Lo sciopero ferrovieri del 9 febbraio
Uno sciopero difficile da riassumere nei numeri delle adesioni, soprattutto a livello nazionale dove nel settore degli equipaggi treno si è assistito da parte di Trenitalia a una grande attività di assegnazione dei servizi al personale in apprendistato, ma anche a causa degli uffici tutti e delle risorse umane svuotati dallo smart working causa Covid 19; causa che non incentiva la partecipazione e rende complicato il reperimento dei dati. Dalle prime ricognizioni sugli impianti risulta comunque una partecipazione diffusa con punte significative in vari settori di diverse regioni come il Lazio, la Toscana e la Liguria relativamente allo sciopero nazionale indetto, oltre che da USB, anche dall'Orsa con l'adesione della CUB.
Particolarmente significativa la partecipazione del settore manutenzione infrastrutture della Direzione Territoriale Produzione Roma di RFI del Lazio, dove si sono registrate alte percentuali di adesione su diversi impianti allo sciopero territoriale indetto dalla sola USB regionale.
Una proclamazione quella di USB che è servita a specificare i contorni del tema centrale di questo sciopero: i troppi incidenti gravi e mortali nei cantieri ferroviari e nella circolazione dei treni, e a focalizzare, specialmente per la manutenzione infrastrutture di RFI, il legame tra il crescendo di questi incidenti e il regime di deroghe contrattuali imposto a suon di pessimi accordi territoriali che negli ultimi anni stanno agevolando il sistema degli appalti nel settore.
Uno sciopero comunque necessario a pochi giorni dal primo anniversario del disastro ferroviario di Livraga ( 6 febbraio 2020) in cui sono rimasti uccisi i due macchinisti del Freccia Rossa deragliato a 300 all'ora per un errato posizionamento di uno scambio dopo la manutenzione, e a un mese dall'ultimo incidente mortale sui cantieri di RFI nella stazione di Jesi, e che è stato animato dalle componenti sindacalmente più attive dei ferrovieri e dall'iniziativa dei sindacati di base del settore.
A Roma si è svolto un presidio, sotto le bandiere dell'USB, davanti alla sede Centrale del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, in cui rappresentanze dei lavoratori in sciopero sui vari territori del Lazio hanno denunciato il grave peggioramento delle condizione di sicurezza nelle attività ferroviarie e hanno esposto uno striscione contro l'assurda sentenza di Cassazione che ha prescritto i reati per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009.
In linea con quanto emerso nelle assemblee dei ferrovieri di USB che lo hanno preceduto, questo sciopero deve rappresentare un ulteriore passo della mobilitazione permanente contro le politiche di attacco alle condizioni di lavoro, attuate con l'avallo di sindacati che continuano a sottoscrivere accordi e rinnovi contrattuali basati sulla sottrazione di diritti e tutele acquisiti/e.
Una giornata che ha confermato l'esistenza di un fronte di opposizione sindacale che continuerà a promuovere la conflittualità necessaria per imporre nelle sedi societarie e istituzionali un'adeguata iniziativa di contrasto alla riduzione delle tutele per la salute e la sicurezza dei lavoratori delle ferrovie.
Unione Sindacale di Base Lavoro Privato - Attività Ferroviarie
10-2-2021