Il canto delle sirene
Chissà se anche gli assistenti di volo, come Ulisse, dovranno ricorrere ad adeguati stratagemmi per sfuggire al canto delle sirene? È di pochi giorni fa la notizia dell’ultimo accordo firmato su temi quali l’assunzione a tempo determinato in Cityliner dal bacino Cigs, i trattamenti di malattia, la base Venezia. Si raggiunge un nuovo patto (vedremo quanto dura) che ha il limite di essere slegato rispetto al quadro generale e di non avere una prospettiva essenziale. Soprattutto per quello che riguarda le proposte complessive per il lavoro, ogni intesa rischia di essere incompleta ed incoerente.
Prima fra tutte, merita una riflessione, la premessa della comunicazione data dall’O/S ai lavoratori e che pubblicizza l’intesa. “In una situazione aziendale particolare, dove da una parte si continuano a firmare accordi e dall’altra sopraggiunge puntualmente il non rispetto degli stessi, nella giornata del 16 maggio le scriventi hanno messo un punto fermo a difesa dei diritti di tutti i lavoratori”. USB ritiene che, un accordo, debba essere il momento finale di un progetto che abbia come obiettivo l’occupazione, prima necessità è quella che prevede il rispetto degli accordi già siglati. Quello del 26 maggio altro non è, che l’ennesimo canto delle sirene, un proclama per un lavoro modesto, che rischia ancora una volta di creare illusioni non supportate dai fatti. Non ci dimentichiamo le revoche degli scioperi a fronte di "accordi" a dir poco insignificanti.
Entrando nel merito dell’accordo:
Assunzioni TD AVR2 Cityliner: Azienda e OO.SS hanno messo nero su bianco la possibilità per i cassaintegrati Alitalia con qualifica di AVR2, di accettare su base volontaria, una chiamata per un contratto a tempo determinato in Cityliner. Siamo stati precursori di questa possibilità ed insistiamo da un anno nei nostri colloqui con l’Azienda. Abbiamo chiesto a più riprese che a fronte della disponibilità di spazi occupazionali nelle aziende del gruppo, si desse priorità di assunzione ai cassaintegrati così com’è previsto per i piloti.
Non sorvoliamo su tutta la parte emozionale della questione. Il contraccolpo psicologico per lavoratori che dopo oltre 20 anni di lavoro, si sono trovati, in questo periodo di purgatorio espulsivo, ad accettare le basi periferiche, i demansionamenti forzati, i contratti da precari in aziende con livelli retributivi e normativi pesantemente distanti da Alitalia. Purtroppo siamo al baratro della disoccupazione. Quello che ci sconcerta è che tutto questo avviene, senza il rispetto degli accordi firmati in precedenza, con tre anni di ritardo e senza prospettive per i lavoratori. Solo in 60 sono stati assunti a fronte delle 160 persone inizialmente previste nel protocollo del 4 marzo 2011.
Desideriamo chiarire che queste assunzioni devono necessariamente far parte di una discussione generale sugli spazi occupazionali e su un piano industriale, affinché Cityliner non diventi l'unica prospettiva inoltre senza la necessaria pianificazione queste proposte sono estemporanee ed i lavoratori diventano “tappa buchi” da spostare dove serve.
L’azienda offre contratti CTD, nell’unica azienda del Gruppo in espansione senza previsione alcuna di stabilizzazioni. Per di più nell’accordo si parla solo della qualifica di AVR2. Non ci stanchiamo di ripeterlo, ci sono AV in CIGS mai chiamati che si avvicinano alla mobilità.
Trattamento di Malattia: Accogliamo l’intervento per sanare i casi indebitamente penalizzati. USB ritiene inaccettabile che si adoperino discriminazioni e pressioni aziendali sui lavoratori. La tutela della malattia rientra nei diritti fondamentali. C’è ancora molta confusione per i trattamenti nei periodi in cui si arriva al superamento dei 180gg anche per fermo da IML. Le procedure devono essere chiarite anche per quanto attiene alle idoneità previste dai regolamenti ENAC che abbiano come priorità la tutela della salute senza penalizzare, in alcun modo, chi sta male. Siamo anche certi che non si debba in nessun modo lasciare mano libera all’azienda su questioni di vitale importanza usati come arma di pressione sui lavoratori
Base Venezia: USB ritiene inaccettabile che si continui con la perenne “migrazione delle anime”. Se per la base di Venezia il problema è temporaneamente risolto, in generale, tutti gli AA/VV trasferiti temporaneamente ancora non sanno di che morte dovranno morire. Siamo disponibili a proporre soluzioni ma di certo non è pensabile trattare i lavoratori come sacchi di patate, non si smobilitano le persone trapiantandole da una città all’altra come nulla fosse.
La nostra proposta per il lavoro: USB ritiene che sia tempo di riprendere una forte iniziativa politica e sindacale, basata su pochi concetti e molto chiari
- Rispetto degli impegni assunti da Alitalia/Cai in sede governativa per tutto il periodo della mobilità
- tutela della lunga precarietà e la definitiva moratoria sui nuovi precari per tutto il periodo
- attivazione di strumenti che garantiscano tutele per chi è stato espulso dal mondo del lavoro con la prospettiva della pensione (consentire l’accesso previdenziale con le vecchie regole a chi resta fuori dalla platea dei 65 mila salvaguardati indicati dal ministero a conclusione del tavolo tecnico)
- apertura dal basso, di una discussione che affronti il futuro contratto, che sia aziendale, di Gruppo, di Vettori, di Settore o mondiale, in un ottica di salvaguardia dei livelli occupazionali, di normativa sostenibile e di reddito dignitoso;
Siamo convinti che per difendersi da questo sistema malato in cui i lavoratori sono costretti, dopo 20 anni di lavoro a tornare a fare i precari per poi (forse) ricominciare a lavorare come apprendisti, perdendo diritti e salvaguardie, sia necessario ragionare in un’ ottica trasversale.
Certo è il momento di farsi qualche domanda. Come ci si può difendere se si è permesso che un fronte sindacale “responsabile” gestisse nella piena pace sociale il disastro senza mai disturbare il manovratore, accordando tutto l’accordabile, accontentandosi, per quella parte di categoria più fortunata? Come si è potuto sottoscrivere il contratto di Cityliner a certe condizioni? Come si può contrastare un piano scellerato che continua a gestire le persone come materiale umano, se si permette che compagnie straniere operino in appalto i voli di linea, in barba alle migliaia di persone senza lavoro?
USB non lascerà i lavoratori a se stessi, a prescindere dal fatto che qualcuno in questo momento sia in cerca la qualifica di “capocarrello”, a prescindere da chi dice che è troppo tardi o è troppo presto, a prescindere da chi pensa che forse se la cava.
Da anni tocca ai precari, dal 2008 ai CIGS Alitalia, domani, a chi tocca? Uniti, Solidali, Coesi e Coscienti: l’unica ricetta della dignità
U.S.B. Lavoro Privato T.A.
Roma, 23 maggio 2012