Comune di Roma e TAXI: la democrazia, per qualcuno è solo un optional

Roma -

Il 12 maggio si è riunita la Commissione Consultiva del Comune di Roma Capitale, come USB settore Taxi non siamo stati inseriti nella lista nominativa dei partecipanti. Si è preferito permettere l’accesso all’incontro ancora una volta a chi con il nostro lavoro, ha poco a che fare, ma magari è più “simpatico”.


La convocazione doveva esporre le linee guida rispetto la sperimentazione del "turno flessibile", che come esposto al punto 2 nell’ordinanza del Sindaco 11/2014 (24 ottobre 2014) sarebbe dovuta entrare in vigore il 29 Marzo 2015 e che viceversa ancora “brancola nel buio”, magari per evitare di scontentare qualche invitato.


Come Organizzazione Sindacale abbiamo più volte formulato delle proposte costruttive sull’argomento ed in generale sulle modifiche che almeno transitoriamente, si sarebbero potuto mettere in piedi, sia in relazione ad alcuni eventi, sia per organizzare al meglio il nostro lavoro, sia per tutelare l’utenza.


TUTTE LE NOSTRE SEGNALAZIONI SONO RIMASTE INASCOLTATE.


Vorremmo ricordare a chi dovesse soffrire di amnesie che la nostra ORGANIZZAZIONE SINDACALE è una Confederazione NAZIONALE, riconosciuta dal CNEL (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro), presente in tutti i principali contesti lavorativi e che nel comparto legato alla MOBILITA’ è sostenuta da moltissimi lavoratori ed è presente in molte città, quindi quest’atteggiamento ostativo, ci sembra evidentemente dettato da motivazioni di carattere pretestuoso, che in realtà mira a escluderci da tali confronti, per quello che è un tratto distintivo della nostra azione sindacale, il nostro “esser scomodi”, e non disponibili a compromessi.


Altra cosa che ci ha lasciato “perplessi” è che l’incontro anziché attenersi all’Ordine del Giorno ha affrontato tutta un’altra serie di argomenti rendendo così formale la volontà di non voler sentire una voce scomoda come la nostra, nell’assise comunale.


La nostra O.S. non è nuova ad attacchi e/o tentativi di questo tipo, che spesso sono evidentemente “ben allineati” con i comportamenti che a livello nazionale il Governo tenta nei nostri confronti. Però ci teniamo ad evidenziare che non siamo soliti soprassedere, lo facciamo non solo per un senso di Democrazia, ma anche per il profondo rispetto verso quei lavoratori che hanno scelto di unirsi a noi e ai quali non abbiamo promesso poltrone, o altri benefici, ma esclusivamente il rispetto e la difesa dei loro diritti.