C'è lo sciopero, gli anziani rimangono a piedi
15 dicembre 2007 - La Gazzetta di Reggio
E’ successo sulla linea 2, ma i sindacati replicano: «Colpa di Comune e Provincia»
di MARCO MARTIGNONI
Reggio E. - Lo scopo degli scioperi è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e muovere le trattative anche a costo di creare disagi. E ieri mattina, soprattutto in città, di disguidi ce ne sono stati tanti soprattutto per un gruppo di anziani che sono rimasti a piedi. E’ successo anche questo ieri mattina durante l’agitazione indetta dal sindacato Cub Trasporti. Poco prima delle 11 infatti l’autista della linea 2 ha deciso di «scaricare» tutti i passeggeri alla fermata davanti al supermercato dell’Esselunga. La motivazione? «Io ho finito il mio turno di lavoro e non c’è chi mi sostituisce perché c’è lo sciopero. Siete quindi tutti pregati di scendere». Una spiegazione che ha mandato su tutte le furie gli anziani che in quel momento erano sull’autobus e che sono rimasti a piedi, contattando poi la Gazzetta, per segnalare quello che era successo. «A Reggio - dicono invece per spiegare il loro sciopero Cub trasporti - l’adesione allo sciopero è stata del 50% al mattino e del 90% al pomeriggio. La Cub Trasporti continuerà questa mobilitazione e invita i lavoratori a partecipare per la difesa dei loro interessi e per la difesa delle libertà sindacali. Ribadiamo che la responsabilità dei disagi che uno sciopero provoca sull’utenza del trasporto pubblico locale è da attribuire interamente all’atteggiamento di chiusura messo in atto dai dirigenti aziendali e della proprietà Comune e Provincia». Poi i motivi che hanno spinto a lavoratori a incrociare le braccia: «Vogliamo un contratto unico aziendale cui facciano riferimento tutte le aziende del gruppo Act che prevederebbe la tanto auspicata equiparazione, oltre all’unicità del contratto di pari condizioni economiche e normative di tutti i lavoratori del sistema tpl reggiano, su cui non deve ricadere il costo della fallimentare stagione della privatizzazione. A Reggio le responsabilità della situazione venutasi a creare sono del Presidente dell’agenzia di Mobilità, Angelo Malagoli, il quale, dopo avere promesso un incontro con i rappresentanti della Cub Trasporti, in cambio dell’interruzione degli scioperi, ha fatto incredibilmente marcia indietro; delle amministrazioni locali proprietarie di Act Group, le quali non intervengono, anzi con il loro arrogante disinteresse, contribuiscono a aumentare la conflittualità».