IL CCNL SI SGRETOLA DAVANTI ALL'ENNESIMA DEROGA FIRMATA IN MERIDIANA
Il 22 febbraio u.s. è stata firmato dalle segreterie nazionali delle sigle confederali e dalle AAPP un accordo di “armonizzazione sindacale” per Meridiana Fly e Air Italy a seguito e integrazione del contratto integrativo aziendale firmato il 26 giugno 2016.
Questo accordo non solo non chiarisce affatto l’ambiguità rispetto l’appartenenza o meno di questo contratto al filone nazionale, ma emergono una serie di difformità rispetto al CCNL. La più vistosa riguarda la composizione equipaggio lungo raggio dove è stato saltato tutto il passaggio riportato nel CCNL riguardo la composizione minima (per tutte le macchine) di 8 elementi e si rimanda alla composizione dell’equipaggio esclusivamente secondo la normativa nazionale ed internazionale.
Ora, dato che ci sono almeno 280 AA/VV di notevole anzianità ed esperienza hanno impugnato il loro licenziamento e aspettano l’occasione per rientrare, era essenziale proprio in questa Compagnia confermare la composizione equipaggio prevista dall’attuale CCNL, dopo che per mesi il B767 è stato impiegato con soli 6 membri di equipaggio con una recente, timida e insoddisfacente concessione di un settimo elemento.
Non ci possiamo dimenticare anche del fatto che questo accordo segue quello devastante del Giugno scorso, fatto per accontentare Qatar Airways (tuttora non pervenuta...) e nel pieno della vertenza Alitalia, dove, tra le altre richieste della lista della spesa fatta per la rinegoziazione del CCNL, appare per l’appunto la riduzione della composizione equipaggio.
Notiamo con preoccupazione che negli accordi recenti di diversi vettori (esempio trattamento comporto e malattia per Blue Panorama), si continua a derogare dalle normative previste nel CCNL del 2014. Si sta piano piano sgretolando l’impianto di un contratto che doveva essere la base di partenza per tanti vettori italiani.
Invece di migliorare le condizioni, di mettere all’ordine del giorno una normativa uguale per tutti gli Assistenti di Volo ovunque siano impiegati nel nostro Paese, assistiamo a accordi integrativi al ribasso finché alla fine i riferimenti saranno acquisiti in quel simulacro cui è destinato a trasformarsi il “fu” CCNL.
Per una categoria come la nostra, sottoposta a ondate di licenziamenti nonché a un fortissimo dumping, entrambi fenomeni causati dalla ultra-deregulation italiana, questo rappresenta un altro, notevole e pericoloso arretramento.
USB sta aprendo strutture in molte compagnie aeree proprio sulla scorta del rifiuto di riferimenti contrattuali incredibilmente bassi e di impieghi il sostenibile. Invece di considerare che i costi dati dai contratti per il PN sono in linea se non più bassi delle low cost, si continua a scendere.
Dobbiamo fermare le deroghe al CCNL e lavorare per l’esatto contrario: REGOLE UGUALI PER TUTTI!!! BASTA COSI’ CON I DANNI DELLA DEREGULATION
Fiumicino, 15 marzo
USB Lavoro Privato