in difesa della scuola pubblica
studenti, genitori, insegnanti e lavoratori:
insieme in difesa della scuola pubblica
Sempre più genitori cominciano a denunciare le vergognose violazioni che sono imposte ai loro figli dentro l’agonizzante scuola pubblica. A farlo questa volta è un Professore dell’Università di Salerno che denuncia la mancanza per oltre 15gg. di una professoressa di matematica per gli studenti di una quarta elementare della Scuola Primaria "Don Milani" - Ottavo Circolo di Salerno. La mancata nomina dell’insegnante supplente, viene ufficiosamente giustificata con una palese menzogna: difficoltà a reperire supplenti. La verità è che di precari “cronici” a spasso ce ne sono migliaia nella sola provincia di Salerno. La ragione vera è di natura economica per i disastrosi tagli imposti alla scuola pubblica. Lo scaricabarile (se non la spolverata sotto il tappeto) è ovviamente attuato tra dirigenti: scolastici, provinciali, regionali e ministeriali.
A pagare l’assurda politica dello smantellamento della scuola pubblica sono gli studenti che vedono violato il loro diritto allo studio in modo sistematico con la vergognosa mancanza di insegnanti e, contemporaneamente, pagano i lavoratori della scuola che nonostante le urgenti e imprescindibili necessità, sono privati del loro diritto al lavoro. A tutto questo bisogna aggiungere il vergognoso stato di degrado strutturale delle scuole che addirittura mette a repentaglio la salute dei nostri figli. Questa situazione non è più tollerabile come hanno dimostrato diverse inchieste giornalistiche come l’ultima puntata dedicata alla scuola di Presa Diretta, andata in onda il 14 febbraio 2010 su Rai Tre.
Le organizzazioni sindacali RdB e SdL chiamano all’organizzazione, alla denuncia e alla mobilitazione, tutti i lavoratori sia pubblici che privati perché la lotta per la difesa dello stato sociale, del welfare, dei servizi pubblici (scuola, sanità, giustizia, trasporti, previdenza, etc …) ci coinvolge tutti indistintamente. Le ore in meno di formazione agli studenti, i posti letto in meno negli ospedali (se non la chiusura di interi presidi scolastici e sanitari sul territorio), lo smantellamento costante dei servizi pubblici, aumentano la disoccupazione e in modo irreversibile la violazione dei diritti fondamentali scritti nella costituzione.
Le riforme in corso sono la restaurazione di un sistema della formazione (dai nidi alle Università) che riporta la scuola, la cultura, la ricerca in mano di pochi che possono permettersela: un’intera società gestita e orientata ideologicamente verso il mercato e i suoi sfruttamenti economici. E’ giunta l’ora di fermare la divisione tra “subdole categorie di interesse” per operare una vera ricomposizione di classe in cui mettere insieme la lotta per la scuola pubblica con la lotta di tutti i lavoratori perché è la lotta comune di resistenza; resistenza alla deriva cui ci destina la più grande crisi economica, politica e sociale dell’era moderna.
la segreteria provinciale RdB – SdL
video: lezione di una precaria
LA CITTA' - domenica, 21 febbraio 2010
«Scuola pubblica al collasso»
Rdb e SdL invitano alla mobilitazione generale
I sindacati RdB e SdL invitano insegnanti, genitori e alunni a scendere in piazza contro lo smantellamento della scuola pubblica, martoriata da tagli economici sempre più imponenti. La conseguenza è che anche l'offerta didattica rischia di essere fortemente penalizzata, senza considerare le conseguenze nefaste sul futuro professionale di centinaia di precari che continuano a non intravedere alcuna possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. «Sempre più genitori cominciano a denunciare le vergognose violazioni che sono imposte ai loro figli dentro l'agonizzante scuola pubblica», si legge in una nota. L'ultimo caso, in ordine cronologico, è quello di un docente universitario che ha protestato perché in classe di sua figlia, che frequenta la quarta elementare in un istituto della zona orientale, un professore di matematica si è assentato per oltre quindici giorni senza però mai essere sostituito. La causa? Carenza di fondi, al punto che la scuola di primo grado non ha potuto chiamare un supplente. «A pagare l'assurda politica dello smantellamento della scuola pubblica sono gli studenti che vedono violato il loro diritto allo studio in modo sistematico con la vergognosa mancanza di insegnanti e, contemporaneamente, pagano i lavoratori della scuola che nonostante le urgenti e imprescindibili necessità, sono privati del loro diritto al lavoro - continuano i sindacati - A tutto questo bisogna aggiungere il vergognoso stato di degrado strutturale delle scuole».
CRONACHE DEL MEZZOGIORNO - domenica, 21 febbraio 2010
Alla "Don Milani" Maestra assente da 15 giorni e nessuno chiama la supplente, denuncia di un genitore: «Negato il diritto allo studio»
Alunni senza insegnante di matematica per oltre 15 giorni. Un'assenza sostituita da nessuna supplente per via dei tagli alla scuola pubblica. E' questa in sostanza la denuncia di un docente d.ell'Università di Salerno che non ha ritenuto giusto che gli alunni di una quarta elementare della scuola primaria "Don Milani" dell'ottavo circolo di Salerno siano abbandonati a loro stessi senza insegnante per un periodo lunghissimo. Se da un lato batte e rinsuona la verità e cioè che di precari "cronici" a spasso ce ne sono migliala nella sola provincia idi Salerno, dall'altro batte un'altra ragione di natura economica: i disastrosi tagli imposti alla scuola pubblica. Ma di tutto questo smantellamento ne subiscono le conseguenze soprattutto gli studenti, e ancora sottolinea: "Gli studenti infatti si vedono violato il loro diritto allo studio in modo sistematico con la vergognosa mancanza di insegnanti e, contemporaneamente, pagano i lavoratori della scuola che nonostante le urgenti e imprescindibili necessità, sono privati del loro diritto al lavoro. A tutto questo bisogna aggiungere il vergognoso stato di degrado strutturale delle scuole che addirittura mette a repentaglio la salute dei nostri figli" -afferma il professore-. Questa situazione non è più tollerabile come hanno dimostrato diverse inchieste giornaistiche come l'ultima puntata dedicata alla scuola di Presa Diretta, andata in onda il 14 febbraio 2010 su Rai Tre". I diritti allo studio sono solo uno dei tanti aspetti sui quali devono agire le organizzazioni sindacali; "Le organizzazioni sindacali Rdb (Rapprsentanze sincadali di base) e SdL (sindacato dei lavoratori) chiamano all'organizzazione, alla denuncia e alla mobilitazione, tutti i lavoratori sia pubblici che privati perché la lotta per la difesa dello stato sociale, del welfare, dei servizi pubblici (scuola, sanità, giustizia, trasporti, previdenza, etc ...) ci coinvolge tutti indistintamente. Le ore in meno di formazione agli studenti, i posti letto in meno negli ospedali (se non la chiusura di interi presidi scolastici e sanitari sul territorio), lo smantellamento costante dei servizi pubblici, aumentano la disoccupazione e in modo irreversibile la violazione dei diritti fondamentali scritti nella costituzione. Le riforme in corso sono la restaurazione di un sistema della formazione (dai nidi alle Università) che riporta la scuola, la cultura, la ricerca in mano di pochi che possono permettersela: un'intera società gestita e orientata ideologicamente verso il mercato e i suoi sfruttamenti economici.
RdB: studenti e genitori a tutela della scuola pubblica - su dentrosalerno.it