Delegazione di USB Trasporti incontra la direzione ANSFISA: sicurezza al centro dopo disastro di Lodi

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Nella giornata del 19 febbraio scorso, con una delegazione composta da rappresentanti dei Coordinamenti Lavoro Privato e Ferrovie di USB, abbiamo incontrato il direttore della nuova Agenzia ANSFISA che a breve sostituirà l'ANSF nelle funzioni di regolazione della sicurezza ferroviaria e per le infrastrutture stradali.

Nel confronto durato un paio d'ore, abbiamo esposto al direttore generale di Ansfisa il nostro punto di vista sul disastro ferroviario dello scorso 6 febbraio, in cui hanno perso la vita i due macchinisti e per sola buona sorte molti dei passeggeri e altri lavoratori a bordo del Freccia Rossa deragliato a quasi 300 all'ora sono rimasti solo feriti.

 

Al centro della nostra esposizione il contesto operativo in cui sono coinvolti i lavoratori dell'esercizio di RFI e di Trenitalia, tra gravi lacune organizzative, i primi, dovute alle carenze croniche di personale e di figure professionali adeguate alle enormi responsabilità per la sicurezza degli utenti del servizio, e che si ripercuotono tragicamente anche nell'ambito della sicurezza sul lavoro; come purtroppo certificato dai 10 lavoratori che nel corso del 2018 inizi del 2019 sono rimasti uccisi sui cantieri di RFI.

 

Abbiamo evidenziato come in un contesto di tal genere si riducano esponenzialmente le garanzie di sicurezza affidate al solo funzionamento delle tecnologie, e quanto resti centrale il fattore umano che per questo deve tornare a essere posto al centro di un'attenzione particolare da parte degli enti istituzionali di controllo e delle società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Un'attenzione che deve rimettere in discussione le scelte di politica industriale degli ultimi anni, con il loro portato di grave arretramento delle condizioni di lavoro nell'esercizio ferroviario, i cui lavoratori sono sottoposti a sempre maggiori carichi di lavoro e alla pressante richiesta di produttività legata agli obiettivi commerciali delle società del gruppo FSI.

 

A prescindere dalla piega che stanno prendendo le indagini ( anche alla luce di chiaro scuro anche sul possibile coinvolgimento di imprese terze), abbiamo esposto inoltre la nostra preoccupazione per l'eliminazione di attività di controllo e precauzionali a seguito di manutenzioni importanti all'infrastruttura, come il passaggio di un treno a velocità ridotta prima dell'invio in normale circolazione ( sulle linee AV ma anche sulle storiche ), e per gli scarsi indici di manutenzione ordinaria effettuata nei territori a causa del sovra impegno dei ferrovieri nelle attività conto imprese private.

 

Nel prendere atto di una adeguata attenzione da parte della dirigenza di ANFISA ( ancorchè non ancora supportata degli strumenti operativi) alle nostre osservazioni, abbiamo stabilito con questa l'impegno reciproco a un costante confronto sulla sicurezza dell'esercizio e sul lavoro nelle attività ferroviarie.

 

Lo stesso impegno che nei prossimi giorni chiederemo al Ministero dei Trasporti e a RFI, reiterando le richieste di incontro fatte nell'immediatezza del disastro di Lodi.

 

UNIONE SINDACALE DI BASE Lavoro Privato - Attività Ferroviarie