“Fase due” e trasporti, USB: no alle roulette russe, senza sicurezza non ci sarà servizio! È tempo per un piano nazionale, assemblea generale il 28 aprile
Di fronte alla crescente pressione da parte di alcune regioni e della Confindustria per la riapertura delle attività nonostante i dati ancora allarmanti su morti e contagi da Covd-19, USB ha chiesto un incontro alla ministra dei Trasporti Paola De Micheli per esternare tutte le proprie preoccupazioni al riguardo e soprattutto per chiedere di mettere da subito in sicurezza i lavoratori e utenti del comparto a fronte della prevedibile ripresa del traffico.
I lavoratori dei trasporti si sono già sobbarcati l'onere di mantenere in piedi un servizio essenziale nella fase acuta della peggiore emergenza sanitaria mai vissuta dal nostro Paese, lottando contro i ritardi, le lacune e le omissioni nell'applicare le prescrizioni previste dalla leggi e dai vari DPCM.
La fase due, non ci può trovare impreparati e non potranno essere accettare ulteriori ritardi ed errori nella prevedibile fretta di far tornare tutto alla "normalità" solo per tutelare i profitti di alcuni.
La salute di operatori e utenti/passeggeri viene prima di tutto: si deve evitare che i mezzi di trasporto oppure stazioni/capolinea/porti e aeroporti tornino ad essere luogo di contagio. Per questo USB reclama non solo l’applicazione rigorosa di tutte le misure fino a qui previste, ma ulteriori misure quali:
- - adeguate misure per evitare in ogni caso l’affollamento dei mezzi di trasporto e garantire il distanziamento dentro i luoghi di transito quali porti, aeroporti, stazioni, fermate e capolinea.
- - inserimento degli addetti ai trasporti nelle categorie da sottoporre a tamponi e controlli in considerazione dell’evidente rischio di esposizione al contagio e diffusione del virus tra i lavoratori del comparto;
- - imposizione a tutte le aziende dei trasporti - quale condizione essenziale per l’esercizio del servizio - della distribuzione di DPI, dell’applicazione delle misure di distanziamento, della sanificazione di tutti i mezzi e gli ambienti inclusi gli spazi pubblici e non in porti, aeroporti, stazioni e depositi, fermo delle lavorazioni da ritenersi non essenziali;
- - prescrizione dell’uso obbligatorio delle mascherine per tutti gli utenti e i passeggeri che utilizzano mezzi di trasporto o luoghi di transito.
USB si batterà con tutti gli strumenti affinché la spinta alla “fase 2” non diventi una roulette russa per lavoratori e utenti nei trasporti.
L’emergenza sanitaria ci consegna infine una grande lezione: ci sono settori e servizi essenziali e strategici che non possono essere più lasciati in mano ai privati. A pochi giorni dall'inizio della crisi, molte aziende private avevano smesso di funzionare oppure avevano già lasciato l'Italia. Nella crisi dei confini europei, l'unica mobilità possibile è stata garantita delle aziende nazionali in grandissima parte pubbliche o sostenute da appalti pubblici.
La mobilità di un Paese come il nostro, da quella essenziale a quella turistica, passando per i flussi commerciali non può più essere terreno di conquista e profitto per le rendite private tanto italiane quanto straniere.
USB ha convocato la videoassemblea di tutte le proprie strutture e militanti dei Trasporti per il prossimo 28 aprile a partire dalle ore 16.00 con l’obiettivo di avviare la riflessione su un piano nazionale dei trasporti che ripensi l’intero sistema, che si colleghi alla nazionalizzazione o alla ripubblicizzazione delle aziende, che metta al centro la sicurezza, che punti alla conversione ecologica e all’efficienza sociale prima che economica.
Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato - Trasporti