Comunicato al Personale Alitalia - SAI ----- Alitalia: i piani industriali e la vergogna di una compagnia che voleva essere SEXY!!!
A distanza di meno di due anni dalla sua nascita, Sai si avvia a chiudere il bilancio con 500 milioni di perdite e con la cassa vuota. Questo avviene alla vigilia dell’apertura del contratto nazionale. Dopo essere stato rinviato più volte in attesa dell’esito del referendum, il CdA convocato il 12 dicembre è stato lasciato “aperto” in attesa di ulteriori valutazioni, anche se, a nostro avviso, l'attesa riguarda probabilmente l'insediamento del nuovo governo.
E’ inequivocabile che lo sviluppo della compagnia non sia mai realmente avvenuto, così com’è evidente che non siano ancora state create quelle condizioni di business illustrate all’indomani dell’acquisizione della compagnia da parte di Etihad.
Dei piani SEXY della compagnia non c’è più traccia: qualcuno rimane ancora con la fissazione del trucco e parrucco, fuori dal tempo e dallo spazio, e c’è pure la votazione on line per lo smile del mese! TUTTO CIO' MENTRE SI PARLA DI ESUBERI ESTERNALIZZAZIONI E TAGLI AI SALARI, INCREDIBILE!!! Siamo all'ennesima ristrutturazione in meno di 10 anni e nessuno può dire che questo non sia un disastro annunciato. Le responsabilità di tutto ciò sono di:
Del MANAGEMENT CHE HA NUOVAMENTE SBAGLIATO OGNI MOSSA; Del Governo Renzi dopo le foto di rito allo start up di SAI, NON HA FATTO ALCUN INTERVENTO NEL SETTORE DEL TRASPORTO AEREO; Del sistema sindacale confederale che non solo nel 2014 ha accettato le condizioni capestro ma anche oggi CONTINUA IMPERTERRITO A NON DISTURBARE.
Rivediamo lo stesso film di due anni fa ma stavolta l’intero sistema governativo, aziendale e sindacale che ha fatto decollare Etihad è inchiodato ad enormi responsabilità; perché da una parte c’era chi poneva condizioni durissime senza investimenti mentre dall’altra c’è stato chi ha accettato queste condizioni che non sono servite assolutamente a nulla!
Adesso servono INVESTIMENTI, serve un riesame degli accordi di alleanza e di joint venture e, soprattutto, serve imporre regole uguali a tutti gli operatori del settore in Italia!
USB ha criticato le iniziative aziendali perché del tutto parziali e collaterali ed era facile prevedere che queste da sole non sarebbero state sufficienti a risollevare le sorti dell’azienda. Da anni denunciamo incessantemente i problemi, dove invece si preferisce lasciare le cose come stanno e si continua a essere ossessionati da schemi di relazioni sindacali che finora si sono rivelate inutili se non per produrre licenziamenti con il puntello del sindacato confederale. Dopo aver già comunicato, la richiesta di rinnovo del CCNL, USB si appresta a presentare la propria piattaforma, la quale non può che partire dal superamento delle cause strutturali che hanno dilapidato in 15 anni un patrimonio industriale, umano e professionale.
Respingeremo al mittente ogni intenzione di rispondere a una fase pesante di crisi con le stesse inutili ricette usate in passato. Ciò che vogliamo è voltare pagina su quanto è stato fatto fin ora. Adesso serve occupazione, lavoro e dignità per i dipendenti Alitalia.
Fiumicino, 13 dicembre 2016
USB Lavoro Privato