Green pass, personale del Gruppo Fs e Trenitalia dovrà controllare e far scendere i trasgressori. USB: disposizione sbagliata per il rispetto di regolarità e sicurezza dell’esercizio

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In data 28 agosto la Direzione Business Av e la Direzione Business Ic di Trenitalia hanno emanato una circolare Certificazione verde Covid 19 a seguito dell’introduzione del decreto legge 111 del 6 agosto 2021.

In base a questa circolare il controllo del Green pass a bordo treno viene effettuato dal personale di bordo che avrà anche il compito di far scendere eventuali trasgressori alla prima fermata utile.

Riteniamo questa disposizione sbagliata e di quasi impossibile applicazione per gli ovvi motivi che chiunque conosca anche approssimativamente le problematiche relative alla circolazione dei treni e alla regolarità e sicurezza dell’esercizio capisce benissimo.

Stupisce l’accondiscendenza dei sindacati cgil cisl uil ugl fast e orsa che con verbale del 26 agosto

sostanzialmente accettano quest’obbligo.

Il Gruppo Fs e Trenitalia hanno la possibilità di agire in altre modalità se vogliono rispettare il decreto legge senza esporre il personale di bordo a ulteriori rischi. A partire dall’esecuzione di tamponi gratuiti ai viaggiatori.

Segnaliamo infatti che questa nuova variante è molto più contagiosa e rapida delle precedenti. Occorre aumentare le corse e diminuire l’affollamento dei treni, in particolare nel trasporto regionale. Migliorare la sanificazione e la pulizia dei filtri d’aria.

Turni più brevi per il personale evitando i riposi fuori residenza.

I ferrovieri, in particolare quelli più a contatto con i viaggiatori, hanno operato con spirito di abnegazione e sacrificio per combattere questa pericolosa pandemia, come è riconosciuto persino dai documenti aziendali.

Ma di fatto sono stati pochissimo tutelati. Nessuna priorità per i vaccini, nessuna prevenzione, nessun controllo sanitario con tamponi e sierologici, nonostante la possibilità di usare le visite periodiche a questo scopo.

Il governo inoltre sta usando la pandemia per peggiorare le condizioni di tutti i lavoratori. Non si stanno investendo risorse nella sanità, nel trasporto nella scuola pubblica.

Contro questa politica antipopolare che aumenta tariffe e prezzi, mentre regala milioni di euro ai padroni, che aumenta la povertà e le diseguaglianze sociali, l’Usb insieme agli altri sindacati di base ha proclamato uno sciopero generale l’11 ottobre.

Tutti uniti possiamo farcela.

Roma 31 agosto 2021