Il sindacato che dice no ai licenziamenti. USB firma gli accordi e indice le assemblee
USB ha ieri ha firmato il contratto aziendale e ha sottoscritto la parte del costo del lavoro maturando la propria decisione in un clima assurdo e nella dilatazione del tempo di contrapposizioni tra sigle sindacali che nulla hanno avuto che fare con gli interessi dei lavoratori.
Se i muri potessero parlare, avremmo il resoconto di giornate in cui, presso il ministero delle Infrastrutture sono avvenute di scene di teatro, dove il problema del CCNL era condensato in due righe sulla rappresentanza sindacale delle associazioni professionali difese sull’altro tavolo dalla UIL e non sono bastati 7 giorni allucinanti per uscirne fuori. Tanto è stato lungo il tempo di contesa al Ministero, luogo, dove i documenti sul costo del lavoro e sul contratto sono stati ampiamente elaborati da tutte le sigle confederali, nessuna esclusa, da USB e dalle associazioni professionali.
Con la firma dell’accordo quadro e del verbale aziendale, in poche ore il 12 luglio è stato deciso il licenziamento di 1680 persone da CISL UIL UGL Avia Anpav Anpac. Sono stati tutti d’accordo sulla pelle dei colleghi. Poi attesa, attesa e ancora attesa mentre Alitalia stava sul baratro e un tira e molla indecente su questioni che nulla hanno a che vedere con i lavoratori, con il costo del lavoro, con il salvataggio dell’azienda e che s’intrecciano con questioni personali e congressi.
Torniamo un momento sull’accordo quadro e guardiamo nel dettaglio cosa è stato accettato:
-APPLICAZIONE DEL 2112 CONDIZIONATO (ART.47 L. 428/90) CHE ALTRO NON SIGNIFICA CHE IMPEDIRE QUALSIASI RIVENDICAZIONE FUTURA DEI NUOVI ESUBERI E LA DEFINITIVA RINUNCIA AL POSTO DI LAVORO PER LE CENTINAIA DI COLLEGHI EX ALITALIA CHE SONO IN CAUSA DA 6 (sei) ANNI.
-954 ESUBERI di cui 162 AA/VV, 700 FUTURE E INCERTE RICOLLOCAZIONI IN AZIENDE DIVERSE, DEMANSIONAMENTI E RIQUALIFICAZIONI;
-CANCELLAZIONE DEL DIRITTO CONTRATTUALE AL PREAVVISO RIDOTTO, SEMPRE PER ACCORDO A 5 (cinque) GIORNI;
-NESSUN IMPEGNO CONCRETO SUL BACINO DI RICOLLOCAMENTO NEL SETTORE.
UIL AVIA ANPAV ANPAC invece non hanno firmato il costo del lavoro. Molto bene.
Sono gli stessi che 10 giorni fa hanno spedito una lettera a Hogan con l'offerta della moratoria dei contratti per 3 anni, rinunciando agli aumenti stipendiali? O ci sbagliamo?
La decisione di sottoscrivere il contratto e l’accordo sul costo del lavoro l'abbiamo sottoposta all'Azienda ieri, nel momento in cui abbiamo confermato la nostra ferma opposizione all'accordo quadro, chiedendo:
1) chiarimento definito della composizione equipaggi di L/R (ottenuto);
2) nessuna modifica delle modalità d'impiego delle REL e meno che mai la possibilità di certificarle, almeno in Alitalia (ottenuto)
3) restituzione del contributo a coloro che dovessero poi essere licenziati (ottenuto)
4) specifica esenzione dalla 13° di Cityliner (ottenuto anche se esisteva già un'intesa)
5) valutazione di esenzione della 13° per gli A/V con redditi più bassi (impegno a verificare)
Siamo pienamente coscienti che il contributo temporaneo è pesante e non abbiamo nessuna intenzione di indorare la pillola amara, ma è transitorio, cesserà il 31/12/2014 e per chi rimane c'è la prospettiva di recuperare attraverso l'aumento di quasi il 7% su tutte le voci dello stipendio che inizierà da maggio e andrà a regime a settembre 2015. Ci sono altre questioni da chiarire oggetto di mistificazioni terrificanti che riguardano i lavoratori di terra. I calcoli di equilibrio tra terra e volo li illustreremo da lunedì con dati e tabellari ma una cosa è chiarissima: il contributo dato dalla terra è innanzi tutto in esuberi. Il contributo economico bilancia il risparmio in teste. Ma questa è una categoria che non ha a cuore i propri colleghi, figuriamoci gli altri.
All'AD Del Torchio abbiamo richiesto di fare altri sforzi per recuperare o per dare prospettive più concrete di rientro a chi sarà messo in mobilità, riscontrando l’impegno a provarci fino in fondo.
La posizione di USB è stata detta in ogni assemblea. Anche in quella della UIL, abbiamo parlato di disponibilità a ipotesi non strutturali per poter gestire gli esuberi. Certo, se la trattativa sugli esuberi fosse stata affrontata PRIMA avremmo avuto risultati migliori e forse NESSUN LICENZIAMENTO!!! Siamo disgustati dalle modalità con cui il confronto è stato portato avanti, la nostra decisione è legata solo ai bisogni reali dei lavoratori più deboli e ci dà la legittima possibilità di lavorare per il futuro di tante persone e di molti posti di lavoro, senza avallare per questo quanto siglato nell'accordo quadro. Il dissenso è legittimo, ma quando è fatto di un silenzio assordante sui licenziamenti e scoppia quando toccano il borsellino (ampiamente preventivato e elaborato da tutti) diventa davvero imbarazzante per non dire penoso.
Sottoporremo il nostro comportamento agli iscritti nelle assemblee la prossima settimana e siamo pronti a recepire ogni loro decisione. Ma una cosa è chiara: chi oggi mette in discussione l’accordo sul contratto e sul costo del lavoro dovrebbe essere coerente anche per gli esuberi. NOI CHIEDIAMO CHE SIA RITIRATA SUBITO LA FIRMA DALL’ACCORDO QUADRO. Se così sarà noi saremo pronti a fare la nostra parte per rilanciare la politica occupazionale del settore e il salvataggio di Alitalia e di tutti i posti di lavoro, in altre forme e con diverso contributo.
Se invece così non fosse, le prese per i fondelli le lasciamo fare ad altri.
Fiumicino, 19 luglio 2014 RRSSAA AA/VV Gruppo Alitalia USB L.P.