ITA Airways, il presidente Altavilla è fuori controllo: non può restare un minuto di più

Roma -

Il Fatto Quotidiano pubblica oggi in prima pagina il resoconto della riunione del 1° ottobre del Comitato Direttivo della neonata Ita Airways, dove sono riportate le gravissime affermazioni del presidente Alfredo Altavilla sul livello di sindacalizzazione del personale assunto e sull'intenzione di far licenziare entro il periodo di prova la metà dei 1077 malcapitati lavoratori. 

Altavilla dice: “tra quattro mesi li voglio fuori!” e consiglia il meccanismo delle “revolving doors”. Seguono, nel resoconto della conversazione, una serie di volgarità ed un atteggiamento senza precedenti che Altavilla usa con i suoi stessi collaboratori. Ad una puntuale verifica, spiega l'articolo, tali affermazioni non sono state smentite dall'ufficio stampa dell'azienda.

Avevamo già visto il presidente di Ita all'opera nella gestione del personale, con la recente vicenda dei due lavoratori vittime di Costanza Esclapon De Villeneuve a bordo del volo Fiumicino- Palermo del 30 ottobre scorso. La signora pretendeva la sistemazione del bagaglio nella cappelliera da lei indicata. Una vicenda totalmente inconsistente ma che oggi, alla luce delle dichiarazioni riportate, appare nella sua spietata logica. In quell'occasione i due inermi lavoratori sono stati portati davanti al “Capo Azienda”, che dopo averli umiliati e minacciati di licenziamento, li ha tenuti in una condizione psicologica pesantissima per diverse settimane. I dipendenti sono poi stati sanzionati senza alcun motivo con quattro ore di multa.

Siamo di fronte ad un comportamento intollerabile, che ha dell'eversivo. Ci sono cose che in un paese democratico non possono essere ammesse, senza alcuna eccezione. Non è nelle disponibilità di Altavilla disporre della libertà di adesione al sindacato, a maggior ragione se l'azienda che è stato chiamato a gestire in realtà appartiene a tutti, perché dello Stato.

Gli atteggiamenti aggressivi di Altavilla ma soprattutto l’attacco portato dallo stesso manager ai diritti e ai salari dei lavoratori e delle lavoratrici di Alitalia non sono un segreto svelato dall’articolo di oggi de Il Fatto ma sono state oggetto di ripetute e puntuali denunce fatte da USB e da altre Organizzazioni a tutte le forze politiche e istituzionali finora, purtroppo senza molti risultati.

Mr. Ita, come viene chiamato dall'articolista del Fatto - e ci sembra molto appropriato -, ha come referente e protettore Francesco Giavazzi, uomo ombra del MEF, che opera per conto del ministro Daniele Franco e, soprattutto, del signore assoluto Mario Draghi.  Per questo motivo, il Presidente del Consiglio deve riparare ad un enorme errore che ha già provocato molti danni, di fare ammenda e di tornare indietro sulle scelte industriali totalmente sbagliate, cioè sullo smantellamento di Alitalia in favore di una nano-compagnia nata per sostituire quello che era il vettore nazionale.

È di qualche giorno fa la lettera del presidente della Camera, Roberto Fico, che evidenzia anche come gli atti per le valutazioni sull'operazione Ita non siano pervenuti al Parlamento italiano.

Mentre le compagnie aeree si organizzano per la ripresa dell'estate 2022, l'operativo di Ita è un colabrodo, le cancellazioni sono all'ordine del giorno, il fattore di riempimento è basso, i lavoratori vivono nel terrore. 

Il Governo e il Parlamento non possono perdere un minuto di più: Altavilla ha dimostrato di sentirsi il padrone della ferriera e non un manager chiamato a risollevare la compagnia di bandiera ed il mercato del trasporto aereo italiano; non può restare ancora a ricoprire un ruolo per cui si è dimostrato assolutamente inadeguato.

 

USB Lavoro Privato

24 novembre 2021