I cassintegrati ex Alitalia chiedono al governo di riaprire le questioni legate a occupazione, reddito e giustizia
Più di duecento lavoratori e lavoratrici del gruppo Alitalia Sai in as hanno partecipato al presidio indetto mercoledì mattina da USB Lavoro Privato insieme alla Cub Trasporti davanti ai ministeri dell'Impresa e del Made in Italy, e a quello del Lavoro.
L'obiettivo di questo primo presidio indetto dopo mesi era quello di rimettere nell'agenda del nuovo governo il tema dell'occupazione, del reddito e della dignità calpestata di migliaia di dipendenti di tutte le aree della compagnia di bandiera (aviation, handling e manutenzione), tutti prodotti del nefasto epilogo della più sbagliata e feroce ristrutturazione portata avanti da Draghi sotto dettatura UE.
Al presidio ha partecipato e fatto un intervento la consigliera regionale Francesca De Vito (FdI).
Una delegazione delle sigle promotrici è stata ricevuta sia dal responsabile dell'unità di crisi dell’ex Mise, Luca Annibaletti, sia dal vicecapo di gabinetto del Ministero del Lavoro, Luca Sabatini, i quali si sono impegnati a dare riscontro alle numerose istanze presentate dalla manifestazione.
Abbiamo innanzitutto ribadito la richiesta che insieme ad Altavilla se ne vadano tutti coloro sono complici di quel sistema fetido che ha portato ITA a perdere più soldi di prima con metà degli aerei, metà del personale, con tagli fino al 30% dei salari e senza nessuna trasparenza ed equità nella gestione.
Oggi si torna finalmente a parlare di ciò che sta accadendo a migliaia di lavoratori e lavoratrici nell'aeroporto di Fiumicino, nel più grande presidio industriale del centro sud e all'Interno il terzo mercato del trasporto aereo europeo.
I manifestanti si sono dati appuntamento per lo sciopero generale del 2 dicembre e per la manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 3 dicembre.
Unione Sindacale di Base Lavoro Privato – Trasporto Aereo