Cialone, la lotta paga: smascherati i confederali
L’azienda Cialone, nei giorni scorsi, con il fattivo supporto delle organizzazioni sindacali complici, non ha perso l’occasione per dimostrare la propria totale indifferenza di fronte alla volontà della quasi totalità dei lavoratori impegnati nell’appalto TPL del Comune di Frosinone.
Con il più assoluto disprezzo di quanto sottoscritto dai lavoratori, Cialone e – cosa ben più grave – le organizzazioni sindacali, che tutto fanno, tranne quello che dovrebbe essere il loro mestiere, hanno ribadito quanto contenuto nell’accordo sonoramente bocciato da chi ne dovrebbe subire le conseguenze.
Come Unione Sindacale di Base, dobbiamo ribadire come la concessione dei buoni pasto disposti dall’azienda non sia un beneficio strappato da quelle organizzazioni.
Ben prima dell’accordo sottoscritto, la società aveva messo sul tavolo della trattativa della vertenza che vede impegnati i lavoratori – anche con partecipazioni “bulgare” agli scioperi – questi buoni pasto e questi importi. Di fronte alla pretesa datoriale che questi buoni pasto fungessero da contropartita al complesso della rivendicazione degli autisti, l’Unione Sindacale di Base, ovviamente, ha ritenuto inaccettabile la proposta.
Successivamente ci hanno pensato i soliti sindacalisti di regime, ad offrire la propria spalla alle manovre della società.
Chiariti i termini della questione, come Unione Sindacale di Base, riteniamo l’introduzione dei buoni pasto come un primo tassello nel percorso per vedere soddisfatti diritti e interessi dei lavoratori. Primo tassello, strappato dalla capacità di mobilitazione dei lavoratori, che ha costretto la proprietà a “concedere” qualcosa.
Un primo tassello, però, assolutamente parziale e che, al contrario delle intenzioni dei sottoscrittori dell’accordo, lascia inalterata la piattaforma rivendicativa sostenuta dai lavoratori.
Come Unione Sindacale di Base, invitiamo i lavoratori a riscuotere senza remore e senza indugio questo primo frutto delle loro lotte, tenendo ben presente che la riscossione dei buoni pasto, non rappresenta né l’accettazione dell’accordo sottoscritto contro la loro volontà, né alcuna rinuncia alle rivendicazioni di rispetto della normativa e del contratto in essere.
La lotta prosegue sino all’ottenimento di quanto dovuto da ciascuno dei lavoratori.
Unione Sindacale di Base – Coordinamento provinciale Frosinone
Frosinone, 17 febbraio 2022