di lavoratori e passeggeri, cominciando dalle manutenzioni e finendo con la giusta programmazione del servizio, che non può essere basato sul costante ricorso agli straordinari.
Nello stesso modo non è logico ricorrere alla manutenzione dei mezzi attraverso esternalizzazioni, appalti e acquisto materiali con cui, nell’indifferenza delle aziende e delle istituzioni locali, si continua a depredare il denaro pubblico.
Eppure si ha la faccia tosta di parlare di tagli al servizio di trasporto pubblico, di privatizzazione; mai di uno sviluppo reale, onesto e trasparente del settore, che dovrebbe soddisfare il diritto inalienabile della mobilità. Un diritto che istituzioni ed aziende intendono tutelare solo in caso di mobilitazioni della categoria, ma che gli autoferrotranvieri vorrebbero esercitare tutti i giorni con dignità, efficienza e sicurezza, nel pieno rispetto dell’utenza.
E’ con questo spirito che gli autoferrotranvieri hanno partecipato massicciamente in tutto il Paese allo sciopero di 24 ore proclamato da USB lo scorso 7 novembre; con questo stesso spirito i lavoratori continueranno a mantenere alta la mobilitazione.
09 novembre 2011 - Corriere della Sera online
Atac: «Agitazioni non autorizzate e pretestuose»
Termini, sciopero bianco del metrò. Alemanno: non deve più accadere
Improvvisa protesta dei macchinisti: treni rallentati e caos alla fermata con della Stazione chiusa per sfollare i passeggeri. Il sindaco: chiesto intervento prefetto
Roma - Sta tornando alla normalità la situazione nello scalo della metropolitana a Termini. La stazione della Linea A, chiusa per qualche minuto nella mattina di martedì, è stata riaperta e le banchine non sono più affollate di passeggeri in attesa di poter salire sui convogli che arrivavano in ritardo e già stracolmi per lo sciopero bianco dei macchinisti.
SCIOPERO BIANCO - «Si stanno verificando agitazioni non autorizzate dei macchinisti della metropolitana che si rifiutano di condurre alcuni convogli con motivazioni pretestuose, e degli operai che determinano il rallentamento della manutenzione. Per questo non sono in servizio alcuni treni sulle linee A e B» precisa l'Atac. «Più che sciopero bianco è una presa di coscienza dei lavoratori per la sicurezza -ribatte Walter Sforzini, sindacalista dell'Usb - I dipendenti stanno solo applicando il regolamento alla lettera per evidenziare lo stato vetusto del parco mezzi e nel solco delle proteste contro l'azienda. La politica porta a far pagare i cittadini i costi della mala-gestione».
ALEMANNO: MAI PIU' - Lo protesta dei macchinisti «ci preoccupa molto, perché se cominciano degli scioperi selvaggi da parte di sindacati non confederali e non accreditati sul piano contrattuale nazionale, si rischia di creare dei grandi disagi per la città». Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, aggiungendo che «fermo restando che vogliamo ascoltare tutti e fare in modo che ci sia la più ampia condivisione degli accordi contrattuali e del piano industriale di Atac, deve essere chiaro che non permetteremo a nessun sindacato di mettere in difficoltà la città». «Oggi stesso - ha assicurato il sindaco - parlerò con il prefetto Giuseppe Pecoraro e gli chiederò di essere molto vigile per impedire che situazioni del genere si ripetano. Ci sono regolamenti precisi sulle agitazioni nel trasporto pubblico - ha concluso - che non possono essere violati».
USB: «NESSUNO SCIOPERO SELVAGGIO» - Nessuno «sciopero selvaggio» nei trasporti pubblici a Roma. Lo sostiene l'Unione sindacale di base (USB), che chiede un incontro urgente al prefetto di Roma e ricorda che «i lavoratori autoferrotranvieri in piena legittimità scelgono di svolgere il servizio richiamando il pieno rispetto delle normative vigenti sulla sicurezza del servizio trasporto passeggeri». Le affermazioni del sindaco Alemanno su «un fantomatico 'sciopero selvaggio', amplificano» soltanto secondo l'USB, «il già notevole malumore dei lavoratori del settore».
ESPOSTO DEL CODACONS - Il Codacons presenterà giovedì un esposto alla Procura della Repubblica di Roma in merito alla protesta per chiedere di aprire una indagine sul comportamento dei lavoratori, ipotizzando il reato di turbativa di pubblico servizio. «Condividiamo le ragioni dei lavoratori ma forme di protesta di questo tipo sono inaccettabili - afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi -. Rallentare un servizio pubblico come il trasporto metropolitano, utilizzato ogni giorno da centinaia di migliaia di cittadini, ha come unico effetto quello di danneggiare gli utenti, senza peraltro colpire il datore di lavoro. Già i mezzi pubblici della Capitale non brillano certo per puntualità, se poi i macchinisti decidono di rallentare ulteriormente il servizio, si arreca un ingiusto danno ai cittadini e si rischia la paralisi».
«PER FORTUNA NESSUNO SI E' FATTO MALE» - «Sulle banchine della linea A c’era il panico stamattina. Per fortuna nessuno si é fatto male» dice Fabio C., un passeggero che solitamente prende la metro a Termini per andare a lavoro e che stamattina si è trovato alla stazione all’ora di punta quando si sono verificati i disagi. «Ho preferito fare tardi in ufficio - ha proseguito l’uomo - e aspettare che la situazione tornasse alla normalità». «Abbiamo fatto scendere i passeggeri sulle banchine a blocchi perché erano troppi - spiega un addetto alla vigilanza - e i treni erano stracolmi di persone. Fortunatamente la situazione è tornata alla normalità».
SPINTONI E PAROLACCE - Lo sciopero bianco ha mandato nel caos i trasporti cittadini. Nell'ora di punta e nello scalo principale della metro, alcuni treni hanno oltrepassato la stazione senza fermarsi. Ne sono scaturiti inevitabilmente spintoni, imprecazioni e qualche lite, visto che i treni, che passano circa ogni 2 minuti e portano dai 1.000 ai 1.200 passeggeri, a ogni fermata erano nettamente più affollati del solito, tanto che in alcuni casi come a Termini c'è stato un vero e proprio «assalto» ai convogli; da qui la necessità di scaglionare l'afflusso delle persone con l'aiuto delle forze dell'ordine.
DISAGI E RITARDI - In un primo momento si era parlato di problemi di natura tecnica che hanno portato a «rallentamenti di uno o due minuti». In realtà, come ha chiarito l'Atac si tratta di uno sciopero bianco «che sta creando notevoli disservizi agli utenti del trasporto pubblico, costretti a subire fortissimi disagi e a vedere violato il loro diritto a una mobilità efficiente e sostenibile. Martedì mattina, a causa dell'affollamento determinatosi nella metropolitana per i motivi di cui sopra, le autorità di pubblica sicurezza sono state costrette a chiudere e a sfollare la stazione di Termini».
INCONTRO MARTEDI' - Tutto questo mentre, continua l'Atac, «martedì l'azienda incontrerà i sindacati per la ripresa delle trattative sul piano industriale, per cercare di individuare insieme le soluzioni compatibili con la delicatissima situazione economico - finanziaria di Atac e del trasporto pubblico locale. Ci auguriamo pertanto che prevalga il senso di responsabilità di tutti».
ESPOSTO ALLA MAGISTRATURA -Nel ribadire che Atac «manterrà un atteggiamento di assoluta intransigenza nei confronti di chi supera i confini di una normale dialettica sindacale con atteggiamenti che non colpiscono l'Azienda ma tutti i cittadini, e sperando che dalla trattativa odierna emergano proposte concrete di soluzione alle problematiche, si riserva di valutare l'opportunità di presentare un esposto alla magistratura per tutte le fattispecie penali e civili che eventualmente emergessero».
SCIOPERO SULLA ROMA-GIARDINETTI - Problemi anche per lo «lo sciopero selvaggio» sulla linea Roma Termini-Giardinetti. A denunciarlo è l'associazione Legambiente che riferisce: « Lunedì chi si è recato alla stazione Giardinetti, dopo una lunga attesa, ha potuto raggiungere la stazione di Centocelle e lì il trenino ha terminato la sua corsa. Unico avviso un biglietto scarabocchiato per comunicare che il servizio della Roma - Giardinetti è limitato sulla tratta Roma Laziali - Stazione di Centocelle». «Un caso di sciopero selvaggio ad oltranza causato, secondo le voci degli utenti e dei lavoratori, dal mancato pagamento degli stipendi agli autisti - spiegano -. Nessun avviso sul portale Atac né sull'Agenzia della mobilità di Roma, men che meno nelle varie stazioni di fermata: a pagarne il prezzo, ancora una volta, i pendolari, che si sono dovuti accalcare sull'affollatissima linea 105».
09 novembre 2011 - Asca
ROMA/TRASPORTI: USB, LEGITTIMA PROTESTA SPONTANEA DEI LAVORATORI ATAC
Roma - ''Non collaborazione: questa e' la parola d'ordine che hanno scelto di darsi i lavoratori Atac di Roma, ad iniziare dagli operai della manutenzione che, applicando alla lettera le regole sulla sicurezza dei mezzi su rotaia e non dando disponibilita' agli straordinari, di fatto arrestano un terzo del servizio programmato. La protesta, legittima e spontanea, potrebbe avere 'effetto domino' sul servizio su gomma sia della capitale che dell'intera regione''. Lo evidenzia in una nota Usb, Unione sindacale di base, in merito alla ''sciopero bianco'' attuato da una parte dei macchinisti della metropolitana della Capitale. Un servizio, prosegue la nota, ''svolto con vetture inadeguate alle esigenze reali di trasporto passeggeri, quotidianamente sovraffollate senza alcun rispetto delle normative del codice della strada e della sicurezza del servizio. All'assessore Aurigemma, che ancora una volta tenta di mettere i lavoratori contro i cittadini, ricordiamo che ogni giorno, pur di garantire il servizio, operai e conducenti sono costretti a soprassedere alle fondamentali regole di sicurezza. Regole che invece sarebbe compito delle istituzioni e delle aziende di far garantire al fine di tutelare la sicurezza di lavoratori e passeggeri, cominciando dalle manutenzioni e finendo con la giusta programmazione del servizio, che non puo' essere basato sul costante ricorso agli straordinari''.
09 novembre 2011 - Agenparl
TPL ROMA: USB, LEGITTIMA LA PROTESTA SPONTANEA DEI LAVORATORI ATAC
Roma - Non collaborazione: questa è la parola d'ordine che hanno scelto di darsi i lavoratori ATAC di Roma, ad iniziare dagli operai della manutenzione che, applicando alla lettera le regole sulla sicurezza dei mezzi su rotaia e non dando disponibilità agli straordinari, di fatto arrestano un terzo del servizio programmato. La protesta, legittima e spontanea, potrebbe avere “effetto domino” sul servizio su gomma sia della capitale che dell’intera regione. Un servizio svolto con vetture inadeguate alle esigenze reali di trasporto passeggeri, quotidianamente sovraffollate senza alcun rispetto delle normative del codice della strada e della sicurezza del servizio. All’assessore Aurigemma, che ancora una volta tenta di mettere i lavoratori contro i cittadini, ricordiamo che ogni giorno, pur di garantire il servizio, operai e conducenti sono costretti a soprassedere alle fondamentali regole di sicurezza. Regole che invece sarebbe compito delle istituzioni e delle aziende di far garantire al fine di tutelare la sicurezza di lavoratori e passeggeri, cominciando dalle manutenzioni e finendo con la giusta programmazione del servizio, che non può essere basato sul costante ricorso agli straordinari. Nello stesso modo non è logico ricorrere alla manutenzione dei mezzi attraverso esternalizzazioni, appalti e acquisto materiali con cui, nell'indifferenza delle aziende e delle istituzioni locali, si continua a depredare il denaro pubblico. Eppure si ha la faccia tosta di parlare di tagli al servizio di trasporto pubblico, di privatizzazione; mai di uno sviluppo reale, onesto e trasparente del settore, che dovrebbe soddisfare il diritto inalienabile della mobilità. Un diritto che istituzioni ed aziende intendono tutelare solo in caso di mobilitazioni della categoria, ma che gli autoferrotranvieri vorrebbero esercitare tutti i giorni con dignità, efficienza e sicurezza, nel pieno rispetto dell'utenza. E’ con questo spirito che gli autoferrotranvieri hanno partecipato massicciamente in tutto il Paese allo sciopero di 24 ore proclamato da USB lo scorso 7 novembre; con questo stesso spirito i lavoratori continueranno a mantenere alta la mobilitazione.
09 novembre 2011 - La Repubblica online
IL CASO
Metro, protestano i macchinisti, caos a Termini Alemanno: "Non tollereremo scioperi selvaggi"
Meno convogli in arrivo e strapieni di persone. Alcuni treni, infatti, hanno oltrepassato le banchine senza fermarsi. Poi la chiusura. Valeriani: "Trasporti in ginocchio"
Roma - Caos allo scalo della metropolitana a Termini. Centinaia di passeggeri in attesa sulle banchine per poter prendere la metro. Alcuni treni, infatti, hanno oltrepassato la stazione senza fermarsi. Una mattinata di passione per i romani che si spostano in città usando i mezzi pubblici. Nel pomeriggio la situazione è tornata alla normalità, anche se in alcuni tratti il servizio metro funziona a singhiozzo. Spintoni, imprecazioni e qualche lite: i treni passavano ogni 2 minuti carichi fino a 1.200 passeggeri. A ogni fermata erano più affollati del solito, tanto che in alcuni casi come a Termini c'è stato un vero e proprio assalto ai convogli. Eì stato necessario l'aiuto delle forze dell'ordine per scaglionare l'afflusso delle persone.
"Si stanno verificando agitazioni non autorizzate dei macchinisti della metropolitana e degli operai di manutenzione delle officine che, determinando il rallentamento delle operazioni manutentive sul materiale rotabile e il rifiuto di condurre alcuni convogli con motivazioni pretestuose, stanno portando alla mancata immissione in esercizio dei treni sulle linee A e B", ha spiegato l'Atac, che prima aveva parlato di problemi tecnici. "A fronte di ciò - si legge nel comunicato Atac - si stanno creando notevoli disservizi agli utenti del trasporto pubblico, costretti a subire fortissimi disagi e a vedere violato il loro diritto a una mobilità efficiente e sostenibile. Questa mattina, a causa dell'affollamento determinatosi nella metropolitana per i motivi di cui sopra, le autorità di pubblica sicurezza sono state costrette a chiudere e a sfollare la stazione di Termini. Tutto questo mentre l'azienda e le organizzazioni sindacali si apprestano oggi ad incontrarsi per la ripresa delle trattative sul piano industriale, per cercare di individuare insieme le soluzioni compatibili con la delicatissima situazione economico - finanziaria di Atac e del trasporto pubblico locale. Ci auguriamo pertanto che prevalga il senso di responsabilità di tutti. Nel ribadire che Atac manterrà un atteggiamento di assoluta intransigenza nei confronti di chi supera i confini di una normale dialettica sindacale con atteggiamenti che non colpiscono l'azienda ma tutti i cittadini, e sperando che dalla trattativa odierna emergano proposte concrete di soluzione alle problematiche, si riserva di valutare l'opportunità di presentare un esposto alla magistratura per tutte le fattispecie penali e civili che eventualmente emergessero". Alla fine, verso le 11.20, la stazione del metrò è stata riaperta e la situazione è tornata lentamente alla normalità.
"Gli operai della linea A stanno applicando il regolamento alla lettera per evidenziare lo stato vetusto del parco mezzi e nel solco delle proteste contro l'azienda". Così Walter Sforzini, sindacalista dell'Usb, che ha spiegato i disagi alla stazione Termini. "La politica porta a far pagare i cittadini i costi della mala-gestione - ha proseguito Sforzini - Più che sciopero bianco è una presa di coscienza dei lavoratori per la sicurezza".
Lo protesta dei macchinisti ha creato rallentamenti nel servizio della metropolitana "ci preoccupa molto, perché se cominciano degli scioperi selvaggi da parte di sindacati non confederali e non accreditati sul piano contrattuale nazionale, si rischia di creare dei grandi disagi per la città'', da detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. ''Fermo restando che vogliamo ascoltare tutti e fare in modo che ci sia la più ampia condivisione degli accordi contrattuali e del piano industriale di Atac, deve essere chiaro che non permetteremo a nessun sindacato di mettere in difficoltà la città. Oggi stesso - ha assicurato il sindaco - parlerò con il prefetto Giuseppe Pecoraro e gli chiederò di essere molto vigile per impedire che situazioni del genere si ripetano. Ci sono regolamenti precisi sulle agitazioni nel trasporto pubblico - ha concluso - che non possono essere violati''.
Immediata la risposta dell'Unione sindacale di base che ha chiesto "un incontro urgente al prefetto di Roma". Nella lettera indirizzata a Giuseppe Pecoraro, il sindacato ha scritto: "Viste le iniziative spontanee dei lavoratori autoferrotranvieri della società Atac Spa di Roma che, nella loro piena legittimità, scelgono di svolgere il servizio richiamando il pieno rispetto delle normative vigenti sulla sicurezza del servizio trasporto passeggeri, registrando con grande preoccupazione le affermazioni per mezzo stampa del sindaco Gianni Alemanno il quale tenta di addebitare gli eventi a un fantomatico 'sciopero selvaggio da parte di sindacati non confederali o non accreditati sul piano contrattuale nazionale', ritenendo che tali affermazioni amplificano fortemente il già notevole malumore dei lavoratori del settore, con la presente richiede urgente incontro".
Dopo cinque ore di riunione tra i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti ed Ugl trasporti, il dg dell'Atac Antonio Cassano e il direttore delle relazioni sindacali Riccardo Di Luzio, ''si è arrivati ad un accordo''. Lo ha riferito il segretario generale della Filt-Cgil Roma e Lazio Alessandro Capitani: ''L'azienda si è impegnata a ritirare il provvedimento sulla disdetta della contrattazione di secondo livello, gli stipendi dei lavoratori non verranno toccati, sono salvi''.
"Atac Spa e organizzazioni sindacali, riuniti in sede aziendale, hanno ripreso il confronto sul piano industriale 2011-2015", lo ha comunicato l'azienda. "Per favorire la ripresa delle trattative in un clima disteso, l'azienda ha ritirato le lettere di disdetta degli accordi sindacali di secondo livello inviate nei giorni scorsi - continua la nota Atac - Le parti hanno ribadito la comune intenzione di chiudere in tempi brevi il negoziato con la volontà di identificare una 'soluzione condivisa sugli interventi di razionalizzazione ed efficientamento'. A tal fine è stato costituito un tavolo di lavoro che comincerà il 14 novembre sui temi della trasparenza, dei quadri e delle agibilità sindacali, e che dovrà chiudersi improrogabilmente entro il 25 novembre per raggiungere gli attesi obiettivi strutturali, congiunturali e misurabili di riorganizzazione ed equilibrio di bilancio". "Siamo lieti che i dirigenti di Atac e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali abbiano accolto l'invito dell'amministrazione capitolina a confrontarsi costruttivamente, in questa fase delicata per il trasporto pubblico", ha commentato Antonello Aurigemma, assessore alla Mobilità di Roma Capitale. "Si tratta di un primo passo importante per arrivare a dare risposte concrete alle problematiche attuali. La strada intrapresa, fatta di dialogo e concertazione, è quella giusta e quella che come amministrazione abbiamo sempre caldeggiato".
All'attacco il consigliere comunale Pd, Massimiliano Valeriani: "Anche oggi disagi e problemi per l'utenza sulla Metro A. Lo scandalo Parentopoli e poi le scellerate politiche decise dal sindaco Alemanno e dal Campidoglio stanno mettendo in ginocchio la città. Sulla linea A girano pochissimi treni perché mancano i fondi per la manutenzione e molti convogli sono fermi nei depositi. Stamattina, inoltre, la Roma-Pantano è stata aperta addirittura con un'ora e mezzo di ritardo rispetto al normale inizio del servizio. Chiediamo al sindaco di occuparsi della città e dei suoi problemi e di non pensare solamente alla Pdl e alle primarie per il dopo Berlusconi".
09 novembre 2011 - Il Messaggero online
Metro caos: sciopero bianco, macchinisti chiusa ed evacuata la fermata Termini
Sit-in lavoratori Atac. Usb: agitazione per parco mezzi vetusto. Pd e Idv: città in ginocchio e passeggeri in pericolo
Roma - Caos sulle linee della metropolitana di Roma, pochi i convogli e tutti strapieni a causa di un improvviso sciopero bianco dei macchinisti, che applicano il regolamento alla lettera.
A Termini centinaia di passeggeri si sono affollati sulle banchine, con i treni che oltrepassavano la stazione senza fermarsi e con pesanti ripercussioni in tutte le altre stazioni.
Chiusa fermata Termini. «Si stanno verificando agitazioni non autorizzate dei macchinisti della metropolitana e degli operai di manutenzione delle officine che, determinando il rallentamento delle operazioni manutentive sul materiale rotabile e il rifiuto di condurre alcuni convogli con motivazioni pretestuose, stanno portando alla mancata immissione in esercizio dei treni sulle linee A e B - rende noto Atac - A fronte di ciò si stanno creando notevoli disservizi agli utenti del trasporto pubblico, costretti a subire fortissimi disagi e a vedere violato il loro diritto a una mobilità efficiente e sostenibile. Questa mattina, a causa dell'affollamento determinatosi nella metropolitana per i motivi di cui sopra, le autorità di pubblica sicurezza sono state costrette a chiudere e a sfollare la stazione di Termini. Tutto questo mentre l'Azienda e le organizzazioni sindacali si apprestano oggi ad incontrarsi per la ripresa delle trattative sul piano industriale, per cercare di individuare insieme le soluzioni compatibili con la delicatissima situazione economico - finanziaria di Atac e del trasporto pubblico locale. Ci auguriamo pertanto che prevalga il senso di responsabilità di tutti». Atac si riserva di valutare l'opportunità di presentare un esposto alla magistratura per tutte le fattispecie penali e civili che eventualmente emergessero.
Chiusura di qualche minuto. La situazione a Termini è tornata pian piano alla normalità, dopo la chiusura di qualche minuto della stazione. Le banchine non sono più affollate di passeggeri in attesa di poter salire sui convogli. «Ora la situazione è tornata normale - spiega un vigilante - ma questa mattina c'era il caos, abbiamo fatto scendere i passeggeri a blocchi sulle panchine perchè erano troppi e i treni troppo affollati». Preoccupato un utente: «Questa mattina volevo prendere la metro ma la folla era troppa, così a rischio di fare tardi al lavoro ho preferito aspettare. Non so cosa stia succedendo, ho letto sui giornali della protesta dei lavoratori dell'Atac. Fortuna che nessuno si è fatto male».
I disagi continuano da una settimana, da quando è iniziata la mobilitazione dei lavoratori di Atac per le misure ventilate dall'azienda sul ritiro della contrattazione di secondo livello e l'aumento dell'orario di lavoro.
«Gli operai della linea A stanno applicando il regolamento alla lettera per evidenziare lo stato vetusto del parco mezzi e nel solco delle proteste contro l'azienda - dice Walter Sforzini, sindacalista dell'Usb - La politica porta a far pagare i cittadini i costi della mala-gestione. Più che sciopero bianco è una presa di coscienza dei lavoratori per la sicurezza».
Sit-in spontaneo all'interno delle officine centrali dell'Atac, in via Prenestina. Oltre un centinaio di lavori si sono riuniti nel piazzale dell'edificio, per «protestare contro l'abolizione della contrattazione di secondo livello, e l'aumento dell'orario lavorativo». Il sit-in si è svolto in concomitanza di un incontro dell'azienda con i sindacati. «A Termini stanno facendo sciopero bianco e stanno facendo bene - dice uno dei lavoratori - perchè vogliono aumentarci le ore di lavoro e tagliarci gli stipendi. Noi siamo amministrativi e stiamo facendo un sit-in di protesta. Aspettiamo che i rappresentanti sindacali, che dicono di essere in trattativa con l'azienda, ci facciano sapere». «Non si convoca un'assemblea da diverso tempo e i lavoratori non possono esprimere la loro rabbia - gli fa eco un altro lavoratore - L'azienda ha disdetto un accordo del '59 e ci vuole riportare alla situazione di cinquanta anni fa». «Siamo molto preoccupati - dice una operatrice di quarta area - perchè le percentuali del taglio sono notevoli per chi prende mille euro al mese». «Non sono una rappresentante sindacale - dice un'altra lavoratrice - ma dico con certezza che i lavoratori sarebbero anche disposti a fare sacrifici ma solo se questi sacrifici li fanno anche dall'alto. Non è possibile che i dirigenti prendano stipendi da capogiro e si taglia solo su di noi».
Il Pd: città in ginocchio. «Anche oggi disagi e problemi per l'utenza sulla Metro A. Lo scandalo Parentopoli e poi le scellerate politiche decise dal sindaco Alemanno e dal Campidoglio stanno mettendo in ginocchio la città. Sulla linea A girano pochissimi treni perché mancano i fondi per la manutenzione e molti convogli sono fermi nei depositi. Stamattina, inoltre, la Roma-Pantano è stata aperta addirittura con un'ora e mezzo di ritardo rispetto al normale inizio del servizio. Chiediamo al sindaco di occuparsi della città e dei suoi problemi e di non pensare solamente alla Pdl e alle primarie per il dopo Berlusconi», dice il consigliere comunale del Pd, Massimiliano Valeriani.
Idv: passeggeri messi in pericolo. «L'episodio di questa mattina sulla Metro A di Roma si ripete tutte le mattine, rallentamenti interruzione di servizio, vagoni stracolmi al punto da costringere i passeggeri ad aspettare sulla banchina la corsa successiva - dice il senatore dell'Italia dei Valori Stefano Pedica - Il degrado della metropolitane di Roma ha raggiunto il massimo storico per tale motivo mi trovo costretto a presentare un 'interrogazione parlamentare al Ministro Matteoli, è un paradosso che il sindaco Alemanno vieti i cortei per motivi di ordine pubblico, ma poi lascia accalcare milioni di persone nei sotterranei di Roma, circa 1000, 1200 passeggeri ogni corsa, che senza una minima gestione si trovano a doversi districare in una vera e propria jungla, dove spesso proprio a causa del disservizio i toni si esasperano e si assiste a momenti di pura tensione. Ogni giorno i passeggeri rischiano malori, la metropolitana della capitale è una vera vergogna, un altro tassello che mostra l'inadeguatezza della giunta capitolina. Chiederò al Ministro in persona di effettuare un sopraluogo nelle ore di punta della metropolitana , come Idv non ci stancheremo mai di pretendere le dimissioni di un sindaco del tutto inadeguato ed impreparato nel svolgere il ruolo che ricopre».
09 novembre 2011 - Ansa
ATAC: USB, PROTESTA POTREBBE AVERE EFFETTO DOMINO
Roma - «La protesta, legittima e spontanea, potrebbe avere 'effetto dominò sul servizio su gomma sia della capitale che dell'intera regione». Lo dichiara l'Usb che «ricorda all'assessore Aurigemma, che ancora una volta tenta di mettere i lavoratori contro i cittadini, che ogni giorno, pur di garantire il servizio, operai e conducenti sono costretti a soprassedere alle fondamentali regole di sicurezza». Usb parla di «un servizio svolto con vetture inadeguate alle esigenze reali di trasporto passeggeri, quotidianamente sovraffollate senza alcun rispetto delle normative del codice della strada e della sicurezza del servizio». E aggiunge: «Non collaborazione: questa è la parola d'ordine che hanno scelto di darsi i lavoratori Atac di Roma, ad iniziare dagli operai della manutenzione che, applicando alla lettera le regole sulla sicurezza dei mezzi su rotaia e non dando disponibilità agli straordinari, di fatto arrestano un terzo del servizio programmato». «Con questo spirito gli autoferrotranvieri hanno partecipato massicciamente in tutto il Paese allo sciopero di 24 ore proclamato da Usb lo scorso 7 novembre - conclude - con questo stesso spirito i lavoratori continueranno a mantenere alta la mobilitazione».
ATAC. USB: LEGITTIMA LA PROTESTA SPONTANEA DEI LAVORATORI
"AURIGEMMA TENTA DI METTERE CITTADINI CONTRO AUTOFERROTRANVIERI"
Roma - "Non collaborazione: questa e' la parola
d'ordine che hanno scelto di darsi i lavoratori Atac di Roma, a
iniziare dagli operai della manutenzione che, applicando alla
lettera le regole sulla sicurezza dei mezzi su rotaia e non dando
disponibilita' agli straordinari, di fatto arrestano un terzo del
servizio programmato". E' quanto si legge in una nota dell'Unione
sindacale di base secondo cui "la protesta, legittima e
spontanea, potrebbe avere 'effetto domino' sul servizio su gomma
sia della Capitale che dell'intera regione. Un servizio svolto
con vetture inadeguate alle esigenze reali di trasporto
passeggeri, quotidianamente sovraffollate senza alcun rispetto
delle normative del codice della strada e della sicurezza del
servizio".
Usb aggiunge poi che "all'assessore Aurigemma, che ancora una
volta tenta di mettere i lavoratori contro i cittadini,
ricordiamo che ogni giorno, pur di garantire il servizio, operai
e conducenti sono costretti a soprassedere alle fondamentali
regole di sicurezza. Regole che invece sarebbe compito delle
istituzioni e delle aziende di far garantire al fine di tutelare
la sicurezza di lavoratori e passeggeri, cominciando dalle
manutenzioni e finendo con la giusta programmazione del servizio,
che non puo' essere basato sul costante ricorso agli
straordinari".
E ancora: "Nello stesso modo non e' logico ricorrere alla
manutenzione dei mezzi attraverso esternalizzazioni, appalti e
acquisto materiali con cui, nell'indifferenza delle aziende e
delle istituzioni locali, si continua a depredare il denaro
pubblico. Eppure si ha la faccia tosta di parlare di tagli al
servizio di trasporto pubblico, di privatizzazione; mai di uno
sviluppo reale, onesto e trasparente del settore, che dovrebbe
soddisfare il diritto inalienabile della mobilita'. Un diritto
che istituzioni e aziende intendono tutelare solo in caso di
mobilitazioni della categoria, ma che gli autoferrotranvieri
vorrebbero esercitare tutti i giorni con dignita', efficienza e
sicurezza, nel pieno rispetto dell'utenza. E' con questo spirito-
conclude Usb- che gli autoferrotranvieri hanno partecipato
massicciamente in tutto il Paese allo sciopero di 24 ore
proclamato da Usb lo scorso 7 novembre; con questo stesso spirito
i lavoratori continueranno a mantenere alta la mobilitazione".
METRO, USB: LEGITTIMA PROTESTA SPONTANEA LAVORATORI ATAC
Roma - «Non collaborazione: questa è la parola d'ordine che hanno scelto di darsi i lavoratori Atac di Roma, ad iniziare dagli operai della manutenzione che, applicando alla lettera le regole sulla sicurezza dei mezzi su rotaia e non dando disponibilità agli straordinari, di fatto arrestano un terzo del servizio programmato. La protesta, legittima e spontanea, potrebbe avere »effetto domino« sul servizio su gomma sia della capitale che dell'intera regione. Un servizio svolto con vetture inadeguate alle esigenze reali di trasporto passeggeri, quotidianamente sovraffollate senza alcun rispetto delle normative del codice della strada e della sicurezza del servizio». Così in una nota l'Unione sindacale di base (Usb), che prosegue: «All'assessore Aurigemma, che ancora una volta tenta di mettere i lavoratori contro i cittadini, ricordiamo che ogni giorno, pur di garantire il servizio, operai e conducenti sono costretti a soprassedere alle fondamentali regole di sicurezza. Regole che invece sarebbe compito delle istituzioni e delle aziende di far garantire al fine di tutelare la sicurezza di lavoratori e passeggeri, cominciando dalle manutenzioni e finendo con la giusta programmazione del servizio, che non può essere basato sul costante ricorso agli straordinari. Nello stesso modo non è logico ricorrere alla manutenzione dei mezzi attraverso esternalizzazioni, appalti e acquisto materiali con cui, nell'indifferenza delle aziende e delle istituzioni locali, si continua a depredare il denaro pubblico. Eppure si ha la faccia tosta di parlare di tagli al servizio di trasporto pubblico, di privatizzazione; mai di uno sviluppo reale, onesto e trasparente del settore, che dovrebbe soddisfare il diritto inalienabile della mobilità. Un diritto che istituzioni ed aziende intendono tutelare solo in caso di mobilitazioni della categoria, ma che gli autoferrotranvieri vorrebbero esercitare tutti i giorni con dignità, efficienza e sicurezza, nel pieno rispetto dell'utenza. È con questo spirito che gli autoferrotranvieri hanno partecipato massicciamente in tutto il Paese allo sciopero di 24 ore proclamato da Usb lo scorso 7 novembre; con questo stesso spirito i lavoratori continueranno a mantenere alta la mobilitazione».
ATAC:USB, PROTESTA? APPLICHIAMO SOLO REGOLAMENTO ALLA LETTERA
Roma - «Gli operai della linea A stanno applicando il regolamento alla lettera per evidenziare lo stato vetusto del parco mezzi e nel solco delle proteste contro l'azienda». Così Walter Sforzini, sindacalista dell'Usb, spiega i disagi di questa mattina alla stazione Termini. «La politica porta a far pagare i cittadini i costi della mala-gestione - prosegue Sforzini - Più che sciopero bianco è una presa di coscienza dei lavoratori per la sicurezza».
L’attesa alla fermata potrebbe diventare infinita...
di Lorena Loiacono
Roma - L’attesa alla fermata potrebbe diventare infinita per i passeggeri di bus, metropolitane e ferrovie, alle prese con una protesta silente, ma efficace come poche, del personale dell’Atac che rischia di paralizzare l’intera rete di trasporto pubblico.
Non uno sciopero ma un’astensione dallo straordinario: con questa manovra, in cui i dipendenti decidono legittimamente di non lavorare ore extra al loro turno, salterebbe infatti circa una corsa su tre. E gli effetti sono stati ben chiari ieri quando, dalle 12 fino a fine servizio, restavano fermi sui binari i treni della Termini-Giardinetti. Ferrovia chiusa e, ovviamente, traffico in tilt: i bus potenziati per l’occasione, come il 105 sulla Casilina, a stento reggevano il carico dei passeggeri. Nei guai anche la linea A della metropolitana, ridotta da 33 a 24 treni.
Ed è solo l’inizio. I lavoratori Atac, infatti, sono in agitazione da tempo contro i tagli alle risorse per il trasporto pubblico e le riduzioni di salario e di personale ma ora la tensione si alza e rischia di mettere in ginocchio la Capitale. «La protesta è spontanea, è nata tra i lavoratori e non possiamo che appoggiarli, – spiega Walter Sforzini, Usb – oltre al blocco degli straordinari, su cui si regge il 30% del trasporto pubblico, gli autisti potrebbero anche decidere di rifiutarsi di guidare vetture non a norma: allora, soprattutto per i bus, salterebbe tutta la rete».
Secondo i dati Usb, infatti, la vita media di un autobus è di 7 anni: a Roma solo le vetture a metano del deposito di Tor Pagnotta ne hanno 6, le altre sono molto più vecchie, come nel caso dei Jumbo del ‘98. Preoccupato dalla mobilitazione in atto l’assessore alla mobilità, Antonello Aurigemma, si appella al buon senso: «Occorre risanare e rilanciare l’azienda in difficoltà. In questo momento infatti alzare le barricate non sarebbe produttivo né per l’azienda né per la città di Roma».(ass)