COMUNICATO AI LAVORATORI ALITALIA - BASTA CON I LICENZIAMENTI A RUOTA LIBERA

Nazionale -

USB al fianco dei circa duecento lavoratori che negli ultimi giorni si sono riuniti sotto la palazzina Alitalia in occasione di un incontro tra azienda e sindacati.
Il crescente malcontento deriva da un irrigidimento della dirigenza Alitalia per cercare di raschiare il fondo del barile con nuovi risparmi chiesti alle categorie e con provvedimenti pesanti sintomo di una gestione che manifesta di voler essere aggressiva nei confronti dei lavoratori.
L’azienda, infatti, non si sta facendo scrupolo di intervenire, iniziando dalle decine di licenziamenti per scarsa produttività (in alcuni casi si parla di malattia per gravi cause di salute e addirittura ad infortuni sul lavoro); non avevamo mai assistito a una tale pioggia di licenziamenti che da un anno a questa parte sono utilizzati per aumentare la pressione sui dipendenti senza reale fondamento giuridico, che dobbiamo stigmatizzare con fermezza.
Si giunge poi a tutta un’altra serie di misure che arrivano fino al restringimento delle attenzioni sociali che permettono a molte mamme l’assistenza ai figli minori, questo sta accadendo per il personale navigante. Assistiamo al crescente disinteresse e la mancata attenzione per un’alimentazione adeguata senza la possibilità per tanti dipendenti di accedere alle mense che non è sufficientemente compensata da quanto è previsto dalla convenzione nei punti di ristoro dell’aerostazione. Inoltre ci sono modifiche unilaterali a prassi e trattamenti consolidati. C’è una proposta di diminuzione del servizio di “navettaggio” che vorrebbe ridurre il servizio di trasporto sociale e che se sarà portato avanti avrà sia impatto economico sulla busta paga dei lavoratori costretti ad una pianificazione logistica con i propri mezzi, oltre che organizzativo della propria vita familiare. Su tutto questo non si può lasciar correre.
L’azienda non fa che ripetere che c’è una condizione di difficoltà economica e che le perdite sono dell’ordine di diverse centinaia di migliaia di euro al giorno dimenticando che i lavoratori hanno già dato e SAI è partita con i licenziamenti collettivi del 2014 già dimenticati dai più, con il sacrificio economico e con l’aumento dei carichi di lavoro senza alcuna contropartita.
In compenso l’azienda non fa che rivoluzionare comparti interi, riorganizzare ogni settore predisporre nuovi turni di lavoro, griglie di presenza, spostando riposi, aggiustando l’attività secondo le proprie sinergie a scapito dei dipendenti. A questo si aggiunge lo svuotamento delle figure professionali delle categorie cui si assiste ogni giorno, anche attraverso l’introduzione di figure e ruoli creati dal nulla e non previsti dai contratti di lavoro.
Siamo ormai avanti nella trasformazione culturale rappresentata dalla scelta di un’immagine di compagnia che a partire dal rossetto rosso imposto alle donne, fino alla nuova divisa intende cambiare completamente il volto del personale front line, riportando le persone di quest’azienda ad una composizione stile cartolina degli anni cinquanta, lontana dall’emancipazione che invece caratterizza le donne di oggi, impegnate a conciliare la vita lavorativa con quella della famiglia, nei turni di lavoro ad orari impossibili e che per il personale navigante significa stare a decine di migliaia di chilometri di distanza da casa e dai propri figli.
Una situazione che deriva dalla gestione completamente stravolta di un’azienda inserita in una condizione generale del settore del trasporto aereo, in cui l’immagine è sempre più importante della concretezza della produzione e i lavoratori diventano quasi dei manichini da réclame. Quello che rivendicano i dipendenti è la valorizzazione della professionalità intesa come esperienza nella produzione di questo Paese che ha radici lontane e che ha sempre caratterizzato i lavoratori dell’Alitalia nell’immagine che per anni hanno portato nel mondo.
USB da anni si batte in prima linea per la tutela e la dignità del lavoro, per i diritti e le competenze.
Non si può pensare allo sviluppo se si sviliscono i lavoratori nel proprio ruolo e non si tiene conto della capacità e la preparazione professionale. E’ partita una grande campagna di adesioni al sindacato e USB sta chiedendo ai lavoratori di esprimere la forza di opposizione con la delega.
ADESSO E’ IL MOMENTO DI SCEGLIERE DI CAMBIARE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!
Fiumicino, 9 giugno 2016


Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato

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