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Ieri all'alba sono andate in frantumi le trattative tra i rappresentanti dei lavoratori e l'azienda di trasporto

Venezia -

La trattativa è andata avanti per tutta la notte, ma alla fine la fumata bianca non è arrivata. Anzi. Le organizzazioni sindacali, prima Rdb-Cub e Faisa-Cisal, e poi Cgil, Cisl e Uil, si sono sentite prese in giro e hanno deciso di abbandonare il tavolo. Insomma, all’Actv non è tutto oro quello che luccica. Così, ieri mattina, le rappresentanze dei lavoratori hanno deciso di "rompere" la trattativa e di rivolgersi direttamente al prefetto per tentare una mediazione. All’ordine del giorno della discussione, un lungo vademecum di richieste e di chiarimenti su ben 18 punti, riguardanti indistintamente il settore della navigazione e dell’automobilistico.

«Ci siamo accorti, un po’ alla volta - sottolineano alcune fonti sindacali - che l’azienda ci stava prendendo in giro e che non vi erano più margini di trattativa, almeno come la intendiamo generalmente. E intanto i vertici aziendali si fanno belli con le presentazioni dei nuovi motobattelli...». Sul piatto della bilancia ci sono questioni delicate che riguardano le indennità per i controlli nel settore navigazione, l’organizzazione dei turni e della rotazione del personale in servizio, mentre in terraferma il punto centrale è rappresentato in particolar modo dall’organizzazione del servizio soprattutto tenuto conto del "ginepraio" nella circolazione dovuto ai lavori del tram. Una situazione più volte denunciata dai sindacati di categoria e che, oltre a mettere a dura prova i nervi del personale, danneggia l’effettuazione del servizio pubblico. «Abbiamo notato un forte irrigidimento da parte dell’azienda alle nostre richieste - chiariscono le fonti sindacali interpellate dal Gazzettino - e per questo abbiamo abbandonato il tavolo. Ora non resta che rivolgersi alla mediazione del Prefetto, anche se ci rendiamo conto che non sarà possibile proclamare alcuna astensione del lavoro perchè entriamo in una fase di regolamentazione degli scioperi. Di sicuro, però, i lavoratori potranno rispettare il regolamento alla lettera e quindi creare disagi un po’ dappertutto».