Caos trasporto locale, USB scrive al Governo: misure urgenti per la sicurezza del servizio, dei lavoratori e dei cittadini. Lunedì 26 assemblea nazionale dei delegati

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Quasi a coronare l’inerzia delle istituzioni nell’attuare provvedimenti di prevenzione, si torna a fermare le città. Probabilmente torneremo a vedere anche bus semivuoti, dopo i provvedimenti che limitano la mobilità cittadina, ma non si può continuare a mentire sostenendo che il Trasporto Pubblico Locale non abbia rappresentato e non rappresenti tuttora uno dei punti più deboli e meno considerato. Accusando di mentire chi sostiene che studenti, lavoratori e cittadini siano costretti a viaggiare sui mezzi affollati nei quali nessuno mai controlla le percentuali di carico e/o il rispetto delle norme. Incapaci di dare risposte reali, la soluzione delle istituzioni è semplice: il problema non esiste.

 

I trasporti cittadini ormai da anni non rispondono alle normali esigenze quotidiane? Falso.

 

Mezzi fatiscenti, parchi vetture obsoleti, personale insufficiente, un metodo gestionale che trova la sua unica professionalità nel bruciare risorse pubbliche senza saper ragionare su un piano nazionale della mobilità? Falso.

 

In periodo di pandemia il trasporto pubblico locale favorisce, per le sue modalità, la trasmissione del contagio? Falso.

 

Troppo comodo, troppo facile e troppo semplice. Le nuove limitazioni imposte al Paese non potranno essere assolutamente utili se non si ha la volontà e la capacità di intervenire in modo strutturale e permanente sui punti caldi della trasmissione della pandemia. È ovvio che l’imposizione della distanza interpersonale e di altre misure di sicurezza in alcuni ambiti, sarà del tutto vanificata se altrove, per incapacità e/o per assecondare aziende e associazioni datoriali, si fa un passo indietro in modo irresponsabile ed ipocrita.

 

Su questi temi, il Coordinamento Nazionale del settore TPL - USB Lavoro Privato, ha scritto una lettera al Governo e alle Regioni chiedendo un incontro urgente per stabilire provvedimenti immediati per il settore, indicati nella lettera allegata.

 

In parallelo USB lancia un’assemblea nazionale dei delegati per lunedì 26 ottobre 2020 alle 16:30 (via telematica) che sappia creare un percorso di mobilitazione sui temi centrali che caratterizzano le criticità nei servizi pubblici essenziali:

  • prevenzione/tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e della collettività;
  • inadeguatezza dei provvedimenti di prevenzione, a fronte della nuova e già attesa diffusione pandemica, in particolare dei servizi scolastici e delle attività lavorative/produttive;
  • scarsa propensione ad investire realmente nella prevenzione del rischio di contagio;
  • presenza di un "quadro normativo" (Decreti, protocolli di intesa ecc) che definisce misure di prevenzione insufficienti e, spesso, poco chiare rispetto agli obblighi dei datori di lavoro;
  • assenza di un sistema di controllo efficace sull'attuazione degli obblighi di legge da parte delle aziende;
  • assenza delle deroghe normative necessarie alla distrazione di utilizzo dei veicoli M2 – M3 Classe 2 e 3 ai sensi dei DD.MM. 18 aprile 1977, 14 novembre 1997, 20 giugno 2003 e loro modificazioni ed integrazioni; nonché alla possibilità di riempimento all’80% dei veicoli M 2 – M3 Classe 2 per tutta la lunghezza della linea e non sulla specifica tratta;
  • assenza di misure a sostegno dei lavoratori del TPL varate dal Governo, che si è mosso unicamente in favore delle aziende esercenti il Servizio Pubblico Locale prevedendo sia il finanziamento al 100% dei corrispettivi (art. 92 c. 4-bis DL Cura Italia), sia un Fondo di 600 mln per il risarcimento mancati introiti (art. 200 DL Rilancio) ed ulteriori 300 mln per il rafforzamento del servizio con acquisto e/o noleggio mezzi; misure completamente disattese che hanno solo sottratto risorse per la garanzia dei livelli occupazionali e salariali agli addetti del settore;
  • assenza di una politica atta alla ripubblicizzazione dei servizi essenziali: mai come in questa drammatica fase di pandemia si è evidenziato l’importanza che i servizi pubblici essenziali tornino ad essere gestiti in modo diretto dall’ente pubblico e non da aziende che mirano a pubblicizzare le perdite e privatizzare i profitti.

 

Dobbiamo reagire e dare una risposta alle politiche nazionali e regionali su come viene gestito il sistema di trasporto pubblico. Le misure messe in atto dal Governo, dalle regioni e dalle aziende non sono adeguate a gestire la situazione per come si sta rapidamente evolvendo; dobbiamo pretendere interventi reali e strutturali per restituire ai cittadini un servizio pubblico sicuro e dignitoso che risponda in modo efficiente alle reali esigenze dei territori in un contesto di lavoro sano e rispettoso degli operatori del settore.

 

Lunedì 26 ottobre ’20 ore 16:30 assemblea nazionale dei delegati USB

Invitiamo i delegati tutti alla massima partecipazione

 

USB Lavoro Privato - Coordinamento Nazionale settore TPL