Marco Polo di Tessera. La protesta, proclamata dal sindacato Cub-Trasporti
Mercoledì 27 Maggio 2009, GAZZETTINO
(e.t.) Quindici voli cancellati, 4 rischedulati in partenza e 3 in arrivo. Questo il bilancio dello sciopero che si è tenuto ieri all’aeroporto Marco Polo di Tessera. La protesta, proclamata dal sindacato Cub-Trasporti, ha coinvolto i lavoratori di Save, la società di gestione dello scalo, e delle tre società private di handler che gestiscono i servizi a terra per le compagnie e i passeggeri. I disagi per i viaggiatori sono stati contenuti perché le compagnie li avevano avvertiti nei giorni precedenti e li avevano riprenotati su altri voli sempre per ieri o per i prossimi giorni; in aeroporto, quindi, non ci sono state code o lunghe attese.
Cub-Trasporti - che ha fatto anche una segnalazione alla commissione di garanzia per gli scioperi aeroportuali per comportamento antisindacale dell’handler GH - ha proclamato la protesta per una lunga serie di motivi: tra questi i sempre più frequenti trasferimenti di lavoratori da un handler all’altro, a causa della perdita di clienti, ossia di compagnie che vanno da chi offre le tariffe più basse; trasferimenti che sono sempre più a rischio, nel senso che la società subentrante sempre di più tenderebbe a non prendersi in carico i lavoratori e, comunque, anche se li prende tenderebbe ad applicare trattamenti economici inferiori. Giampietro Antonini, segretario dei Cub, aggiunge che in generale le condizioni di lavoro in aeroporto sono sempre più pesanti e afferma che la partecipazione allo sciopero di ieri è stata «pressoché totale, esclusi i comandati; tra i dipendenti, gli stessi interinali e contratti a termine, ricattabili, si sono limitati a prestare la loro opera senza andare oltre il proprio orario di lavoro».
Ieri mattina, intanto, Cgil, Cisl Uil, Ugl e Cisal dei Trasporti si sono incontrati in Prefettura con Enav per le problematiche del Caav di Venezia, il Centro assistenza al volo, in particolar modo la reperibilità e il carico operativo. Alla fine, dopo aver accusato i vertici Enav di non far rispettare il contratto nazionale su questa vicenda, è stato deciso di spostare il confronto a Roma, entro il 15 giugno. Dopodiché i sindacati si riterranno liberi di proclamare sciopero.