Argomento:

COMUNICATO STAMPA

 

 

 

 

La Cub Trasporti ritiene paradossale l’entrata in gara di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Sdl nella vicenda della privatizzazione di Alitalia, nei fatti sostenuta e avallata “al buio” già da qualche anno da quelle stesse sigle (vedi accordo del 6-5-2004).

 

Né la svendita industriale a favore di Air France né la svendita politica a favore di AirOne garantiscono il futuro dei lavoratori della ex-Compagnia di Bandiera.

 

In particolare ambedue i concorrenti in campo per l’acquisizione del più importante vettore italiano e del suo ricco mercato non garantiscono i lavoratori del comparto di terra di Alitalia e soprattutto dei dipendenti di Alitalia Servizi in cui sono confluite le attività di manutenzione, handling, informatica, call-center, amministrazione, ecc.

 

Sia Air France che AirOne hanno annunciato migliaia di esuberi in Alitalia e hanno ribadito di volersi disfare delle attività e dei lavoratori di Az Servizi, senza peraltro chiarire come si intende superare la vergognosa e pericolosa questione Milano-Roma con tutto il suo minaccioso carico di esuberi e di sacrifici per i lavoratori aeroportuali e dell’indotto.

 

E’ pertanto inaccettabile l’avallo del Governo e delle altre OO.SS. a migliaia di esuberi e ai Piani industriali che aumentano la precarietà, smembrano la Compagnia e penalizzano interi comparti produttivi del nostro Paese, ipotecando il controllo su un asset strategico per la stessa economia del nostro Paese.

 

E’ imprescindibile per la CUB Trasporti che la Compagnia torni ad essere un’azienda unica ed integra in cui venga tutelato il fattore lavoro e i diritti della categoria.

Altro che smembramenti e spezzatini. Altro che licenziamenti.

La CUB Trasporti valuterà gli eventuali alleati solo in base ai piani industriali proposti e sulle loro ricadute sul fattore lavoro.

 

Il ricco mercato del Trasporto Aereo italiano consente al nostro vettore opportunamente risanato di ridecollare, tornando ad essere una leva di riferimento per l’intera economia del nostro Paese.

 

D’altra parte né le speculazioni finanziarie né il passaggio di mano di Alitalia a favore di Paesi stranieri è la soluzione che garantisce il futuro della Compagnia e della sua imprescindibile autonomia.

 

La Politica può e deve indirizzare il futuro dell’Alitalia evitando di abdicare al suo ruolo, partendo proprio dalla urgenza di imporre il rilancio anche delle attività svolte dai lavoratori di terra della nostra Compagnia su cui, invece, incombe l’ipotesi di dismissioni e ridimensionamento.

 

A tal proposito, ricordando la nostra completa contrarietà alla privatizzazione dell’Alitalia, riteniamo fondamentale che il Governo riveda la propria decisione di uscire dalla proprietà della ex-Compagnia di Bandiera: anche lo Stato francese mantiene il possesso del 20% del capitale del gigante Air France-KLM.

 

Non si capisce perché l’Italia debba perdere il controllo sul principale settore industriale, il turismo, può essere rilanciato anche da opportune scelte nel campo del Trasporto Aereo, una delle principali leve sul controllo dei flussi turistici da e per il nostro Paese.

 

19-12-07

C.U.B. TRASPORTI

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