ATC BOLOGNA. SINDACATI: ADESIONI ALLO SCIOPERO OLTRE L'85%
19 maggio 2008 - Dire
CONTRO LA "FINTA FUSIONE" CON L'AZIENDA DI FERRARA
(DIRE) Bologna, 19 mag. - Adesioni oltre l'85% per lo sciopero di quattro ore dei lavoratori dell'Atc di Bologna indetto dai sindacati dei trasporti contro "la minaccia di una finta fusione" con l'azienda di Ferrara, Actf. Numerose le rivendicazioni sindacali alla base della mobilitazione organizzata da Cigl, Cisl, Uil, Faisa Cisal, Sdl, Ugl e Cub, che chiedono, tra l'altro una retromarcia rispetto allo scorporo patrimoniale e "la chiusura dei baracconi inutili come la Srm, che servono solo a succhiare soldi al trasporto pubblico locale". I sindacati protestano anche contro la prospettiva delle gare per l'affidamento e "la messa sul mercato del diritto alla mobilita' dei cittadini" e per "salvaguardare il servizio reso alla citta' da un'azienda capace di realizzare bilanci in attivo senza ricorrere alle gare e al libero mercato, unica in Emilia-Romagna in un panorama che vede tutte le aziende andate a gara presentare bilanci passivi". In assenza di risposte immediate degli assessori comunale e provinciale su questi temi, avverto le sette sigle sindacali, "sara' inevitabile l'inasprirsi dell'azione
Atc Bologna, ira dei sindacati: "Gestione repressiva"
BOLOGNA - Sindacati contro l'Atc dopo la divulgazione da parte dell'assessore comunale alla Mobilità, Maurizio Zamboni, dei dati sui sette procedimenti disciplinari a carico degli autisti dell'azienda di via Saliceto. Si tratta, puntualizzano Cgil, Cisl, Uil, Cisal, Ugl, Sdl e Cub, di numeri parziali, che, peraltro, "producono un'immagine distorta nell'opinione pubblica", per cui "il dipendente di Atc sembra un lavoratore irresponsabile che mette a rischio la sicurezza degli utenti". I sindacati se la prendono dunque con l'azienda che, in base agli accordi, avrebbe dovuto fornire un'analisi dell'andamento de sistema disciplinare a marzo. "Tali inadempienze contrattuali e deficit comunicativi- si legge in una nota delle sette sigle- denotano una gestione del personale e di conseguenza della disciplina in Atc non tesa a migliorare i rapporti tra lavoratori ed azienda, ma piuttosto a sanzionare in maniera vessatoria e repressiva i propri dipendenti". Insomma, i sindacati non ci stanno a veder "scaricate" sui dipendenti "parecchie responsabnilità riconducibili a inefficienze organizzative, che altro non fanno che logorare quel senso di appartenenza aziendale corrisposto dalla stragrande maggioranza dei dipendenti". Tra i procedimenti elencati da Zamboni, uno riguarda un autista che alla guida del bus mandava messaggini con il cellulare, un altro a carico di un conducente che dopo un alterco con un passeggero "lasciava la guida a giungeva alle vie di fatto", ma anche il caso di un autista che, pur essendo rientra al deposito in anticipo, ha segnato di aver fatto dello straordinario. "E' giusto- scrivono oggi i sindacati- che chi sbaglia paghi, proporzionalmente all'errore, ma è altresì giusto comprenderne le motivazioni all'origine per non far ricadere anche sulla qualità del servizio erogato l'applicazione pedissequa e burocratica di norme che non possono in alcun modo esaurire la complessa del contesto quotidiano in cui operano i lavoratori". Anche perchè, insistono, "il dipendente di Atc è da ritenersi invece un patrimonio prezioso per la città e la collettività, proprio in ragione del lavoro che quotidianamente svolge anche in situazioni critiche e di stress con le ripercussioni conseguenti".