Duecento lavoratori in mobilità al Marco Polo
4 dicembre 2007 - Corriere del Veneto
Sav non firma l'impegno, aeroporto in tilt. E il 14 è sciopero
Giampietro Antonini di Cub «doveva esserci un impegno»
MESTRE — Hanno incrociato le braccia dalle 16.15 alle 19.30 di ieri. Un'astensione improvvisa, nata sull'onda di quanto accadeva (o non accadeva) dall'altra parte della città, nell'incontro fra l'assessore provinciale al lavoro Alessandro Sabiucciu, il presidente di Enac Venezia Valerio Bonato e i dirigenti Sav, la società che gestisce i servizi di terra dell'aeroporto Marco Polo. Un tavolo - al quale i sindacati hanno partecipato come soggetti ascoltatori – che nelle speranze dei dipendenti Sav avrebbe dovuto vedere la firma dell'azienda sul documento che chiedeva il blocco della mobilità di duecento lavoratori. Ma la sospirata firma non c'è stata; Sav ha lasciato l'incontro mantenendosi sulle sue posizioni: «Nel pieno rispetto delle leggi – fa sapere l'azienda continueremo con la procedura della mobilità, con l'impegno che i dipendenti verranno presto riassorbiti dal nuovo handler che prenderà in gestione i servizi di terra del Marco Polo. Trattative positive in questo senso sono già state avviate con Aviapartner». Sav dunque assicura che i posti di lavoro verranno salvaguardati (intanto il 31 dicembre scade il contratto con le compagnie), ma i sindacati non ci stanno e annunciano uno sciopero generale per il 14 dicembre. Ieri intanto, l'agitazione sorta in aeroporto fra i dipendenti Sav ha messo in crisi l'attività dello scalo, causando parecchi ritardi nelle partenze e negli arrivi dei voli, se non addirittura cancellazioni. Un pomeriggio a ritmo rallentato, con lunghe file al check-in e al ritiro bagagli. La situazione è tornata alla normalità solo in serata. «Il documento doveva sancire una dichiarazione di intenti – spiega Giampietro Antonini di Cub l'impegno non c'è stato. Se le cose non cambieranno, andremo allo sciopero».(P.V.)