CO.TRA.L , Lazio: i lavoratori chiedono sicurezza e rifiutano il nuovo piano industriale
Prosegue e si espande a macchia d’olio, la protesta del personale viaggiante della società CO.TRA.L della regione Lazio, fino ad arrivare ad una azione unitaria e spontanea rispettando meticolosamente tutte le leggi in materia di sicurezza e del codice della strada come forma di “protesta informale”.
Gli impianti di Palombara, ponte Mammolo, Tivoli, Frosinone e nell’arco della giornata anche Genazzano rimangono bloccati.
A Palombara e Ponte Mammolo raggiungono la totalità di adesione dei lavoratori, ampia ed incisiva quella dei lavoratori dell'impianto di Tivoli .
L’iniziativa prosegue tra denunce e confronti con gli utenti e discussioni nei vari impianti con assemblee spontanee.
L’amministratore delegato, Vincenzo Surace, propone ai lavoratori tramite le OO.SS. concertative di fermare la protesta in cambio di una proroga della partenza dei nuovi turni previsti dal piano industriale sottoscritto dalle stesse OO.SS.
AI LAVORATORI CIO’ NON BASTA, VOGLIONO CHE I TURNI NON PARTANO NE ORA NE MAI.
In tutti i depositi viene messa in visione la turnazione prevista dal nuovo piano industriale e la mobilitazione dei lavoratori prende maggiore consistenza.
I nuovi turni sono formulati in maniera tale che tutti gli autisti possono effettuare corse fuori direttrice innescando un meccanismo di compressione dei turni aumentando considerevolmente il carico di lavoro penalizzando i turni, così detti a nastro, con forte ricaduta sul salario del personale viaggiante.
Il fatto che i lavoratori abbiamo potuto bloccare il servizio facendo leva sulle inefficienze delle vetture di esercizio, evidenzia la grave difficoltà con cui affrontano il loro turno di lavoro quotidiano prestandosi oltremodo a garantire un servizio pubblico di mobilità che questa azienda e questa amministrazione regionale non sono assolutamente in grado di fare.
In questo contesto assume un ruolo prioritario la vertenza sulla sicurezza che i lavoratori del CO.TRA.L insieme a USB da mesi hanno aperto nei confronti della società ed istituzioni che confermano la loro irresponsabilità ed insensibilità che conferma la volontà di tagliare i costi del lavoro penalizzando i lavoratori, tagliando investimenti destinati alla messa in sicurezza dei mezzi e diminuendo il servizio a fronte di un aumento delle tariffe.
La giornata di mobilitazione del 22 giugno per la quale è indetto lo sciopero generale contro le politiche economiche e sociali del governo Monti e alla controriforma del lavoro, sarà un'occasione per i lavoratori tutti di dire no a tutto questo.