Il buco 2007 si avvia verso 2,4 milioni, i sindacati chiedono chiarezza ai soci
8 giugno 2008 - La Nuova Ferrara
«No a nuovi oneri per Acft»
Dall’Acqua: conti a nudo per le nozze con Atc
Ferrara - Il deficit 2007 dell’Acft viaggia verso i 2,4 milioni di euro dopo la scelta dei soci, Comune e Provincia, d’imputare alla società di via Trenti e non all’Agenzia della mobilità i costi dell’aumento esponenziale del prezzo del gasolio e dei chilometri percorsi dai bus dai capolinea ai depositi. Nell’assemblea di fine giugno, però, non sono previste azioni straordinarie sul capitale.
Niente ricapitalizzazione o abbattimento con possibile liquidazione, insomma. «Pensiamo non sarà necessario» conferma il presidente della Provincia, Giorgio Dall’Acqua, specificando che «i conteggi non sono ancora definitivi, è chiaro che siamo impegnati ad approvare un bilancio "reale", nel senso che non possono esserci margini d’incertezza in rapporto ai conti dell’Agenzia. Ce lo impone il confronto aperto con Bologna per la fusione con Atc». Di qui la scelta netta sulle poste oggetto di contenzioso tra le due società, sicuramente "aiutata" anche dal fatto che in caso di fusione entro il 31 dicembre 2008, il maxi-passivo portato da Acft garantirebbe vantaggi fiscali rilevanti: si parla di 1,5 milioni di euro ad esercizio. E’ chiaro, però, che i margini d’incertezza sui tempi della fusione (se non la si fa entro l’anno resterà il "buco" da ripianare con soldi freschi) provoca nervosismi ormai scoperti all’interno dell’azienda. I sindacati si fanno interpreti di quelle dei lavoratori: «Non vorremmo che le incomprensioni tra Ami e Acft ricadano su di noi» sottolinea ad esempio Andrea Masiero (Cgil trasporti), mentre Angelo Centonze (Faisa) ammette di «non aver capito bene cosa significhi questa "armonizzazione" tra i due bilanci, i soci facciano chiarezza in proposito». E di certo anche il management aziendale non sorride all’idea di firmare un bilancio così al di fuori dei binari del piano di rientro, che fissava in -900mila euro l’obiettivo dell’anno scorso.
Sul fronte sindacale aziendale, le Rdb Cub hanno ottenuto un primo riconoscimento da parte della dirigenza, che metterà a disposizione degli autonomi un albo. La controversia relativa all’avvio delle procedure per eleggere le Rsu, tuttavia, continua: la lista Rdb ha già raccolto 34 firme.(s.c.)