Avm Venezia annulla l’integrativo, USB: i lavoratori hanno già dato, stato di agitazione

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La direzione aziendale del Gruppo Avm, Actv, Vela, in data 26 gennaio 2021 senza alcun preavviso, ha comunicato con lettera alle OO.SS. e RSU RSA aziendali formale disdetta unilaterale di tutti gli accordi integrativi sia economici che normativi inerenti il secondo livello contrattuale attualmente applicati ai lavoratori del gruppo.

Tale provvedimento in difformità delle normali relazioni industriali, non è accettabile in quanto il danno retributivo e normativo risulta essere insostenibile dai lavoratori, che nel corso degli ultimi trenta anni hanno effettuato recuperi di produttività al fine di garantire il servizio reso all’utenza e la continuità aziendale del gruppo.

L’azione del management AVM risulta essere anche lesiva della dignità dei dipendenti, che si  ricorda soprattutto durante l'emergenza, tuttora in corso, hanno sempre garantito la loro presenza mettendo a rischio la loro salute e quella dei famigliari, con spirito di abnegazione nei confronti dell'utenza e del servizio, e per la storia stessa del gruppo salvato dai lavoratori con gli accordi del 2012, 2013 dalle crisi che investirono Avm, Actv, Vela, salvaguardano il patrimonio economico sociale rappresentato dal Gruppo Avm.

La crisi generata dall’emergenza sanitaria ha messo in evidenza ulteriormente le politiche miopi dei governi nazionali per la garanzia del diritto alla mobilità e il sostentamento economico del Trasporto Pubblico Locale.

La riduzione dei fondi al TPL a partire dal 2010 e l’avvio della liberalizzazione del mercato dei TPL hanno indotto le aziende e gli Enti Locali affidatari dei servizi, a sopperire con entrate alternative, come il traffico passeggeri turistico, che oggi hanno dimostrato tutta la fragilità e farraginosità per la garanzia di un servizio essenziale da erogare all’utenza!

Pertanto non è assolutamente accettabile pensare che nuovamente siano i lavoratori a pagare il costo sociale e il danno causato della crisi pandemica e delle politiche sbagliate del TPL! Considerato il valore sociale del diritto alla mobilità, lo Stato deve assicurare la sostenibilità economica e finanziaria delle aziende esercenti il TPL, compresa Actv!

I LAVORATORI E LE LAVORATRICI HANNO GIÀ DATO

ADESSO TOCCA AD ALTRI

Auspichiamo l'apertura di un dialogo con la direzione aziendale di Gruppo e l'amministrazione comunale di Venezia affinché le risorse tali a mantenere inalterate le buste paga siano ricercate altrove e non nelle conquiste sindacali delle contrattazioni di secondo livello, perché è risaputo che, una volta persi, i diritti non tornano più indietro.

Considerato l’atteggiamento aziendale si dichiara immediatamente lo stato di agitazione e non collaborazione di tutto il personale Avm, Actv, Vela.

Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato

Venezia, 27 gennaio 2021