CCNL Autoferrotranvieri: un referendum farsa su un accordo irricevibile e imbarazzante
A volte ci chiediamo se cgil, cisl, uil, faisa-cisal e ugl ci sono o ci fanno, ma soprattutto se credono realmente alle cose che dicono o se sperano ancora nel potere demagogico delle loro affermazioni.
Ne è palese rappresentazione il comunicato che hanno recentemente divulgato sulla questione del rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri che sarà oggetto dell’ennesimo referendum farsa che si terrà l'8, 9 e 10 giugno.
I “grandi sindacati”, nel richiamare al voto i lavoratori, vorrebbero convincerci di aver sottoscritto l’accordo del secolo, con sviolinate autoreferenziali ai limiti della decenza, ed usando come metodo di paragone i più recenti rinnovi contrattuali, affermano a gran voce che non si sarebbe potuto fare di meglio. In realtà, ed anche per onestà intellettuale, il parallelismo non è del tutto sbagliato, visto che i tavoli di quelle trattative hanno tutti un unico comune denominatore: la loro presenza. Non sarà forse questo il vero motivo di accordi sempre a ribasso, condizioni economiche ridicole e lacerazione dei diritti?
Come abbiamo già spiegato, in modo analitico ed oggettivo, di meglio si poteva ottenere e per farlo bastava un minimo di competenza, di conoscenza delle norme ma soprattutto, di una reale capacità di ascolto dei bisogni della nostra Categoria.
Se al posto delle una tantum si fosse applicata l’indennità di vacanza contrattuale, se per l’aumento salariale si fossero considerati il costo della vita e gli indici di inflazione e rivalutazione monetaria, se per l’indennità di ferie si fosse applicato il criterio di calcolo sostenuto dalla corte di giustizia europea, adesso alla categoria sarebbero stati riconosciuti: 2037,65 Euro di IVC, un aumento retributivo mensile di circa 150 Euro al parametro 175 ed una indennità per ogni giornata di ferie (incluse le ex festività) in media pari a 25 Euro al giorno.
Ma è palese che i “sindacati delle grandi trattative”, anche per dare ancora un senso alla loro esistenza, non vedano l’ora di salire tutti insieme appassionatamente sul carro dei vincitori… o meglio, il carro delle associazioni datoriali!
Da parte nostra, noi continueremo a parlare chiaro ai lavoratori, condividendo con loro tutti gli strumenti utili ad una reale lettura di questo irricevibile ed imbarazzante rinnovo contrattuale, soprattutto in vista del referendum.
Il cambiamento parte da ognuno di noi, nei luoghi di lavoro e tra i Lavoratori; un cambiamento oramai necessario per rilanciare una Categoria che ha sulle proprie spalle tutto il peso di un servizio pubblico essenziale, del diritto alla mobilità.
A margine di tutto ciò, e sempre per l’onestà intellettuale che ci contraddistingue, nel loro comunicato vi è un’affermazione pienamente condivisibile: cgil, cisl, uil, faisa-cisal e ugl si sono definiti “sindacati” con la “s” minuscola. Questo sono.
USB Lavoro Privato - Coordinamento Nazionale settore TPL