Lettera aperta

Lettera aperta ai Capi gruppo delle Forze politiche presenti nel Consiglio Provinciale e nel Consiglio comunale di Udine

Udine -

I lavoratori di SAF Autoservizi F.V.G. ‐ sono da tempo in stato di agitazione ed hanno più volte manifestato pubblicamente la propria disapprovazione e il proprio disagio, con ripetute e pesanti azioni di sciopero, che ovviamente hanno determinato – nei confronti della cittadinanza ‐ una pesante riduzione del servizio di trasporto pubblico.
I Rappresentanti dell’ Unione Sindacale di Base, hanno già esposto al Prefetto, alla Provincia, al Sindaco e alla Direzione provinciale del Ministero del Lavoro di Udine, le principali questioni dalle quali emerge una situazione di oggettivo pericolo per l’utenza e di forte malessere del personale addetto alla guida dei mezzi pubblici, che attualmente rimane ancora in attesa di un significativo riscontro da parte degli Organismi Istituzionali.
I vertici aziendali di SAF – nonostante l’incontro di conciliazione attivato dal Prefetto negli scorsi giorni – non hanno voluto recedere da una posizione di pregiudiziale chiusura al confronto e al dialogo su di un articolato documento rivendicativo, nel quale i lavoratori chiedevano: più sicurezza del servizio, più tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di lavoro, il rispetto delle norme legislative e contrattuali.
A parere della scrivente Organizzazione, risulta quanto mai inopportuno e fortemente censurabile l’atteggiamento adottato dei vertici della SAF che ‐ a fronte degli stanziamenti pubblici (milioni di euro) elargiti ogni anno dalla Provincia ‐ si ostinano a non voler destinare una parte dei consistenti guadagni (che al 60% finiscono invece nelle tasche del socio privato Deutsche Bahn), al fine di dare soluzione ai problemi posti dai lavoratori.
In tal modo la dirigenza SAF dimostra – a differenza di quanto avveniva nella precedente gestione dell’ azienda municipalizzata A.M.T. ‐ di voler continuare a gestire un’azienda di rilevante utilità pubblica, come se si trattasse di una “bottega di famiglia” all’ interno della quale l’unica legge che conta realmente è quella imposta dal “padrone”, che di certo non può gradire che qualcuno venga a mettere il naso nei propri affari.
Non si spiegano in altro modo ‐ infatti – i numerosissimi episodi che evidenziano una gestione tutt’altro che trasparente e sicuramente non rispettosa della normativa nazionale che prevede esplicitamente l’applicazione (oramai obbligatoria) dei criteri e delle modalità per il reclutamento del personale e che sostanzialmente prevedono: la pubblicità e la trasparenza delle procedure di selezione; l’imparzialità dello svolgimento; la verifica dei requisiti attitudinali e professionali;
In SAF viceversa si evidenziano degli episodi eclatanti che rivelano: le assunzioni con chiamata diretta ‐ senza alcun concorso ‐ che spesso riguardano figli, parenti, amici e conoscenti; le promozioni di livello e le agevolazioni a favore dei rappresentanti sindacali, o legate all'appartenenza politico/sindacale; le raccomandazioni per turni agevolati senza fondate ed oggettive esigenze; la concessione dei permessi sindacali retribuiti anche a dipendenti che non ne hanno titolo; un utilizzo improprio di prestigiose autovetture aziendali, da parte di alcuni funzionari; la mancata riqualificazione del personale divenuto inidoneo alle mansioni di guida, che rischia così il licenziamento; il mancato rispetto dei tempi di riposo fisiologico per i conducenti; l’assenza di un servizio di mensa aziendale.
Ciononostante, i vertici aziendali di SAF, amano – da sempre ‐ rappresentare l’azienda con termini molto lusinghieri che parlano di efficienza, efficacia, economicità, qualità e comfort del servizio; ma sorvolano invece ‐ volutamente ‐ su altre questioni che riguardano il rispetto della dignità della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Desta poi non poca perplessità, il fatto che – a fronte di una tale situazione ‐ la Provincia di Udine ­ Organismo di vigilanza e di controllo della SAF – continui – per bocca dell’ Assessore ai trasporti, a sottovalutare le questioni denunciate da U.S.B., tentando anche di minimizzare l’importanza dei problemi segnalati dai lavoratori.
L’ Unione Sindacale di Base, non può quindi che continuare a denunciare e contestare la politica gestionale dalla SAF, poiché questa sta producendo un danno palese ai lavoratori occupati ma anche a quelli disoccupati che cercano un occupazione.
L’ Unione Sindacale di Base, esprime la convinzione che il trasporto pubblico, oggi più che mai, debba essere considerato un bene comune e che in quanto tale vada difeso e potenziato. Proprio per tali motivi, è necessario che venga quanto prima "messo in sicurezza", anche a fronte della particolare crisi che sta attraversando il paese, a cominciare dal rispetto della dignità e dei diritti di tutti lavoratori/lavoratrici.
La scrivente Organizzazione, comunica che a fronte di quanto sopra esposto si rende disponibile ad un eventuale incontro di approfondimento, premettendo che in assenza di ulteriori riscontri Istituzionali, si vedrà costretta a proclamare una ulteriore azione di sciopero di tutti lavoratori di SAF Autoservizi F.V.G. ­ nella giornata di sabato 14 Maggio p.v.