Difendiamo il Servizio Sanitario ai Naviganti
In Aprile e Giugno u.s. si sono svolti presso il ministero della salute due incontri con il Comitato degli Assistiti che annoveravano la presenza di molte OO/SS in rappresentanza sia degli aeronaviganti che degli operatori del trasporto marittimo, incontri che avevano come finalità l'illustrazione, da parte del ministero, di una bozza di regolamento da realizzare, per disciplinare l'assistenza sanitaria ai naviganti dopo il passaggio dei SASN alle Regioni, prevista dalla Legge di Stabilità 183/11, e che dovrebbe realizzarsi dal 1° gennaio 2013.
Nelle riunioni, il Capo di Gabinetto, considerava questo passaggio irreversibile perché deciso con il patto di stabilità voluto dal governo precedente, ma evidentemente sostenuto in continuità dall’attuale governo Monti, però si riteneva disponibile ad analizzare i suggerimenti da parte del Comitato degli Assistiti fermo restando il cambiamento di regime ipotizzato e le assistenze e le prestazioni sia in Italia che all'estero.
La delegazione di USB ha espresso forti dubbi e preoccupazioni a proposito di questo progetto ed ha chiesto la proroga dei termini di attuazione.
Abbiamo più volte affermato ai rappresentanti del ministro che, in totale assenza di una qualsiasi forma di risparmio, questo trasferimento é totalmente privo di senso e abbiamo chiesto l'apertura di un tavolo politico che individui con logica, la possibilità di mantenere i SASN nella loro attuale configurazione perché il servizio così com’è funziona bene. Abbiamo chiesto nella peggiore delle ipotesi, il rinvio della data di passaggio delle competenze alle Regioni per consentire di programmare in tempi adeguati ogni sfumatura del trasferimento.
Parallelamente anche la rappresentanza USB del Pubblico Impiego, nelle sedi istituzionali d’incontro, ha espresso tutta la contrarietà a questo progetto che consideriamo affrettato e dannoso. Temiamo che non solo gli assistiti pagheranno le riduzioni della spesa ma che anche tutti i lavoratori interessati dalla ristrutturazione, si troveranno a medio termine a non avere più la certezza del posto di lavoro.
La cosa che ci preoccupa è che le rassicurazioni da parte del ministero sul mantenimento degli attuali regimi sono assolutamente transitorie. Il problema vero si porrà poi, quando le regioni, in forma autonoma, decideranno se e come modificare il servizio riguardo le proprie possibilità economiche ed i bilanci degli assessorati alla sanità. In altre parole con le attuali prospettive date dalla catastrofica situazione economica di alcune regioni, sarà improbabile che il servizio rimanga omogeneo sul territorio e che mantenga certe caratteristiche. E’ ovvio che il tipo di lavoro che i naviganti fanno, necessità di provvedimenti clinici rapidi ed urgenti, non si tratta certo di privilegi ma di avere le certificazioni puntuali per tornate ad attività che richiedono la completa e specifica idoneità fisica. Proviamo ad immaginare per un momento cosa può significare il servizio non opportunamente organizzato, gestito da uffici sanitari non meglio identificati o dalle ASL.
Per quanto riguarda la bozza di regolamento emessa dal ministero, abbiamo evidenziato dei punti sui quali fare delle modifiche ed abbiamo chiesto:
1) che l'assistenza ai naviganti, date le specifiche date nostro lavoro oltre che dagli obblighi previsti dai regolamenti della navigazione marittima ed aeronautica, attuati attraverso le direttive ENAC, venga assicurata TEMPESTIVAMENTE e PRIORITARIAMENTE rispetto ad ogni altra forma di sorveglianza sanitaria
2) che al personale in regime di cassa integrazione e/o mobilità sia assicurata l’assistenza ed il rinnovo di brevetto/licenza a prescindere dal corso di validità degli stessi attestati o da inidoneità temporanea
3) che sia disciplinata e regolamentata in modo chiaro, inequivocabile la copertura sanitaria e dei naviganti all'estero anche nel caso d’infortunio soprattutto per trasferimento e rimpatrio. Chiediamo che non vi siano due regimi d’assistenza diversi, uno definito dalle regioni (su suolo nazionale) ed uno fatto secondo standard ipoteticamente diversi stabiliti dal ministero (ad esempio in caso di malattia o inabilità all’estero)
4) che sia mantenuta la rappresentanza degli assistiti nelle forme che consentano di intervenire con efficacia e di controllare l’adeguato funzionamento delle strutture sanitarie
5) che sia riassorbito tutto il personale, medico e paramedico, con i titoli, le anzianità ed i trattamenti economici maturati in decenni di esperienza. Queste caratteristiche che hanno consentito di garantire ai naviganti, come è stato fin ora, le necessarie qualifiche professionali per l’attuazione del servizio sanitario e per l’emissione delle licenze e degli attestati di idoneità
Auspichiamo vivamente che il ministero presti attenzione alle esigenze della nostra categoria ma siamo altresì consapevoli che il proscenio attuale del nostro Paese rifletta delle realtà che sono distanti anni luce dalle tutele e garanzie per i lavoratori.
A breve ci renderemo conto se le nostre richieste sono state accolte, in caso contrario, noi saremo pronti, con ogni mezzo necessario, a farci sentire nelle sedi opportune. Vi daremo ogni ulteriore informazione sui prossimi sviluppi.
USB Lavoro Privato T.A.
Fiumicino, 30 luglio 2012