Argomento:

GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO GIORNATA EUROPEA IN DIFESA DEI SERVIZI PUBBLICI E DEI DIRITTI DEI LAVORATORI

Manifestazioni in Italia, Grecia, Portogallo, Spagna, Paesi Baschi, Serbia, Repubblica Ceca e Cipro.

Nazionale -

 

ROMA Commissione Europea, via IV Novembre 149 - ore 14.30

MILANO Commissione Europea – Corso Magenta 59 – ore 17.00

TORINO ILO via Maestri del Lavoro 10  - ore 17.00



Giovedì 23 febbraio sarà la giornata internazionale di mobilitazione e di lotta in difesa della Pubblica Amministrazione e dei diritti dei lavoratori pubblici, con iniziative in Italia ed in numerosi paesi europei.

 

La giornata è stata deliberata dai sindacati europei dei lavoratori pubblici (TUI PAE), aderenti alla Confederazione Sindacale Mondiale (FSM/WFTU) di cui l’Unione Sindacale di Base è confederazione affiliata, per contrastare le politiche della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea, che impongono agli stati membri di continuare sulla strada delle privatizzazioni di tutti i servizi pubblici, di cancellare la previdenza pubblica per alimentare i fondi di previdenza privati mettendo in atto un attacco pesantissimo ai beni comuni dei cittadini, alla qualità dei servizi pubblici e alle condizioni contrattuali e salariali dei dipendenti pubblici.

Tutto questo porterà un ulteriore precarizzazione del lavoro, abbassamento della qualità dei servizi, aumenti delle tariffe e cancellazione dei diritti conquistati con le lotte. La Grecia è l’esempio concreto di quello che potrebbe accadere anche in Italia, paese commissariato da UE e BCE con il nulla osta del banchiere Monti.

 

Nel nostro Paese sono indetti presìdi: a Roma, davanti alla sede della rappresentanza in Italia della Commissione Europea, in via IV Novembre 149, alle ore 14.30; a Milano, davanti alla sede regionale della Commissione, in corso Magenta 59, alle ore 17.00; a Torino davanti alla sede ILO (Ufficio Internazionale del Lavoro) in via Maestri del Lavoro 10; ore 17.00.

 

Manifestazioni davanti alle sedi nazionali della Commissione Europea sono previste in Grecia (Atene),  Portogallo (Lisbona), Spagna (Barcellona), Cipro (Nicosia), in Serbia e nella Repubblica Ceca, mentre nei Paesi Baschi una catena umana congiungerà il confine francese con la sede della Commissione Europea a Bilbao.